Cannabis Light Terapeutica

CBD e cannabis light come cura per l’insonnia: funzionano?

Utilizzare CBD e cannabis light possono aiutare a superare l’insonnia e a regolare il ciclo sonno/veglia?

In molti utilizzano il CBD e la cannabis light per rilassarsi grazie alle sue proprietà distensive e antinfiammatorie: ma l’assunzione di alte concentrazioni di cannabidiolo può influire sui ritmi sonno-veglia tanto da essere considerata una vera e propria cura per l’insonnia?

Per scoprirlo abbiamo deciso di fare un po’ di ricerche e provare a capire, con i più recenti studi scientifici alla mano, se il CBD possa essere davvero una manna dal cielo per chi non riesce a mantenere cicli di sonno regolari e soddisfacenti. Per prima cosa ricordiamo che il cannabinoide CBD è privo di effetti psicoattivi, a differenza dell’altro noto cannabinoide THC che è attualmente vietato in Italia in concentrazioni percentuali superiori allo 0,2% con tolleranza definitiva di 0,6%. Se prodotti ad alti tenori di THC sono prerogativa di veri e propri farmaci (cannabis terapeutica e preparati a base di essa) il CBD è invece utilizzabile in Italia senza prescrizione medica anche a discrete concentrazioni e può essere acquistato in diverse formule ad esempio nei negozi che vendono cannabis light.

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Come agisce il CBD sull’organismo

In generale il CBD è una sostanza che, interagendo con il sistema endocannabinoide presente nel nostro corpo, regola vari meccanismi e in generale consente di mantenere in asse gli equilibri del corpo, garantendo una efficace omeostasi interna. In pratica i recettori del sistema endocannabinoide umano reagiscono e vengono stimolati dalla presenza di CBD e amplificano alcune loro funzioni, ciò fa sì che questi recettori stimolino ad esempio la produzione di sostanze antinfiammatorie e rilassanti.

CBD, insonnia e cicli del sonno

Questa conseguenza dell’assunzione di CBD può avere anche effetti positivi sulla regolazione dei cicli del sonno e aiutare chi soffre di insonnia a trovare un po’ di pace. È però molto importante sapere che l’efficacia del CBD in questi campi è piuttosto difficile da valutare in modo standard perché la reazione a questa molecola del sistema endocannabinoide varia molto da persona a persona ed è quindi impossibile garantire risultati univoci con somministrazioni standard, soprattutto per una problematica come quella dell’insonnia che è davvero complessa e causata da molti fattori diversi.

Analizziamo innanzitutto il sistema dei cicli del sonno per capire a quale livello il CBD può risultare efficace. Dormire è un processo fisiologico che in ogni individuo coinvolge il sistema nervoso centrale e quello autonomo in un totale di 5 fasi. Un giusto sonno notturno varia tra le sette e le otto ore (ma questo dato è soggettivo e varia nelle diverse fasi della vita) e si divide in due livelli: la fase NRem (Non rapid eye movement) a sua volta divisa in altre quattro fasi e quella Rem (Rapid eye movement) detta anche come sonno attivo o paradossale. Ogni stadio può durare fino a 10 minuti e un ciclo di sonno compiuto nell’adulto si compie con la progressione dalla fase uno alla fase quattro per poi arrivare alla fase Rem e ricominciare da capo.

La mancanza di sonno può influire molto negativamente sul corpo fino ad alterare in modo significativo lo stato di salute della persona e causare un invecchiamento precoce di tessuti e organi. Ma come reagisce il corpo con l’introduzione di sostanze esterne? Quanto influisce il CBD sui cicli di sonno?

Sono ancora domande alle quali è possibile dare ben poche risposte poiché gli studi in proposito sono davvero pochi e hanno sempre campioni troppo ridotti per essere ritenuti incontestabili. Quello che di sicuro può essere estrapolato dagli studi è che in verità assumere il CBD in dosi modeste dopo un primo impatto rilassante aiuta il corpo a ritrovare le energie, agendo in pratica come la caffeina, risvegliando i ricettori di adenosina. Per questo motivo il CBD può essere ritenuto inadatto a indurre il sonno. Fatto sta che tantissimi pazienti consumando cannabis o concentrati di CBD miscelati con melatonina trovano la giusta ricetta per coadiuvare il sonno. La spiegazione deriva dall’interazione del CBD con altre sostanze, in particolare gli effetti rilassanti del cannabidiolo sono implementati dall’assunzione contemporanea di un basso dosaggio di THC e allo stesso modo gli effetti bilancianti della melatonina sui cicli di sonno sono sostenuti dalla presenza del CBD. In questi termini il CBD può risultare davvero utile per il mantenimento di un corretto ritmo circadiano ma non può essere comunque considerato un sedativo o un prodotto atto ad indurre il sonno.

Ecco un articolo che raccoglie numerosi studi scientifici per approfondire la vostra conoscenza sul rapporto tra CBD e cicli del sonno. Attualmente sono pochi gli studi completi ed esaustivi condotti su esseri umani, ma siamo certi che le nuove ricerche in atto sulla cannabis e le sue proprietà terapeutiche ci daranno a breve altro materiale interessante sul quale riflettere.

 

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