Uno studio condotto recentemente dalla Pennsylvania University ha evidenziato un calo del 20% della gravità dei casi di violenza domestica negli stati USA in cui la marijuana è depenalizzata.
Dopo aver analizzato i dati riguardanti abusi perpetuati da partner romantici di 25 stati tra il 2005 e il 2016, nonostante non si sia verificata una diminuzione della violenza domestica, è stato riscontrato un abbassamento del livello di serietà degli episodi avvenuti negli stati con leggi sulla cannabis più permissive, con anche un minore coinvolgimento e utilizzo di armi da fuoco (-23,1%).
I casi di abusi sfociati in traumi fisici gravi come lacerazioni e fratture ossee sono notevolmente diminuiti.
Kimberly Lawson, sulla rivista “Marijuana Moments” scrive: “In altre parole, la depenalizzazione della marijuana potrebbe potenzialmente salvare un numero infinito di vite: ogni mese in America, 50 donne vengono uccise con armi da fuoco dai propri partner.”
Come è stato possibile?
I ricercatori non ne sono del tutto sicuri, ma una tra le ipotesi più gettonate è quella che negli stati con leggi meno severe sulla cannabis, i consumatori abituali di alcool siano portati a sostituirlo con la marijuana.
“Provato che l’alcool è una sostanza che accentua la violenza, è stato evidenziato che a) alcool e marijuana sono sostituiti piuttosto che complementari e b) la sostituzione a favore della cannabis porta a mitigare l’intensità degli episodi di violenza” affermano.
Le prove schiaccianti a favore di questa teoria derivano direttamente dalle ricerche condotte: negli stati in cui la cannabis è depenalizzata, si è verificato un calo del 40% degli incidenti di violenza domestica provocati o legati a all’alcool. Altri studi, inoltre, evidenziano un calo drastico delle vendite di alcolici nei suddetti stati da quando le leggi sulla cannabis sono diventate più permissive.
È stato anche ipotizzato dagli studiosi che l’effetto rilassante provocato dalla marijuana possa aver inciso nella diminuzione dei casi violenza domestica.
Sempre secondo i ricercatori: “Nonostante sia ancora aperto il dibattito se la cannabis contribuisca o meno ad accentuare la violenza, numerosi studi confermano che si tratta di una sostanza calmante, che favorisce il sonno nel breve termine e che è causa di eccessiva sonnolenza diurna”.
Ne comporta che “La natura delle aggressioni risulti meno grave, così come le ferite. Si tratta della spiegazione più semplice, anche se sicuramente non completa.”
Gli studi della Pennsylvania University si concludono sottolineando che i dati sopracitati sono applicabili solo agli stati in cui la depenalizzazione è avvenuta: quelli in cui la marijuana è legale solo a scopo medico, le norme sono ancora rigide per coloro che intendono farne un uso diverso ed è quindi molto difficile da reperire.