Coltivare Cannabis Light

Conoscere e scegliere quale specie di Cannabis Light coltivare

Tutte ciò che dovete conoscere per coltivare canapa Sativa, Indica o Ruderalis

La crescita di interesse nei confronti della coltivazione di Cannabis Light e la maggiore libertà data dalla legalizzazione in diversi stati hanno fatto sì che le opzioni disponibili al momento della semina siano davvero numerose. Ma nonostante abbiano caratteristiche molto diverse tra loro, tutte le piante di Cannabis derivano da tre diversi ecotipi. Sativa, Indica e Ruderalis sono le tre principali tipologie genetiche di Cannabis, che appartengono tutte alla stessa famiglia di Cannabaceae.
Le tre varianti condividono molti tratti comuni, come il fatto di avere piante maschio e piante femmina, inoltre hanno in comune un ciclo di crescita annuale composto da fase vegetativa e fioritura; anche l’aspetto delle foglie (tipico delle Cannabaceae in generale) ha tratti molto simili tra le tre specie. Inoltre tutte e tre le qualità contengono cannabinoidi (di qualità e in quantità differenti), oli essenziali ricchi di terpeni e flavonoidi e hanno capacità di ricorrere all’ermafroditismo in caso di necessità. Considerate che quasi tutte le varianti che troverete attualmente sul mercato sono ibridi ottenuti da incroci genetici tra queste tre piante con l’obiettivo di creare prodotti dalle caratteristiche diverse e più facili da coltivare.
Quando si tratta di iniziare a coltivare Cannabis conoscere le caratteristiche genetiche delle piante è un passo fondamentale per ottenere i migliori risultati possibili: approfondiamo quindi il discorso e capiamo insieme quali sono le particolarità della Cannabis Sativa, Indica e Ruderalis.

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Coltivare Cannabis Light Sativa

La Cannabis Sativa è originaria di zone asiatiche equatoriali ed è la variante che raggiunge dimensioni maggiori. Ha in effetti una capacità di crescita decisamente notevole e può anche superare i 5 metri d’altezza (se geneticamente pura e in condizioni di crescita ottimali). La sua tendenza a raggiungere altezze record è dovuta alla necessità di prevalere per raggiungere luce solare in ambienti dalla vegetazione molto fitta. Le foglie a 7 punte sono quelle classicamente associate alla pianta di marijuana, più lunghe e sottili di quelle delle altre 2 specie. I tempi di fioritura della Sativa sono lunghi ma i raccolti sono solitamente di proporzioni abbondanti e comportano infiorescenze naturalmente ricche di THC ma più povere di CBD, quindi al consumo prevarranno effetti energizzanti e stimolanti piuttosto che rilassanti.

Coltivare Cannabis Light Indica

La Cannabis Indica ha una struttura cespugliosa e un’altezza solitamente contenuta entro 1,5 metri. La sue dimensioni ridotte la rendono perfetta per chi ha poco spazio indoor e vuole sfruttarlo al massimo. È originaria di alcune zone del mondo estremamente aride come l’India e l’Afganistan e le sue foglie dal corpo tozzo e spesse sono perfette per adattarsi ad un’esposizione solare meno costante di quella dei paesi equatoriali dove nasce la Sativa. L’Indica è molto ricca di CBD e contiene invece una dose più light di THC rispetto alla sorella Sativa. Questo fa si che l’effetto leggermente sedativo/rilassante sia maggiore e anche quello di riduzione delle tensioni muscolari e delle infiammazioni. L’effetto potente del CBD dell’Indica rende le infiorescenze di questa pianta ideali per il trattamento di disturbi fisici come ad esempio il dolore derivante da varie forme di patologie che generano artrosi o dolori cronici. Inoltre molte ricerche scientifiche recenti dimostrano come gli estratti di Indica siano estremamente efficaci nel controllo delle crisi epilettiche e per stimolare l’appetito nei pazienti patologicamente inappetenti.

Coltivare Cannabis Light Ruderalis

La Cannabis Ruderalis, come dice il nome stesso, è nota per le sue capacità di adattarsi a climi più difficili e rigidi, essendo originaria di alcune aree della Russia e della Cina del nord e Polonia. Nonostante sia una specie la cui crescita è ridotta rispetto alle altre e quindi meno efficace in termini produttivi, ha due caratteristiche che l’ha resa davvero interessante a livello genetico: la sua già citata resistenza a climi non ideali e un ciclo di fioritura particolare. Infatti la sua peculiarità è quella di essere autofiorente, ovvero di essere indipendente dal fotoperiodo per fiorire, il che le permette di crescere e produrre infiorescenze senza bisogno di attenzioni particolari. Questa pianta ha bassissimi contenuti di THC e CBD, ma è diventata preziosa per la composizione di piante ibridate con le varianti Indica e Sativa che abbinano la peculiare resilienza della Ruderalis con la ricchezza di principi attivi delle altre specie. Queste varietà sono dette appunto autofiorenti e uniscono le migliori caratteristiche del patrimonio genetico di Cannabis Sativa e Indica con la capacità autofiorente della Ruderalis. Sono molto semplici da coltivare e perfette per chi decide di iniziare da zero con la produzione agricola di Cannabis Light e ha paura di non saper gestire al meglio le variazioni di luce e temperatura.
Approfondimento: Cannabis Light autofiorente, cos’è e come coltivarla con successo.

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