Cannabis Light Terapeutica

Cannabis Light  e allattamento: falsi miti e novità scientifiche

Con la sua legalizzazione la cannabis light è entrata nelle case e nelle vite di tante persone, una buona percentuale delle quali sono donne che utilizzano questo e altri prodotti derivati dalla canapa per rilassarsi, attenuare dolori (come quelli mestruali) e trovare sollievo da molte diverse patologie.

Ma qual è il rapporto tra Cannabis Light e allattamento?

Quando si parla di maternità e allattamento sono moltissimi i dubbi che assalgono le neo mamme, uno di questi potrebbe riguardare il consumo di cannabis light durante l’allattamento. Il dato di fatto è che la ricerca tradizionale sconsiglia l’utilizzo di marijuana mentre si allatta, ma non prende assolutamente in esame la cannabis light, ovvero la cannabis le cui infiorescenze contengono un livello bassissimo di THC e un dosaggio invece sostenuto di CBD.

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La cannabis nel latte materno

Analizziamo il perché la medicina tradizionale sconsiglia l’utilizzo di cannabis durante e dopo la gravidanza, visto che questo messaggio contiene alcune false verità. Per prima cosa è indiscutibile che insieme alla madre il bambino nutrito con latte materno assimilerà a sua volta cannabinoidi nel caso in cui essa ne consumi, anche a distanza di molte ore dall’allattamento. Anche senza assumerli con agenti esterni, il corpo umano produce autonomamente cannabinoidi che si dissolvono nelle sostanze grasse allo stato liquido (come il latte materno). Per questo motivo sappiamo con certezza che il bambino può assorbire parzialmente le molecole derivate dalla cannabis se la madre ne fa uso durante il periodo dell’allattamento insieme a quelle prodotte fisiologicamente dal corpo femminile.

Un dato però poco considerato dalla medicina tradizionale è che in verità i cannabinoidi in generale sono importanti nelle fasi embrionali e successivamente alla nascita sono essenziali anche per lo sviluppo nei primi anni di vita. Nel latte materno sono presenti fisiologicamente quantità importanti di endocannabinoidi naturali, il che suggerisce che certe tipologie di cannabinoidi possano avere effetti assolutamente positivi sia per la salute della madre che per quella del bambino e per il suo sviluppo. Una conferma di questo potrebbe essere trovata in tantissime culture popolari del Sud America e del Sud-est asiatico, dove permane una consuetudine molto diffusa di consumo di cannabis da parte delle donne locali atta garantire una gravidanza e un post parto sereno e sano.

Cannabinoidi e sviluppo del neonato nella ricerca scientifica

Uno studio del 2004 pubblicato sull’European Journal of Farmacology sottolinea l‘importanza che alcuni endocannabinoidi hanno durante lo sviluppo del feto e la crescita del neonato. Per esempio in assenza di endocannabinoide CB1 non è possibile lo sviluppo fisiologico del sistema nervoso e cerebrale in fase pre e post natale. Alcuni endocannabinoidi sono quindi vitali e questo è un dato di fatto sempre più evidente e considerato negli studi più recenti sulla cannabis terapeutica somministrata ai neonati.

Se le nuove condotte sperimentali sembrano suggerire un’influenza positiva di alcuni cannabinoidi, quelle pre 2000 appaiono invece sostanzialmente inconcludenti in quanto in molti gruppi di sperimentazione sull’argomento le donne incinte o le neomamme coinvolte erano soggetti che oltre a fare uso di marijuana utilizzavano abitualmente anche alcool, farmaci, droghe e tabacco (un mix di sostanze che per lungo tempo sono state accomunate).

Non è ancora stato svolto uno studio approfondito sulle madri che durante la gravidanza o l’allattamento hanno consumato esclusivamente cannabis light, ma sicuramente la valutazione degli effetti della canapa sul metabolismo del corpo in fase di sviluppo è uno degli argomenti più caldi e promettenti della recente ricerca scientifica e si basa sulla teoria che i cannabinoidi possano avere un ruolo risolutivo nella cura di tantissime patologie neonatali e nella gestione del dolore. Per questo motivo anche se il ruolo degli endocannabinoidi in gravidanza e nello sviluppo del feto non è stato ancora esaminato in modo completo crediamo sia importante sottolineare come attualmente la ricerca si stia sempre più muovendo verso direzione nuova e promettente che vede la cannabis in generale non solo non dannosa per i neonati, ma addirittura come un possibile aiuto.

 

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