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Cannabis e meditazione: come e perché la marijuana può aiutare la pratica

La cannabis può effettivamente migliorare l’esperienza della meditazione. Consumare sostanze stupefacenti naturali per migliorare la propria connessione con sé stessi e con il resto del mondo è una tradizione antica e sicuramente una scelta intelligente se quello che si cerca è una migliore concentrazione e una buona dose di lucidità. Ecco quali sono i nostri consigli e le nostre considerazioni per chi vuole provare ad arricchire la propria esperienza di meditazione con la cannabis.

La meditazione è oggetto di numerosi studi e approfondimenti, molti studiosi cercano di inquadrare la cosa con ricerche di tipo scientifico e metodico, mentre diversi maestri insistono sull’importanza della ricerca di uno stile personale. In ogni caso in molti di entrambe le fazioni concordano sul fatto che questo tipo di pratica possa aiutare a superare i periodi più stressanti della vita, gestire le problematiche di tipo psicologico, insomma a dare benessere e serenità. Esistono ovviamente tante scuole di pensiero anche a seconda del risultato che si vuole ottenere, inoltre spesso questa pratica viene messa in stretta relazione con spiritualità e pratiche religiose (infatti deriva da un mix di tradizioni e religioni orientali) ma oggi da molti è utilizzata da molti principalmente come strumento tranquillizzarsi e rilassarsi.

La meditazione può dare effetti e risultati molto personali, è innegabile, e se svolta con cognizione e impegno può portare ad uno stato di relax e apprezzamento della sensazione di benessere imminente alla fine di una seduta. In pratica dopo aver meditato il corpo sta meglio, è rilassato, la mente lo percepisce e riesce a godere del presente come solitamente non è in grado di fare. Questo è un risultato apparentemente piccolo e momentaneo ma in verità è un passo enorme che porta molte persone a compiere realizzazioni molto più ampie ed elaborate sull’importanza di vivere il presente e sull’accettazione di sé e della propria vita. Gli echi soggettivi dello svolgimento della meditazione possono essere profondissimi tanto da cambiare la vita di una persona.

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Perché associare la meditazione alla cannabis è una buona idea?

A prescindere dai benefici che può dare o meno la meditazione al corpo e alla mente cerchiamo di capire perché la meditazione possa venire facilitata dal consumo di cannabis. Per prima cosa dobbiamo sottolineare che ci sono molte similitudini tra le sensazioni scatenate dal consumo di marijuana e quelle di rilassamento profondo innescate dalla meditazione.

Pensate agli effetti “high & stoned” dati dai cannabinoidi: il primo è un complesso di sensazioni stimolanti ed energizzanti che agiscono a livello sia fisico che mentale e ci fanno sentire forti e pronti ad affrontare il mondo a testa alta; il secondo è un livello di rilassamento profondo e avvolgente che ci fa sentire in pace con noi stessi e rimuove dalla mente pensieri negativi portandoci a concentrarci su percezioni sensoriali decisamente più primitive e basiche.

Cosa vi ricorda tutto questo?

Ci sono ovviamente fortissime somiglianze tra questi stati d’animo e quelli alla quale porta una seduta ben riuscita di meditazione, ecco perché è un’ottima idea abbinare le due cose e incrementare al massimo le proprie probabilità di avere esperienze intense e positive. Le sensazioni pacifiche e euforiche suscitate dall’erba potrebbero portare ad un livello superiore la meditazione accelerandone la riuscita, aiutando ad allontanare o elaborare ansie e patemi riguardanti il passato e il futuro.

Come meditare sotto l’effetto di cannabis

Se vi siete convinti a provare quest’esperienza, vi basterà solo trovare un luogo tranquillo e un momento di solitudine per mettere in pratica la vostra meditazione amplificata. L’atto di meditare è semplice, provate a mettervi seduti a gambe incrociate e a cercare di rimuovere ogni pensiero dalla vostra testa, respirando con regolarità e cercando di mantenere il più possibile la mente vuota. Inizialmente aiuta concentrarsi sul flusso respiratorio, noterete che la mente cercherà di andarsene alla deriva, ma voi non demordete e tentate di rimanere liberi dai pensieri, iniziando con 5 minuti fino ad arrivare a periodi più lunghi.

Come e quando mettere in campo la cannabis? Tenete di fianco a voi un joint (solo in paesi dove fumare erba è legale, quindi non in Italia!), dopo una prima fase meditativa accendetelo e date qualche tiro, dopo qualche minuto vi sentirete pervadere da un forte senso di tranquillità… vuol dire che i cannabinoidi vi stanno aiutando e che potete senza dubbio continuare la vostra sessione di meditazione con uno sprint in più.

Quale varietà di cannabis usare per meditare?

Ovviamente è molto importante scegliere il giusto mix di cannabinoidi per la meditazione. Infatti non dovrete puntare ad un prodotto che offra high troppo intensi e nemmeno che vi faccia sentire super stoned. L’ideale è una varietà che stia nel mezzo e che garantisca una discreta lucidità. La scelta è molto personale, ma sicuramente le varietà di indica sono più utili per la parte del rilassamento, ma è necessario considerare il fatto che le genetiche troppo forti possono dare una sensazione di stanchezza eccessiva che può letteralmente tramutare la vostra meditazione in un sonnellino vanificando tutti i vostri sforzi.

Quindi sperimentare è il modo migliore per trovare la cannabis perfetta per la vostra meditazione.

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