Per secoli la cannabis è stata un valido alleato contro i dolori mestruali per le donne di tutto il mondo. Questo efficace aiuto naturale è stato poi accantonato per molti anni in occidente mentre, ad esempio, la medicina cinese ha continuato a spronarne l’utilizzo sotto forma di olio concentrato o decotti per riallineare gli equilibri interni delle donne durante il periodo del ciclo.
In Europa come negli Stati Uniti, in seguito alla recente legalizzazione della cannabis o della cannabis light (a seconda dello stato), in moltissimi paesi inizia finalmente ad avere una visione un po’ più obiettiva sui benefici che possono dare i derivati della cannabis per la cura del corpo e della mente. Negli USA in molti Stati in cui la cannabis è stata legalizzata viene usata dalle donne per combattere il dolore correlato al ciclo mestruale e addirittura nello stato di New York la marijuana medica viene legalmente prescritta per i dolori mestruali dal medico.
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La salute femminile
L’argomento delle problematiche di salute correlate al ciclo mestruale è ancora oggi poco approfondito, l’approccio comune alla sofferenza da ciclo è che aspecifico o pressoché nullo, come se la donna fosse destinata a soffrire senza lamentarsi troppo. Inoltre le soluzioni specifiche offerte dalla medicina sono davvero poche e molto spesso si esauriscono con la somministrazione di antidolorifici o con la prescrizione di anticoncezionali (entrambi farmaci con effetti collaterali piuttosto pesanti). Oltre ai dolori “classici” da ciclo di entità relativamente limitata sono da evidenziare tantissime patologie correlate al ciclo riproduttivo femminile: la dismenorrea, l’ovaio policistico, l’acne di origine ormonale, l’endometriosi.
Dolori mestruali: sindrome premestruale e dismenorrea
Quando i dolori mestruali diventano un disturbo cronico e invalidante si parla di dismenorrea, una vera e propria condizione medica che colpisce la donna ogni mese con ripetitiva e flagellante puntualità. E non stiamo parlando di una condizione rara, si calcola infatti che la dismenorrea affligga fino all’80% delle donne in età fertile almeno per un periodo della vita. La dismenorrea è una sindrome caratterizzata da un ciclo mestruale estremamente doloroso mentre, mentre per chi prova semplici disagi non particolarmente debilitanti si parla di sindrome premestruale (PMS). I sintomi di queste condizioni sono diversi da donna a donna, molte necessitano di riposo forzato, accusano crampi, nausea, diarrea, forti cefalee e dolori muscolari.
Le donne affette da dismenorrea spesso sono costrette a giorni interi di riposo forzato e devono assentarsi dal lavoro o limitare le proprie attività fisiche per diversi giorni ogni mese; inoltre i sintomi possono iniziare subito dopo l’ovulazione perdurare fino alla fine del ciclo.
Ma perché le mestruazioni provocano dolore? Durante questo periodo l’apparato riproduttivo femminile rilascia molecole chiamate prostaglandine che causano continue contrazioni dell’utero e proprio a causa di questo movimento inusuale la donna percepisce i tipici “crampi” mestruali della PSM. Le donne che soffrono di dismenorrea hanno solitamente una contrazione muscolare uterina molto accentuata e accusano quindi sintomi più intensi che coinvolgono spesso tutto il corpo.
Sia la dismenorrea che in modo minore la PSM provocano un forte impatto nella vita delle donne, sia sul piano fisico che su quello mentale, portando a vere e proprie forme di isolamento sociale e senso di inadeguatezza che può sfociare in forme anche gravi di depressione.
Il CBD, una nuova risorsa contro i dolori mestruali
In questi ultimi anni l’attenzione delle donne si è concentrata soprattutto sull’olio di CBD, che come soluzione per ciclo mestruale problematico sta guadagnando sempre maggiore approvazione e popolarità. Certo, la maggior parte delle scuole di medicina non si interessa affatto al CBD. Ma la molecola non psicoattiva del cannabidiolo (un metabolita della cannabis) ha effetti rilassanti, antinfiammatori, antidolorifici, anticonvulsivanti, antidistonici, antiossidanti, favorisce il sonno ed è molto efficace contro ansia e sbalzi di umore. Solo ultimamente, alcuni ricercatori stanno sviluppando nuovi studi riguardanti gli effetti dei cannabinoidi, ma per ora sono pochissimi i farmaci realmente approvati, almeno è così in Italia.
Effetti del CBD sui dolori mestruali
I dolori da ciclo mestruale non sono ovviamente ancora ritenuti una condizione idonea alla prescrizione di cannabis terapeutica e in Italia sicuramente non lo saranno ancora per molto tempo. Tuttavia è possibile trovare un valido aiuto contro questo tipo di dolori nel CBD, che è disponibile per esempio sotto forma di olio concentrato o nelle infiorescenze di cannabis light. Non essendo considerati prodotti medici i concentrati di CBD non necessitano di prescrizione medica e possono essere tranquillamente sperimentati da tutte le donne vista la totale mancanza di controindicazioni.
Ma perché il CBD può essere un valido aiuto contro i dolori da ciclo mestruale? Gli organi riproduttivi femminili sono fortemente ricettivi nei confronti dei cannabinoidi, in particolare il CBD ha effetti rilassanti e distensivi su tutto l’apparato, e proprio per questo è in grado di ridurre il dolore favorendo un andamento più lieve delle contrazioni uterine e allo stesso tempo la sua azione antinfiammatoria aiuta i muscoli coinvolti a subire meno danni durante questo processo fisiologico fortemente debilitante.
Come assumere il CBD per contrastare i dolori da ciclo
Il prodotto attualmente più consigliato per i dolori mestruali e le forme algiche e infiammatorie in generale è l’olio di CBD, che è venduto solitamente in forma liquida con flacone contagocce e in versione solida in capsule gelificate. L’ideale è iniziare ad assumere il concentrato qualche giorno prima dell’inizio dei dolori e continuare per tutta la fase dolorante del ciclo. Per quanto riguarda il dosaggio è importante sottolineare che è molto soggettivo e varia da donna a donna, proprio perché ognuno di noi recepisce e assorbe i cannabinoidi in modo differente. Il consiglio se non lo avete mai provato è cominciare con una percentuale di concentrazione intermedia come 4% o 10% (solitamente la gamma di concentrazione disponibile per questi prodotti varia dal 2,5% al 20%) e, a seconda delle indicazioni d’uso, assumere la quantità di prodotto consigliata nella confezione. In base al risultato potrete scegliere se aumentare o diminuire il dosaggio o la concentrazione iniziale.