Non se ne parla più di tanto sui giornali e in televisione ma il carburante del futuro potrebbe essere a base di canapa.
Da questa pianta è infatti possibile ottenere dei biocarburanti molto performanti ed ecologici. Già nel 1941 Ford aveva ipotizzato l’utilizzo di questo combustibile per la sua Hemp Body Car, da allora i passi fatti non sono stati tanti almeno fino ad oggi, perché gli investimenti in biocombustibile di canapa stanno finalmente prendendo piede.
Storia dei biocombustibili a base di canapa
Già nel 1800 negli Stati Uniti veniva usato un derivato dell’olio di canapa per alimentare le lampade a combustibile, era un prodotto facilmente reperibile e non produceva scorie.
Veniva scelta la canapa soprattutto per la sua buona resa che permetteva di avere a dispostizione tanta biomassa vegetale. Successivamente, quando Henry Ford decise di creare la prima automobile realizzata in fibra di canapa questa veniva alimentata proprio con biocombustibile: etanolo derivato sempre dalla nostra pianta preferita.
Ford lo considerava il carburante del futuro e la migliore alternativa al petrolio disponibile sulla piazza, oggi… dopo più di 70 anni… pare che anche qualcun altro sia determinato a portare alla ribalta il combustibile a base di canapa.
Cos’è il biocarburante
Oggi quando si parla di biocarburante si intende soprattutto un biodiesel di origine vegetale che ha la capacità di sostituire completamente gasoli, nafte e derivati del petrolio classici.
Come si ottiene questo prodotto? Si parte da grandi biomasse vegetali (ad esempio di canapa) dalle quali viene prodotto un combustibile per transesterificazione degli oli vegetali (fatta con alcol etilico e metilico). Il risultato è un carburante a basso impatto ambientale, molto puro e funzionale.
Perché i biocarburanti si fanno con la canapa?
Semplicemente la canapa è un’ottima scelta quando si cerca una produzione di biomassa abbondante: è una pianta che cresce con facilità, grande e folta, ad alti rendimenti anche quando la stagione non va come previsto, inoltre è una coltura piuttosto sostenibile a livello ambientale (come vi abbiamo raccontato in questo articolo sui tessuti ecologici in canapa). Insomma questa pianta non è l’unica dalla quale è possibile ottenere carburanti biologici ma senza dubbio è una delle migliori soluzioni, sia economicamente per i produttori (per la sua resa superiore alla media anche in terreni non ideali) sia per ragioni di ecosostenibilità (necessità di poca acqua, pochi pesticidi e pochi fertilizzanti poi può essere coltivata a molte latitudini).
Vantaggi dei biocarburanti
Oggi scegliere di puntare ed investire sulle energie rinnovabili è senza dubbio la scelta più intelligente.
In generale l’attenzione di tutti quando si parla di carburanti è concentrata sui biocombustibili e soprattutto su quelli derivanti da olio di semi di canapa. Ovviamente questo prodotto ha molti vantaggi ecologici: un impatto ambientale globale infinitamente più basso rispetto al gasolio fossile, inoltre è ovviamente rinnovabile.
Il suo uso produce pochi scarti tossici: è costituito da materiale organico che assorbe naturalmente l’anidride carbonica e la rilascia poi quando viene bruciato creando una sorta di riciclo di CO₂ e limitandone l’accumulo. I paesi che vanno a produrre questa biomassa vedono senza dubbio un buon aumento di economia agricola, il bello è che la produzione di canapa può avvenire localmente in tantissimi territori (che significa distrubuzioni delle colture e del miglioramento dell’economia locale, oltre a minori emissioni correlata al trasporto e prezzi minori per i consumatori).
Presente e futuro dei carburanti alla canapa
Abbiamo letto sui quotidiani americani della nascita della hemp car di Renew Sport Car, una splendida auto sportiva con la scocca realizzata totalmente in fibra di canapa e alimentata da biodiesel o etanolo.
É stata una bellissima notizia scoprire che il sogno di Henry Ford non era andato perduto e che delle grandi aziende negli USA si stavano concentrando sulla produzione di veicoli incredibilmente ecosostenibili per produzione, consumi e smaltimento.
Un’altra grande news è arrivata in giugno 2021, quando si è saputo che la start up francese Quantum Energy ha dichiarato un investimento da 18,8 milioni di euro per la produzione di biocarburante a base di canapa. L’azienda ha assicurato che utilizzerà canapa coltivata localmente e da essa produrrà metano e idrogeno, fonti di energia pure e richiestissime da un impianto situato nel nord-ovest della Francia.
La produzione francese ha intenzione di essere il più possibile green, infatti la tecnologia che sta alla base della nascita di questo carburante si basa sulla pirogassificazione (processo che prevede il riscaldamento della biomassa ad alte temperature in presenza di una piccola quantità di ossigeno per trasformarla in gas, produrre CO2 e calore), una soluzione studiata per ottenere i massimi benefici a livello ambientale.
Siamo molto lieti di vedere che i nostri vicini di casa si stiano davvero impegnando a rendere non solo ecologiche ma anche incredibilmente vantaggiose le produzioni più delicate a livello di sostenibilità.
Speriamo che anche le aziende italiane prendano esempio dall’innovazione green che sta travolgendo il mondo dei combustibili, siamo certi muoversi in questa direzione sarebbe un grande vantaggio per il nostro paese (e il mondo intero!).