È risaputo che il proibizionismo non sia l’approccio giusto per combattere l’uso di sostanze illecite, dato che come conseguenze porta con sé un commercio illegale, senza norme igieniche e che mette a rischio gli acquirenti e la loro salute.
In Francia un articolo del Conseil d’analyse économique (Cae), un gruppo di economisti legati a Matignon e guidati da Philippe Martin, persona molto vicina al presidente Macron, ha dichiarato che bisogna cambiare questo tipo di idealismo totalmente sbagliato che riguarda le cannabis e i suoi derivati, dato che il sistema presente al giorno d’oggi fa guadagnare solo il mercato nero e rovina famiglie innocenti, le quali a volte per motivi di salute sono costrette ad acquistare la marijuana illegalmente.
Quindi, secondo la sua dichiarazione, sarebbe meglio legalizzare questo tipo di prodotto e reinvestire le risorse utilizzate per combattere il commercio illegale.
“La soluzione a portata di mano”
La creazione di un monopolio pubblico della produzione e distribuzione di marijuana con i prezzi fissi a 9 euro per grammo sarebbe la soluzione giusta, facendo guadagnare circa 2 miliardi di entrate fiscali l’anno, e non solo, lo Stato francese potrebbe risparmiare quasi 1 miliardo di euro all’anno, se ciò avvenisse, dato che per combattere la criminalità organizzata dietro al mercato della cannabis bisogna mobilitare grandi quantità di polizia e altre attività giudiziarie, come ad esempio per i processi che conseguono dopo gli arresti. Dato che i casi di acquisto e spaccio sono tanti, la maggior parte delle forze dell’ordine francesi lavorano all’incirca più di 1 milione di ore l’anno per combattere questo tipo di mercato illegale.
Le conseguenze
Le percentuali di arresti avvenuti dal 1970 ad oggi sono aumentate di 50 volte circa e tra gli svariati casi c’è un dato sconvolgente: la maggior parte delle persone arrestate usavano la cannabis per loro stessi e non erano in possesso di tale sostanza per motivi di spaccio, ma venivano arrestate anche con quantitativi minimi a causa del l’illegalità della cannabis.
Ovviamente, queste “prevenzione” non ha diminuito il numero di acquisti, e tanto meno il numero dei “lavoratori” del mercato nero, che al giorno d’oggi si aggirano intorno ai 200mila: alcuni di essi lavorano anche a tempo pieno nel settore della marijuana, soprattutto nei quartieri “sensibili”.
Tutto ciò è stato comunicato dagli economisti del CAE, i quali hanno dato i dati sufficienti per far capire che la soluzione migliore sarebbe quella di legalizzare il commercio della cannabis, e una parte delle entrate fiscali guadagnate dovrebbero essere assegnate alla politica della città.