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Fumo passivo di cannabis: effetti nocivi e risultati nei test antidroga

Se i vostri amici o familiari sono fumatori di cannabis e voi invece avete deciso di non ricorrere ai cannabinoidi, oppure se siete voi a non disdegnare un bel joint ma non volete dare problemi a chi vi sta vicino, vi farà piacere saperne di più sugli effetti del fumo passivo di marijuana.

Ecco tutto quello che può essere utile sapere su questo argomento, molto interessante soprattutto per chi teme i test antidroga.

In Italia ancora alcuni cannabinoidi sono considerati illegali sopra certe soglie (vi abbiamo spiegato tutto sulla cannabis legale, il THC e il CBD in questo articolo) e per questo motivo chi non ha un permesso speciale per motivi di salute potrebbe essere sottoposto (magari sul lavoro o in seguito ad un incidente stradale) ad un test antidroga che miri a rilevare la presenza di THC nell’organismo (altri cannabinoidi non vengono nemmeno ricercati). Chi non fuma o consuma solo CBD non avrà problemi a risultare negativo ma c’è anche chi passa del tempo con amici, colleghi o conviventi fumatori di marijuana e si preoccupa degli effetti del fumo passivo. Oltre al fattore controlli c’è per molti anche la preoccupazione di influenzare con il proprio gesto chi ci sta vicino, specialmente bambini e persone fragili.

Ecco quello che sappiamo sul fumo passivo e cannabinoidi.

Effetti del fumo passivo di cannabis

Per quanto riguarda il fumo passivo è molto importante sapere ed essere pienamente consapevoli del fatto che l’abitudine di stare vicini ad un fumatore in ambienti chiusi e non areati può creare problemi di salute, proprio come avviene per le sigarette. Per tutelare amici e parenti, soprattutto chi è più delicato (perché soggetto a patologie riguardanti l’apparato respiratorio o semplicemente per età, come anziani e bambini) chi fuma si dovrebbe sempre tenere ben lontano dai non fumatori anche quando ci si accende un joint. A dimostrare che il fumo passivo da cannabis può essere nocivo ci sono vari studi su cavie da laboratorio, in particolare sui ratti (come questo studio del 2016) che evidenziano come inalare il fumo di scarto della marijuana possa creare o inasprire problemi di tipo respiratorio e vascolare. Insomma se si è sottoposti in modo persistente e intenso a questo fumo passivo i rischi sono simili a quelli del fumo di sigaretta: aumento del rischio di tumori, del rischio cardiovascolare, infiammazione delle alte vie respiratorie (tosse persistente, bronchite cronica fino allo sviluppo di broncopneumopatia cronica ostruttiva e forme asmatiche)

Oltre a questa notizia c’è da valutare anche l’affetto da sballo passivo. I cannabinoidi sono presenti nel fumo passivo? Anche su questo argomento ci sono alcuni studi che possono chiarirci le idee: Questa ricerca del 2015 della Johns Hopkins University sul fumo passivo da marijuana riporta effetti da sballo leggero su persone esposte a fumo passivo ad alti livelli di THC in ambienti non ventilati ma suggerisce che il problema può essere inesistente quando ci si trova in ambienti soggetti a correnti d’aria pulita. Questo esperimento ha rilevato in chi era in ambienti chiusi positività per test antidroga in persone sottoposte a controllo (subito dopo al contatto), mentre non c’è stata traccia di contaminazione passiva per chi si trovava in ambienti areati ma vicino a fumatori di cannabis.

Test antidroga e fumo passivo di cannabis

Dunque se passo qualche ora all’interno di un coffe shop dove tutti fumano, mi ritroverò positivo in caso di controllo? Non c’è una risposta totalmente sicura ma ciò è altamente improbabile, questo studio olandese pubblicato su Pubmed vi spiegherà il perché. Il titolo della ricerca è chiaro: “Concentrazioni di delta9-tetraidrocannabinolo e 11-nor-9-carbossitetraidrocannabinolo nel sangue e nelle urine dopo esposizione passiva al fumo di cannabis in un Coffee shop”. Per i non addetti ai lavori il delta9-tetraidrocannabinolo è il classico THC e 11-nor-9-carbossitetraidrocannabinolo è il THC-COOH, un metabolita che sviluppa dopo l’assunzione di THC e che viene ricercato dai test più diffusi.

In questo esperimento 8 volontari senza particolari problematiche di salute sono stati esposti per 3 ore al fumo passivo in un Coffee shop con molti fumatori di cannabis ricca di THC. Sono stati fatti test antidroga prima e dopo l’esposizione e i risultati sono stati piuttosto chiari: i volontari (prima puliti) hanno assorbito THC in piccolissime quantità e nessuno dei campioni è risultato rilevante (in Italia non sarebbe nemmeno stato rilevato dai test di uso comune), inoltre il livello di THC non era più visibile già dopo 6 ore invece quello di THC-COOH è stato rilevato debolmente presente su alcuni soggetto dopo 14 ore ma in concentrazioni davvero ridottissime.

Il fumo passivo di cannabis light risulta nei test antidroga delle urine?

Se si respira passivamente cannabis light con bassi livelli di THC in ambiente normalmente areato questo problema non sussiste, soprattutto se il test viene fatto giorni dopo l’esposizione (è altamente improbabile che si rilevi THC anche per i consumatori stessi). Se invece si è sottoposi continuamente a fumo passivo di cannabis ad alti livelli di THC in ambienti poco ventilati e si viene sottoposti ad un test antidroga poche ore dopo il contatto c’è una possibilità remota ma esistente di risultare positivi. Questo vale soprattutto per i test su sangue e urine, con i test salivari sarà ancora più improbabile una positività.

Fumo passivo di cannabis: effetti nocivi e risultati nei test antidroga

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