Come ogni appassionato certamente già saprà, da cruda la cannabis non ha effetto psicotropo questo perché è necessaria una reazione chimica scatenata dal calore per innescare la trasformazione dei precursori chimici (acidi cannabinoidici) presenti nelle infiorescenze in molecole ricche di THC e CBD che procurano sballo. La reazione molecolare in questione si produce grazie alla decarbossilazione ed è possibile ottenerla in molti modi: accendendosi un joint, scaldando le infiorescenze in forno o in padella oppure, come vi racconteremo in questo articolo, anche con una scaldatina in microonde.
Cos’è la decarbossilazione e perché è importante
Uno dei modi alternativi al rollarsi un joint per introdurre cannabis nell’organismo (nei paesi dove questo è legalmente accettato) è sicuramente consumarla attraverso gli edible, ovvero mangiarla dopo averla decarbossilata. È un metodo alquanto salutare per ottenere un effetto forte e duraturo dato da THC, CBD e altri cannabinoidi. Dalla nostra introduzione risulta chiaro che mangiare cannabis cruda e non trattata non serve praticamente a nulla, infatti per preparare cibi a base di cannabis che risultino ricchi di cannabinoidi è necessario affrontare il processo di decarbossilazione che attraverso il riscaldamento della cannabis rende psicoattivo il THC e il CBD: senza questo passaggio i cannabinoidi non si attivano risultando inefficaci.
Ovviamente è necessario usare tecniche specifiche e stare molto attenti alle temperature alla quale il prodotto viene sottoposto, in questo articolo riguardante gli edible vi abbiamo illustrato una valida modalità per decarbossilare la cannabis è importante ricordare che la decarbossilazione avviene generalmente alla stessa temperatura sia per il CBD che per il THC, i cui precursori devono essere esposti ad una temperatura di 110°C per un dato periodo di tempo (in forno servono circa 35-40 minuti). Una temperatura più alta potrebbe rovinare il prodotto, bruciando le molecole psicoattive e degradando il sapore e le caratteristiche benefiche di terpeni e altre sostanze fitochimiche presenti nella pianta.
Decarbossilazione al microonde, come funziona?
Oltre a forno e padella c’è anche un’altra opzione che vogliamo raccontarvi e che a quanto pare è attualmente abbastanza usata negli U.S.A. anche dalle star… è perfetta per chi va sempre di fretta oppure non ha voglia di spadellare più di tanto, si tratta della decarbossilazione al microonde. Ebbene decarbossilare la vostra cannabis in microonde richiede solo pochi minuti e non richiede troppa tecnica. Ricordate che con questo strumento avrete minore controllo sulle temperature quindi per trovare la formula migliore per voi potreste dover provare ad aggiustare i tempi e la potenza dopo i primi tentativi. Ecco come vi consigliamo di procedere per la decarbossilazione al microonde.
Per prima cosa triturate l’erba fino ad ottenere una trama omogenea, fatelo con attenzione senza lasciare pezzi troppo grossi. Mettetela in una ciotola adatta alla cottura al microonde (meglio vetro o ceramica). Impostate il microonde a 650 watt e cuocete la vostra cannabis scoperta per circa 60 secondi.
A questo punto aprite il microonde, mescolatela e poi riattivate per altri 40 secondi. Una volta terminata la cottura il prodotto dovrebbe essere pronto, bello caldo e profumato ma non bruciato. Se non siete certi della potenza del vostro microonde state sul sicuro e usate un valore intermedio o basso regalando al prodotto qualche decina di secondi in più di cottura.
Joint al microonde come insegna Snoop Dogg
Recentemente la rivista online The Fresh Toast ha raccontato in un suo articolo che il famoso musicista americano Snoop Dogg, noto amante della cannabis, ha una particolarissima abitudine quando si parla di fumare joint. Il suo speciale rituale di preparazione prevede una passatina veloce al microonde (per esattamente 11 secondi) de proprio joint, per attivare ulteriormente i cannabinoidi poco prima dell’accensione e avere quindi un effetto più consistente.
Siete in vena di provare qualcosa di nuovo? La tecnica di Snoop Dogg sembra davvero interessante ma non siamo certi che faccia davvero una grande differenza… bisognerà fare qualche esperimento!