Avrete sicuramente sentito un gran parlare in Italia di chi, tra politici e tuttologi, si preoccupa di come la legalizzazione della cannabis porterà i nostri giovani all’abuso e alla dipendenza.
Beh, siamo lieti di leggere diversi studi che smentiscono un aumento del consumo di cannabinoidi tra giovanissimi e adolescenti nel post legalizzazione.
Ecco cosa dicono gli studi sulle abitudini dei ragazzi che hanno la fortuna di vivere in paesi dove la cannabis ricreativa è legale.
Quante ne hanno inventate e ne continuano a inventare gli oppositori della legalizzazione. Il migliore modo per difendersi da illazioni senza fondamenti è continuare a rimanere informati tramite canali affidabili sulle ultime ricerche scientifiche e statistiche, con evidenze e numeri alla mano, per farsi le proprie idee.
Abbiamo quindi fatto una rassegna delle più recenti ricerche scientifiche eseguite nei paesi dove già da un po’ la cannabis è diventata legale per valutare quale potrebbe essere il risultato nei giovanissimi italiani e abbiamo avuto un rimando confortante.
Partiamo dicendo che, come abbiamo già argomentato in questo articolo, la cannabis non da dipendenza chimica (questo è stato scientificamente dimostrato) e quindi l’affermazione che giovani diventerebbero tutti dipendenti dalla cannabis se fosse legale è già di per sé una barzelletta. Vediamo però insieme se effettivamente nei paesi dove ci si può fare un joint ricreativo senza incorrere in rischi legali il consumo tra i minorenni e i giovani è aumentato davvero.
Cosa dicono le raccolte dati sul consumo di cannabis nelle scuole americane pre e post legalizzazione
Proibizionisti ecco la smentita alle vostre ipotesi catastrofiche: tutte le statistiche che abbiamo trovato dicono che non c’è stata sostanziale differenza nel consumo di cannabis tra i minorenni e giovani adulti nel post legalizzazione, anzi in alcuni casi il numero di consumatori abituali si è addirittura abbassato.
Uno dei documenti più interessanti e meno contestabili per capire se la cannabis legale aumenti il numero di consumatori tra i giovanissimi è un report a fini statistici del National Center for Education Statistics sul consumo di cannabis nelle scuole superiori. Come spiega la rivista Marijuana Moment in questo articolo il Dipartimento dell’Istruzione degli Stati Uniti ha analizzato e pubblicato i risultati di questo sondaggio che ha valutato le percentuali di consumatori di cannabinoidi dal 2009 al 2019 (per ammissione spontanea degli studenti) concludendo che non c’è stata “differenza misurabile” nella percentuale di quelli nelle classi 9-12 che hanno riferito di aver consumato cannabis almeno una volta nei 30 giorni precedenti all’intervista.
Insomma gli oppositori della riforma sulla cannabis possono cercare un altro pretesto o rilassarsi, la legalizzazione non spinge tutti minorenni a usare la marijuana… Chi l’avrebbe voluto fare prima probabilmente lo farà anche quando la cannabis sarà legale. Anzi forse no, la tentazione di farlo per “sfidare” la legge e le imposizioni non esisterà più e la scelta sarà per i giovani meno probabile.
Questa è solo un’ipotesi (non supportata da dati scientifici) ma basata sulla consapevolezza che spesso con gli adolescenti c’è una bella voglia di superare i limiti del consentito e fare ciò che non si dovrebbe fare più per forma di ribellione che per voglia di fare effettivamente qualcosa. Intanto osservando i dati statistici della quale vi abbiamo parlato notiamo che il dato più alto di dichiarazioni positive sul consumo di cannabinoidi è stato registrato negli USA nel 2011 quando ancora nessuno stato aveva legalizzato l’uso ricreativo della marijuana (le prime vendite legali sono state in Colorado nel 2014).
L’indagine statistica ha cercato di rispondere anche a un’altra questione, ovvero se la reperibilità della cannabis delle scuole fosse differenze con la legalizzazione.
Il risultato delle rilevazioni effettuate (sempre tra il 2009 e il 2019) per valutare la percentuale di studenti che hanno detto di aver ricevuto offerte per cannabis nelle scuole è che anche questo dato non ha subito sostanziali variazioni con la legalizzazione.
A sostegno della nostra “tesi” che l’appeal della cannabis nei giovanissimi possa addirittura calare con la legalizzazione ci sono già alcune evidenze. Ad esempio un funzionario dell’Office of National Drug Control Policy’s National Marijuana Initiative della Casa Bianca ha recentemente dichiarato che, secondo dati a loro noti, il consumo di cannabis da parte dei giovani “sta diminuendo” in Colorado e in altri stati dove è avvenuta la legalizzazione (non abbiamo trovato citazione su quali fossero i dati e gli studi in questione).
Continuando la nostra ricerca abbiamo invece trovato un documento interessante: uno studio pubblicato nel 2020 sul Journal of Adolescent Healt basato su dati rilevati da una Youth Risk Behavior Survey condotta su 47 stati dal 1999 al 2017 per indagare il consumo di marijuana, alcool e sigarette tra gli adolescenti che ha riportato un calo evidente per consumo di Marijuana negli ultimi anni, non tanto dei consumatori di cannabis ma delle quantità consumate da questi ultimi.
Con questo articolo non vogliamo dire che non ci sia possibilità di aumento del consumo di cannabinoidi da parte dei minorenni con l’avvento della legalizzazione visto che non abbiamo la sfera di cristallo; diciamo solo che in base agli studi e ai dati osservati negli ultimi anni questo non è ancora successo negli stati USA dove la marijuana è già da un po’ stata legalizzata per gli adulti anche per uso ricreativo… perché dunque da noi in Italia dovrebbe funzionare diversamente? Continueremo a rimanere aggiornati sull’argomento e riferirvi eventuali cambiamenti su questo tema, che ci sta molto a cuore.