I biostimolanti sono sostanze molto apprezzate dai moderni agricoltori che possono essere usate con grande successo per incrementare la produzione e migliorare la qualità delle colture di cannabis. Non si tratta dei classici agenti fertilizzanti o di concime ma di supporti alla crescita differenti. Scopriamo insieme come funzionano e perché, se usati in modo corretto, fanno davvero bene alle nostre piantine.
Come anticipato i biostimolanti sono un’aggiunta che supporta la crescita delle piante in modo sostenibile, si tratta di mix di sostanze e microrganismi capaci di migliorare la crescita durante l’intero ciclo di vita dei vegetali, dalla fase di germinazione (o dal trapianto) fino al momento della raccolta. Perché dovrebbero essere diversi dai soliti fertilizzanti biologici? Non si tratta di nutrienti ma di elementi chimicamente in grado di migliorare l’assorbimento dei nutrienti da parte delle piante e di ridurre l’insorgenza di risposte di stress durante il ciclo di vita della pianta.
Per approfondimento sull’uso di fertilizzanti nella coltivazione di cannabis leggete questo articolo molto dettagliato.
Definizione di biostimolanti: cosa sono?
Il termine “biostimolante” venne impiegato per la prima volta nel ’97 da alcuni studiosi dellaVirginia Polytechnic Institute and State University, Zhang e Schmidt, per indicare certe sostanze biologiche con la capacità di promuovere la crescita vegetale, si trattava di acidi umici ed estratti di alghe.
Nel 2007 un altro studioso rinomato di nome Kauffman sottolineò la differenza con i fertilizzanti e in seguito al suo “rispolvero” molto entusiasta di questi prodotti le sostanze vennero prese più sul serio in campo agricolo e classificate in diverse tipologie di biostimolanti: acidi umici, prodotti contenenti ormoni e composti di amminoacidi.
Patrick Du Jardin, nel 2012 ne diede la prima definizione ufficiale: “sostanze e materiali con l’eccezione di nutrienti e pesticidi, che quando applicati alla pianta, semi o substrato di crescita in formulazioni specifiche, hanno la capacità di modificare i processi fisiologici delle piante migliorando la crescita, lo sviluppo e/o la risposta agli stress”.
Venne poi creata anche una prima classificazione a livello europeo dei biostimolanti:
- Sostanze umiche
- Estratti di alghe
- Materiali organici complessi
- Elementi chimici benefici
- Sali inorganici inclusi i fosfiti
- Chitina e derivati del chitosano
- Antitraspiranti
- Aminoacidi e altri composti azotati
Cosa contengono i biostimolanti estratti da Alghe?
I più noti biostimolanti naturali sono certamente gli estratti di alghe, nello specifico si tratta solitamente di derivati delle varietà Ascophyllum nodosum, Ecklonia maxima, Laminaria digitata. Ogni varietà produce sostanze dall’effetto differente e sul risultato hanno effetti anche la fase di crescita in cui avviene l’estrazione e i metodi di estrazione/lavorazione.
Dalla matrice d’alga di partenza vengono estratte le sostanze chimiche che compongono la maggior parte delle soluzioni biostimolanti, il metodo più utilizzato prevede un’estrazione a freddo in acqua ad alta pressione, tecnica che permette di prevenire alterazioni chimiche delle molecole bioattive.
Benefici dei biostimolanti a base di alghe
È stato dimostrato da molti studi che l’utilizzo di questi estratti di alghe in piccole quantità migliora la velocità di germinazione, la crescita, la produzione di infiorescenze e la qualità del prodotto finale. Con questa aggiunta la pianta appare anche più resistente agli stress ambientali, oltre a migliorare l’assorbimento di macro e micronutrienti nelle piante di cannabis.
Da dove arrivano questi effetti biostimolanti? Soprattutto dalla presenza di fitormoni (come auxine, citochinine, acido abscissico), polisaccaridi, polifenoli e altre molecole organiche. La presenza di polisaccaridi quali laminarina, alginati e fucoidani migliora ulteriormente la tolleranza a stress ambientali come sbalzi di temperatura e di umidità.
Come abbiamo anticipato non tutti i biostimolanti sono uguali, l’utilizzo di estratti differenti durante le varie fasi di crescita permetteranno di ottenere le migliori risposte biologiche della vostra cannabis fino ad arrivare alla raccolta delle migliori infiorescenze che la vostra pianta di cannabis possa produrre.