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Droghe sintetiche: cosa sono e come si differenziano da quelle naturali

Le sostanze stupefacenti fanno sempre parte, in un modo o nell’altro, del dibattito pubblico. Uno dei temi ricorrenti da ormai decenni a questa parte riguarda le cosiddette “droghe sintetiche”. Spesso se ne parla nei media in termini allarmanti, ma non sempre si ha chiaro di cosa si tratti realmente: che cosa sono, dunque? Ma soprattutto, come si distinguono dalle sostanze naturali come la cannabis e i funghi allucinogeni?

Queste sostanze hanno letteralmente invaso il mercato negli ultimi anni, spesso mascherate da alternative “legali” ma purtroppo potenzialmente molto più pericolose di quanto sembri. Nelle righe a venire cercheremo di fare chiarezza, esplorando la natura, l’origine e le tipologie più comuni di droghe sintetiche, analizzandone la storia e cercando di capire il motivo per cui si differenziano da quelle naturali. Buona lettura!

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Droghe sintetiche, cosa sono?

La definizione di “droga sintetica” è piuttosto semplice, se riassunta in una sola frase: si tratta di sostanze psicoattive create artificialmente in laboratorio attraverso processi chimici. A differenza delle droghe naturali che derivano da piante o funghi (come la cannabis, la coca o la psilocibina), le droghe sintetiche sono dunque composti chimici progettati per riprodurre, modificare o potenziare gli effetti di sostanze naturali o per crearne di nuovi.

Si tratta spesso di molecole simili per struttura a quelle presenti in sostanze naturali, ma con piccole variazioni capaci di alterarne notevolmente l’effetto; questo ha due scopi principali: aggirare le leggi (rendendo difficile classificarle come illegali) e ottenere effetti più potenti, prolungati o differenti. Un esempio emblematico sono i cannabinoidi sintetici, che imitano il THC ma spesso con una potenza e una tossicità molto superiori…

Oppure gli oppioidi sintetici come l’ormai tristemente noto fentanyl, centinaia di volte più potente della morfina. In altri casi, le droghe sintetiche sono create da zero, senza un diretto corrispettivo naturale: queste droghe sono spesso vendute online, in forma di polveri, capsule, cristalli o liquidi, sotto nomi esotici o sigle numeriche e alcune vengono anche commercializzate come sali da bagno, fertilizzanti o incensi: un vero ginepraio!

Storia delle droghe sintetiche

Contrariamente a quanto si possa pensare, le droghe sintetiche non sono una novità assoluta; già nel corso del Novecento molte sostanze psicoattive sono state create in laboratorio per scopi medici, militari o sperimentali. L’LSD, ad esempio, fu sintetizzato da Albert Hofmann nel 1938 nei laboratori Sandoz… mentre l’MDMA, oggi nota anche come “ecstasy”, venne creata all’inizio del Novecento per scopi farmaceutici.

Negli anni ’60 e ’70, durante il boom della psichedelia, la ricerca sulle sostanze sintetiche subì un’accelerazione. Tuttavia, fu solo a partire dagli anni 2000 che si assistette all’esplosione vera e propria delle cosiddette nuove droghe sintetiche, spesso definite come “designer drugs”: queste venivano formulate con specifiche – anche se minime – modifiche molecolari, sempre allo scopo rimanere al di fuori delle leggi sulle sostanze controllate.

In questo periodo nacquero anche i research chemicals, ovvero sostanze create originariamente per studi scientifici ma poi diffuse sul mercato nero a scopo ricreativo. Alcune di esse non erano mai state testate sull’uomo prima della loro comparsa in strada: il risultato è un mercato dinamico, in cui ogni nuova restrizione legale genera una risposta chimica con la creazione di una nuova molecola simile (ma ancora legale).

