Oggi come oggi le persone sono molto più attente di un tempo ad evitare il contatto con i germi altrui ma non è stato sempre così… anzi quello che per alcuni di noi è recentemente diventato un gesto proibito un tempo era una cosa da fare senza pensare a batteri, virus e altri patogeni aggressivi. Stiamo parlando della classica condivisione del joint, il passaggio di cannabis rollata tra un gruppo di amici o anche tra sconosciuti. Scopriamo insieme se effettivamente può comportare rischi o se è un’azione normalissima che deve spaventare solo i veri germofobici!
I fumatori abituali di cannabis di tutto il mondo sono certamente incappati in preziosi momenti di condivisione, a volte si offre e a volte si riceve, ma lo sharing del joint è un’abitudine decisamente consolidata. Ci si passa la canna non solo tra amici e conoscenti ma a volte anche con sconosciuti, i classici amici di amici, che anche grazie a questa offerta magari si sentono più inclusi e accettati. La condivisione della propria ganja è un bel gesto e ci piace ribadire quanto sia fondamentale preservarlo e mantenerlo, per ricordare a tutti quanto la marijuana sia tra noi per unire e non allontanare le persone.
Ma a livello patologico, condividere questi prodotti da aspirare è un’opzione sicura o va evitata? Si possono prendere delle malattie dalla saliva altrui attaccata al joint?
In questo articolo ci impegniamo a valutare quanto faccia effettivamente male questo gesto e ad approfondire la questione della trasmissione di patogeni tramite saliva.
Si possono trasmettere malattie, batteri e germi con un joint?
É possibile che i patogeni (le sostanze che ci fanno ammalare) si attacchino alla parte più prossimale dove appoggiamo la bocca per aspirare da una canna? È possibile passarseli durante qualche tiro di un joint in condivisione? Per capire se condividere la ganja sia sicuro è meglio iniziare a capire come si diffondono i germi. Probabilmente avrete un’idea generica del loro meccanismo di propagazione, ma cerchiamo di analizzare la questione in modo più scientifico. Tutti gli studi scientifici moderni confermano che la saliva umana possa essere vettore di batteri e virus, ma allo stesso tempo è anche importante sapere che questo fluido corporeo contiene degli enzimi particolari capaci di limitare i contagi da contatto. Detto questo ogni scambio di saliva deve essere considerato un rischio di trasmissione di quei patogeni che viaggiano attraverso questo fluido.
Quali malattie si trasmettono con la saliva
La nostra bocca è potenzialmente un covo di virus, batteri e funghi, che poi attraverso la saliva e le goccioline (note anche come droplet, conosciute bene con la pandemia da Covid 19) possono contagiare chi ne entra in contatto. Per far sì che avvenga il contagio, devono esserci però delle condizioni particolari sia nel soggetto infetto che nel ricevente perché il patogeno in questione “attecchisca”; quindi non bisogna pensare che ogni contatto sfoci in una trasmissione di patologie, ma è importante sapere che c’è anche questa possibilità, anche se con il passaggio di un joint sarà certamente minore che con un bacio sulla bocca.
Le malattie note per essere trasmesse più facilmente dal vettore salivare sono:
mononucleosi infettiva (epstein barr virus);
herpes simplex;
meningite;
citomegalovirus;
gengivite;
faringite steptococcica
influenze virali e batteriche in generale.
Quali malattie si possono prendere da un joint condiviso
La condivisione di spinelli implica uno scambio di saliva che, anche se ridotto potrebbe comportare un rischio di trasmissione di alcune delle malattie sopra citate, le più facili da prendere sono l’influenza e l’herpes simplex. La stessa cosa vale ovviamente per la condivisione di un bong ma soprattutto la superficie assorbente e umida della canna è un ambiente ideale per accogliere i germi, e il passaggio diretto tra una persona e l’altra prevede una latenza molto corta… che ovviamente permette la sopravvivenza dei germi nei depositi di saliva sul joint.
Malattie come l’HIV non sono trasmissibili con questo tipo di contatto, la patologia infatti si trasmette principalmente attraverso la condivisione di aghi o siringhe o tramite i rapporti sessuali quindi fumare un joint con una persona affetta non prevede rischio di contagio e non deve spaventarvi.
In particolare il rischio più alto è quello di contrarre l’Herpes simplex di tipo 1 (HSV-1) soprattutto con il contatto diretto, ovvero l’individuo nel gruppo infetto ha maggiori possibilità di diffondere il virus alle persone che hanno fumato subito dopo di lui. In generale però è più probabile che le nostre difese immunitarie ci proteggano da questa piccola aggressione… lo è meno nel caso di una persona già infetta ma con patologia latente. In questo caso è molto più probabile una riacutizzazione dell’Herpes simplex di tipo 1.
Il coronavirus Covid 19 come molti altri virus si può prendere attraverso le goccioline emesse durante la respirazione (il famigerato droplet) quindi la condivisione di uno spinello o un bong è comunque un processo rischioso perché si sta vicini e ci si scambiano dei fluidi potenzialmente contagiosi.
Detto questo è interessante considerare che alcuni studiosi hanno valutato positivamente il consumo di cannabinoidi per curare il Covid 19, se volete saperne di più leggete questo nostro articolo!
Questo principio di rischio potenziale vale anche per baci, lo scambio di bicchieri e altre consuetudini tra amici, familiari e innamorati… dovremmo quindi smettere di fare tutte queste cose per proteggerci da virus e batteri? Dipende tutto da noi, da quanto siamo forti di salute (ovviamente le persone immunodepresse sanno di dover stare molto attente a questo tipo di abitudini) ma anche quanta importanza diamo a questo gesto di condivisione.