L’idroponica è un metodo di coltivazione in cui la pianta cresce fuori dal suolo, con acqua come substrato primario. La cultura idroponica permette di produrre cannabis in-door, senza aver bisogno di terreno fertile, riducendo il consumo di acqua e senza pesticidi. Questi sono alcuni vantaggi della scelta dell’idroponica, in questo articolo vi spieghiamo come funziona quali sono i vantaggi di questo tipo di coltivazione e perché ha avuto successo nel mondo.
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Idroponica, una storia antica
Per prima cosa è importante sapere che questo tipo di coltura non è una novità dei giorni nostri, ma ha una storia ultra-millenaria. Pensate che pare proprio che i giardini pensili di Babilonia (datati storicamente attorno al 590 a.C.) fossero strutturati come grandi sistemi idroponici. Di sicuro diverse civiltà precolombiane come quella atzeca nel XIV secolo conoscevano già le meraviglie dell’idroponica e la sfruttavano in moltissime tipologie di piantagioni. Anche in Europa l’uso di questa tecnica è tutt’altro che moderno: ne fu pioniere lo scienziato inglese John Woodward che attorno al 1700 sperimentò l’applicazione di questa scienza agricola con diverse sfaccettature nell’agricoltura locale.
Come si presenta una coltivazione di cannabis idroponica?
Pensate a una grande serra con una serie infinita di vasi pieni d’acqua dalla quale spuntano tante piante di canapa. All’apparenza niente di innovativo ma la verità è che questo sistema da quando è stato proposto ha ottenuto risultati eccellenti a livello internazionale. Il segreto sta dentro quei serbatoi d’acqua riempiti di substrato inerte: un ambiente perfettamente controllato per crescere la propria piantina e davvero poco incline allo sviluppo di imprevisti che potrebbero danneggiarla. Questo perché se normalmente il vegetale per la sua crescita dipende moltissimo dai nutrienti presenti nel terriccio/terreno scelto, nell’idroponica è l’acqua a contenere le sostanze nutritive necessarie necessarie per la sua sopravvivenza grazie alla mano umana che la “condisce” in base alle necessità della pianta.
Vantaggi dei sistemi di coltivazione idroponici
Il principale vantaggio della coltivazione idroponica di cannabis è l’ottimizzazione delle risorse e degli spazi. Tutta l’acqua immessa nel sistema viene assorbita, non c’è dispersione nel terreno e c’è poca evaporazione. Il totale dell’acqua utilizzata per il ciclo vitale di una pianta è sempre incredibilmente più basso rispetto ai metodi tradizionali al suolo. Lo spazio occupato da una coltura idroponica è sempre percentualmente minore rispetto a quello a terreno, le piante non devono essere disposte a distanze specifiche una dall’altra perché le radici possono ottenere i nutrienti anche in uno spazio ridotto se si utilizza l’acqua come substrato. Anche il substrato secondario risulta essere economico e ne serve un quantitativo decisamente limitato.
Non c’è dispersione nemmeno di nutrienti, nell’idroponica il quantitativo di sostanze che arrivano alla pianta è quello predisposto dal coltivatore, per questo motivo è anche possibile ottenere una crescita rigogliosa e una qualità notevole, proprio perché per ogni carenza manifesta è molto semplice provvedere all’integrazione. Questo permette anche di accelerare notevolmente i tempi di crescita e avere quindi cicli produttivi rapidi, qualitativamente validi e costanti. A differenza dei sistemi a terra (e in generale di quelli outdoor) quelli idroponici sono meno esposti agli stress, soprattutto non sono suscettibili alla maggior parte delle invasioni parassitarie proprio per la presenza di ambienti facilmente controllabili ed isolati. Per questo motivo i prodotti finali possono essere considerati biologici e naturali (almeno per quanto riguarda il controllo parassitario).
Gli svantaggi dell’idroponica
Come avrete capito la crescita della cannabis in serbatoi d’acqua necessita di un intervento umano decisamente molto forte. Questo ad alcuni coltivatori può piacere di più o di meno, a seconda delle proprie inclinazioni. Oltre al fattore personale e ideologico c’è anche il fatto che questo tipo di situazione necessita di competenze specifiche per le quali non si ci si può assolutamente improvvisare esperti, la vita della pianta è completamente nelle mani dell’uomo: esposizione alla luce, temperatura, nutrienti, composizione del substrato… insomma, tutto dipende dalle nostre capacità e ogni minimo errore può avere un effetto devastante. Inoltre c’è da calcolare che il costo iniziale per la struttura e i macchinari può essere alto e, anche se facilmente ammortizzabile, potrebbe non essere alla portata di tutti.
Cosa serve per la coltivazione idroponica di cannabis
Come abbiamo detto la coltivazione idroponica va programmata e attuata in modo molto puntiglioso, ancora prima di partire le spese possono essere molto alte per la creazione di un sistema idroponico all’avanguardia (costi che poi coprirete con una maggiore produzione e basse spese di manutenzione).Per capirci, queste sono le cose che potrebbero servirvi (oltre agli strumenti classici per la crescita indoor):
- substrato inerte (i più comuni sono cocco, perlite, vermiculite, lana di roccia)
- serbatoi per acqua e nutrimento
- tubi di irrigazione (se non volete irrigare a mano) e strumenti per garantire afflusso
- fertilizzanti specifici per coltura idroponica
- strumenti per controllo PH dell’acqua
- strumenti per controllo temperatura dell’acqua
- strumenti per riscaldamento e mantenimento della temperatura dell’acqua
- pompa di aria per ossigenare l’acqua