Principali droghe sintetiche, vecchie e nuove

Le droghe sintetiche coprono un ampio spettro di effetti, da stimolanti e allucinogeni fino a depressivi o analgesici. Ognuna ha una storia, un uso e dei rischi diversi.

Stimolanti sintetici

Tra gli stimolanti più noti troviamo l’MDMA (ecstasy), la mefedrone e le amfetamine sintetiche. L’MDMA è forse la più celebre, usata nei contesti ricreativi per le sue proprietà euforizzanti e empatiche. La mefedrone, apparsa attorno al 2007, fu inizialmente considerata una “legal high” prima di essere rapidamente vietata per i suoi effetti collaterali pericolosi. Altri stimolanti, come l’MDPV e l’alpha-PVP, noti anche come “flakka”, sono diventati tristemente famosi per aver causato episodi di paranoia estrema e comportamenti violenti.

Allucinogeni sintetici

Gli allucinogeni sintetici includono composti come il 2C-B, il DOB, l’NBOMe e altre fenetilamine o triptamine modificate. Il 2C-B, ad esempio, venne sintetizzato negli anni ’70 e produce effetti visivi intensi ma meno profondi rispetto a LSD o psilocibina. L’NBOMe, più recente, è estremamente potente anche a dosi minime, e ha causato decessi in vari Paesi. Questo perché molte persone lo confondevano con l’LSD, assumendo quantità elevate con conseguenze gravi.

Cannabinoidi sintetici

I cannabinoidi sintetici sono stati inizialmente sviluppati per studiare il sistema endocannabinoide. Sono noti commercialmente con nomi come Spice o K2. Anche se imitano gli effetti del THC, la loro potenza può essere fino a 100 volte superiore, causando crisi di ansia, convulsioni e, in alcuni casi, gravi danni neurologici o decessi. Il loro uso è stato rilevato in contesti giovanili, anche perché difficili da rilevare nei test antidroga standard.

Catinoni sintetici

Derivati dal principio attivo della pianta khat, i catinoni sintetici includono sostanze come mefedrone, MDPV e metilona. Agiscono come potenti stimolanti, producendo euforia, iperattività e forti stimoli sociali. Tuttavia, possono anche causare ansia, paranoia, allucinazioni e, in casi estremi, comportamento psicotico. La loro popolarità è stata facilitata dalla vendita online, spesso come “sali da bagno” o “fertilizzanti non destinati al consumo umano”.

Oppioidi sintetici

Tra gli oppioidi sintetici più pericolosi figura il fentanyl, che ha rivoluzionato (e devastato) il panorama del consumo negli Stati Uniti. Estremamente potente, bastano pochi microgrammi per un effetto letale. Altri analoghi sintetici come il carfentanil, usato originariamente in ambito veterinario per sedare elefanti, sono ancora più potenti. Il loro uso ha portato a una crisi sanitaria globale, con decine di migliaia di morti ogni anno.

Depressivi sintetici

Meno comuni ma comunque rilevanti, i depressivi sintetici includono sostanze simili alle benzodiazepine, come il flubromazolam e l’etizolam. Questi composti agiscono come sedativi del sistema nervoso centrale e possono indurre amnesia, perdita di coordinazione e depressione respiratoria. Spesso venduti online come sostituti di benzodiazepine classiche, sono ancora più potenti e imprevedibili.

Droghe sintetiche vs droghe naturali, perché c’è tanta differenza?

A prima vista, si potrebbe pensare che le droghe sintetiche siano solo una “versione da laboratorio” di quelle naturali. In realtà, le differenze sono profonde. Le droghe naturali, come la cannabis, l’ayahuasca o i funghi allucinogeni, contengono miscele complesse di principi attivi, sviluppatesi in natura e spesso usate da secoli in contesti rituali o terapeutici. La loro azione, pur psicoattiva, tende ad essere più “modulata” e integrata con la fisiologia umana. Le droghe sintetiche, invece, sono spesso progettate per avere un effetto più potente, immediato o specifico.

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