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Consumo di cannabis: effetti percettivi, fisici e psicologici

Cosa succede al corpo umano quando si fuma cannabis?

In questo articolo vogliamo dare risposta ai dubbi e alle curiosità relative alle reazioni che si innescano nel corpo umano quando si consuma cannabis. Non stiamo parlando di cannabis light ma di quella con alti dosaggi di cannabinoidi (THC e CBD) come ad esempio quella terapeutica.

In tutto il corpo umano (anche il cervello) sono disseminati una serie di recettori che si attivano in presenza dei cannabinoidi. Stiamo parlando del sistema endocannabinoide che è coinvolto in tantissimi processi fisiologici che scandiscono la nostra vita come la percezione del dolore, gli oscillamenti di umore, lo stimolo della fame e la memoria.

In pratica i cannabinoidi sono molto simili agli endocannabinoidi (sostanze prodotte naturalmente dal corpo) e per questa somiglianza interagiscono con i recettori del sistema endocannabinoide modificando sensazioni, percezioni e innescando alcuni meccanismi specifici.

Quali sono le reazioni più comuni che si ottengono con il consumo di cannabis? Come si modificano le percezioni e il ragionamento grazie ai cannabinoidi? E i parametri fisiologici del corpo subiscono mutazioni? Se siete curiosi ecco una serie di fatti interessanti sugli effetti fisici e psicologici della cannabis sul corpo umano.

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Gli effetti percettivi della cannabis

La cannabis con alto contenuto di THC ha innegabilmente un effetto psicoattivo che a seconda del tipo di prodotto, della quantità assunta e della reattività personale dell’individuo produce uno stato di coscienza alterato di tipo oniroide (ovvero uno stato di coscienza in cui il soggetto conserva orientamento temporale e spaziale, ma con la presenza più o meno leggera di distorsioni sensoriali); in questi momenti le idee fluiscono disinibite e si ha un picco di creatività nell’elaborazione (i colori sembrano più vividi, i suoni più intensi…). A volte le idee e le elaborazioni sono sconnesse tra loro e si riesce difficilmente a mantenere a lungo l’attenzione su uno stesso argomento; spesso si ha un susseguirsi veloce di pensieri non interconnessi, la cui espressione a parole risulta invece rallentata. La mente vaga, e si prova una sensazione di benessere associata a un deciso rilassamento mentale e fisico, le sensazioni percepite sono solitamente più intense del normale. Questi effetti possono innescarsi dopo 10-20 minuti dal consumo, raggiungono il loro picco a circa un’ora da esso e in totale hanno una durata di circa due o tre ore poi svaniscono senza lasciare traccia.

Le manifestazioni fisiche della cannabis

Dopo aver consumato cannabis il corpo presenta reazioni standard di entità più o meno lieve a seconda delle predisposizioni individuali. Le manifestazioni più comuni sono secchezza della bocca, gli occhi arrossati per l’aumento di afflusso sanguigno alla congiuntiva e un aumento spesso percepibile della frequenza cardiaca. Altre manifestazioni comuni legate al consumo sostenuto di cannabis sono una certa difficoltà nel comunicare verbalmente, il rallentamento delle capacità motorie e i movimenti oculari rallentati. In certi soggetti può capitare di percepire una sensazione di svenimento subito dopo aver fumato: questo accade principalmente perché la cannabis influenza la pressione arteriosa in base alla postura del soggetto: sale se la persona è seduta, mentre scende quando il soggetto è in piedi. Dopo il consumo di cannabis si innesca una reazione molto comune, la cosiddetta “fame chimica” (che pare essere causata dal rilascio di Beta Endorfina, una sostanza che stimola l’appetito e suscita benessere), ovvero un improvviso di fame che quando viene soddisfatto regala un innegabile piacere.

Gli effetti psicologici della cannabis

La cannabis può regalare momenti di beatitudine o a volte scatenare ansia e paranoie; le reazioni sono molto soggettive ma di base molti degli effetti psicologici che vengono indotti dai cannabinoidi sembrano essere correlati allo stato mentale che ci accompagna al momento dell’assunzione. Se si è in un luogo tranquillo, confortevole e ben predisposti a consumare cannabis sarà altamente probabile ottenere un effetto piacevole e rilassante. Se invece si sta vivendo un momento di particolare ansia oppure per esempio si è spaventati durante la prima esperienza con la cannabis allora potrebbero manifestarsi episodi spiacevoli di panico, paranoia e ansia. Molte persone riportano una stretta correlazione tra la percezione dell’aumento della frequenza cardiaca (il cosiddetto cuore in gola) e l’innescarsi della reazione ansiosa.

Dopo il consumo di cannabis

Circa tre ore dopo l’introduzione di cannabis nel corpo gli effetti più importanti fisici, percettivi e psicologici scompaiono definitivamente e l’unica traccia che rimane nel nostro corpo sono i metaboliti dei cannabinoidi, le sostanze di scarto che restano in circolo per molto tempo (diversi giorni, anche settimane). Questo tipo di metabolita è detto “inattivo”, perché la sua presenza nel corpo non implica che la persona sia in quel momento sotto effetto di cannabinoidi ma indica solo che ne ha fatto uso precedentemente al rilevamento.

 

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