Il CBD è attualmente al centro di nuove innovative ricerche, le quali sostengono che questo cannabinoide potrebbe essere la chiave per combattere le dipendenze da sostanze e superare molti dei sintomi che derivano dalle crisi di astinenza da alcool, droghe pesanti e farmaci.
Abbiamo già parlato innumerevoli volte dei benefici del CBD che, grazie alla sua capacità di interagire con il sistema endocannabinoide (una rete di mediatori lipidici e recettori che si trova naturalmente nel corpo umano ed è in grado di regolare l’eccitabilità neuronale) riesce a regolare l’attività infiammatoria, dare sollievo dal dolore, rilassare la muscolatura e conciliare il sonno. Oggi tantissimi studi, soprattutto americani stanno avanzando l’ipotesi che il CBD sia un’alternativa terapeutica molto efficace per curare le dipendenze. Si parla appunto di una cura perché in medicina generalmente la dipendenza da sostanze viene affrontata come una vera e propria malattia.
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Cosa si intende per dipendenza?
La dipendenza è una patologia causata da diverse tipologie di fattori: biologici, chimici, comportamentali e ambientali. Esistono propensioni genetiche per lo sviluppo di determinate dipendenze ma i fattori psicologici sono certamente preponderanti insieme a quelli chimici che si innescano alla sospensione di una sostanza che crea dipendenza fisica. Quando si parla di dipendenza va valutata appunto la condizione fisica ma anche quella psicologica che spinge il soggetto, a volte dopo anni dal cessato abuso, a ricadere nella rete della dipendenza. I soggetti in questione possono essere consapevoli o meno del fatto che la sostanza di cui abusano sia per loro nociva ma in ogni caso troveranno difficile o addirittura impossibile farne a meno. La dipendenza è inoltre considerata una malattia recidivante proprio per la facilità con la quale il soggetto (che è stato dipendente e ha superato il problema almeno a livello fisico) rischia comunque una ricaduta nel vizio. Le dipendenze vengono spesso sviluppate nei confronti di sostanze che provocano ottundimento dei sensi o sensazione di benessere, tra le principali ci sono ovviamente droghe pesanti e alcool ma anche farmaci antidolorifici o di altro tipo. Se in Italia sono ad oggi preponderanti le dipendenze da alcolici e droghe pesanti negli Stati Uniti un problema in grandissima escalation è la dipendenza da oppioidi e antidolorifici da prescrizione. Proprio la realtà statunitense sta investendo tantissimo nella ricerca di nuove strategie terapeutiche per la cura delle dipendenze e il CBD sembra essersi dimostrato una scelta sicura, efficace ed economica, nel breve e nel lungo periodo.
Benefici del trattamento a base di CBD delle dipendenze nel breve periodo
Ma in che modo il CBD può aiutare contro la dipendenza da sostanze? Gli studi più recenti sostengono che il cannabidiolo limiti l’eccitabilità neuronale dalla quale ha origine l’impulso dell’astinenza e lo fa senza effetti euforizzanti (a differenza del THC) e senza innescare un’ulteriore dipendenza fisica. Inoltre tra i sintomi dell’astinenza ci sono anche dolori, infiammazioni, nausea. Il CBD per le sue attività riequilibranti, antiemetiche e antinfiammatorie è molto utile anche nella gestione dei sintomi collaterali all’astinenza, facilita la pulizia dell’organismo e minimizza il rischio di ricaduta.
Benefici del trattamento a base di CBD delle dipendenze nel lungo periodo
Come abbiamo detto la dipendenza è considerata una patologia recidivante perché il soggetto potrebbe facilmente ricadere nell’abuso. Infatti il CBD ha la capacità di ridurre i livello di ansia e depressione che è un sintomo molto importante che si presenta spesso durante le fasi tardive della dipendenza, quando il corpo è teoricamente ripulito dalla sostanza ma la mente è ancora legata da una dipendenza psicologica. La chiave di ciò risiede nella capacità del CBD di rendere maggiormente disponibile la serotonina in circolo, ovvero l’ormone che ha un ruolo fondamentale nella modulazione dell’umore. Se il soggetto sarà libero da stati d’ansia e depressione sarà per lui più facile non ricadere nel circolo vizioso della dipendenza.
Se siete interessati a questo argomento troverete tantissimi articoli on line, eccone alcuni tra i più recenti che ci sono sembrati interessanti ed esaustivi e che abbiamo analizzato per scrivere questo articolo:
- www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6098033/
- www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6390812/
- www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28935932