Un recente studio israeliano lo conferma: le terapie a base di cannabis contro la fibromialgia funzionano e i dati sono straordinariamente positivi. Parliamo di una dichiarazione di portata davvero importante, visto che in Italia questa patologia non è inclusa tra quelle per la quale può essere prescritta la cannabis terapeutica.
Uno studio condotto dall’università di Oxford nel 2013 ha mostrato che il dolore cronico associato a malattie reumatiche come le artriti, le osteoartrosi e la fibromialgia, colpisce il 20% degli europei. In Italia, secondo un altro studio, la prevalenza del dolore cronico (superiore a 3 mesi) riguarda il 21,7% dell’intera popolazione, pari a circa 13 milioni di persone. Non parliamo di malattie a bassissima incidenza visto che un’altra recente revisione della letteratura medica fissa la prevalenza della sindrome fibromialgica al 2,7% della popolazione mondiale.
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Cos’è la fibromialgia
La fibromialgia è una sindrome di difficile diagnosi, caratterizzata da dolore cronico diffuso di tipo muscolo scheletrico, astenia e stanchezza che implicitamente influisce in modo molto negativo sulla qualità della vita delle persone che ne risultano affette.
Nonostante il dolore sia generalmente localizzato nei tessuti molli (muscoli, tendini e legamenti), la fibromialgia non risulta essere un’infiammazione dei tessuti rilevabile ed è estremamente difficile formulare una diagnosi certa quando non ci sono segni documentabili con esami di laboratorio o di tipo strumentale, visto che questi non evidenziano andamento disfunzionale o patologico nel caso di questa patologia. Proprio questa mancanza di tangibilità ha portato per anni a classificare questi pazienti come “psicosomatici” definendoli addirittura malati immaginari.
L’eziologia e la fisiopatologia della sindrome fibromialgica, inoltre, non sono ancora certe, ma la tesi più quotata riguarda una disfunzione del meccanismo di centralizzazione del dolore che induce un’alterazione della modalità di percezione degli stimoli dolorosi a livello del sistema nervoso centrale.
A oggi non esiste una cura risolutiva per la fibromialgia ma sono consigliati approcci di tipo multidisciplinare che comprendono trattamenti non farmacologici come l’attività fisica aerobica regolare, l’attenzione all’alimentazione, il sostegno psicologico e trattamenti farmacologici antidepressivi, per il trattamento del dolore cronico e miorilassanti. Questi farmaci hanno effetti collaterali potenzialmente molto gravi e non sono risolutivi nella maggior parte dei casi.
Il test clinico israeliano sull’utilizzo della cannabis contro il dolore fibromialgico
Il recentissimo studio condotto da ricercatori israeliani e pubblicato sulla rivista Pain Research and Treatment conferma il gradimento di un foltissimo gruppo di pazienti affetti da fibromialgia per le terapie a base di cannabis. L’87% degli intervistati che si sono sottoposti a questa cura sperimentale dopo il trattamento ha sostituito o ridotto in modo significativo gli altri farmaci per la gestione del dolore. Solo il 12% ha riportato effetti collaterali lievi causati dalla cannabis (una cifra bassissima se consideriamo che il 94% dei pazienti ha dichiarato di aver subito effetti collaterali con le terapie farmacologiche standard). Inoltre lo studio ha evidenziato un notevole miglioramento non solo nella gestione del dolore ma anche nell’andamento dell’umore e del sonno, due fattori fondamentali per il miglioramento dello standard di vita dei malati di fibromialgia.
La fibromialgia e il sistema endocannabinoide
Sempre più spesso i ricercatori stanno mettendo in relazione i sintomi della fibromialgia con il sistema endocannabinoide. Pare infatti che deficienze nei livelli fisiologici di cannabinoidi possano innescare diverse patologie, caratterizzate proprio da sintomatologie di tipo algico che affliggono l’apparato muscolo scheletrico per cui, uno squilibrio di cannabinoidi nell’organismo potrebbe causare disturbi correlati alla percezione del dolore.
Gli innovativi studi già citati dimostrano come la cannabis si stia sempre più imponendo come protagonista nella ricerca medica verso trattamenti potenzialmente poco costosi, efficaci e privi di controindicazioni importanti. Gli studi finora condotti fanno sperare per il meglio e certamente grazie alla cannabis il futuro di molte persone potrebbe essere più roseo, come lo è stato per i pazienti affetti da fibromialgia che hanno scelto di uscire dagli schemi e sperimentare una cura a base di cannabis terapeutica.