I vantaggi della legalizzazione della cannabis in un disegno di legge del M5S
Il Movimento Cinque Stelle ha appena depositato in Senato un disegno di legge che propone una nuova legalizzazione della cannabis. Il documento infatti sostiene una maggiore liberalizzazione della coltivazione, della lavorazione, della vendita e del consumo anche a scopo ricreativo della cannabis e dei suoi derivati.
La firma sul decreto di legge è quella del senatore del M5s Matteo Mantero, che già nella scorsa legislatura si era dimostrato molto battagliero nel sostenere i vantaggi di una definitiva legalizzazione. La motivazione più spiccata di questa volontà di cambiare le cose è che, una volta preso atto che il prodotto è sicuro “sulla base di numeri, fatti, indagini e processi”, legalizzare può essere una scelta importantissima per ostacolare la malavita organizzata. Lo sostiene anche la stessa Direzione Nazionale Antimafia, che sia nel 2016 che nel 2017 aveva inserito nella propria relazione annuale un parere positivo sulla legalizzazione generalizzata del mercato della cannabis.
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Il Senatore sottolinea come attualmente una larga fetta del mercato della cannabis sia ancora nelle mani di organizzazioni illecite, con grande pericolo per i consumatori e ovviamente continuando ad alimentare le casse delle mafie con un ingente quantitativo di denaro che favorisce poi altri illeciti.
Parallelamente, oltre a togliere guadagni a queste organizzazioni, legalizzare la cannabis in modo estensivo significherebbe apportare un notevole guadagno alle casse dello stato e ai business legittimi, con un importante aumento del PIL del paese.
Perché di dovrebbe legalizzare la cannabis?
Il risparmio dei costi legati alla repressione penale dei consumatori di cannabis, il guadagno in tasse versate, il risparmio che lo stato si garantirebbe evitando l’importazione di cannabis medica (magari guadagnando anche con l’esportazione), il completo riassorbimento dei guadagni dei traffici illeciti del settore della marijuana e dei suoi derivati (in Italia stimato per circa 30 miliardi di euro). In definitiva, per il Movimento 5 Stelle la legalizzazione definitiva della cannabis ha solo risvolti positivi e chi si oppone ad esso o è un pazzo che non vuole accettare l’evidenza o qualcuno che volutamente opera per difendere gli interessi della criminalità organizzata.
La proposta di Mantero si articola su diversi punti e tratta anche una regolamentazione meglio definita della cosiddetta cannabis light. Il disegno di legge propone prima di tutto la libera coltivazione (secondo normative specifiche) di cannabis con livelli maggiori di tolleranza per il livello di THC rispetto a quelli attuali nonché la liceità di detenzione di cannabis entro determinate quantità. Inoltre sancisce la necessità di fare chiarezza sulla vendita ed il consumo delle infiorescenze di cannabis light, per le quali si propone di aggiungere la possibilità di uso e consumo erboristico ed alimentare e un innalzamento del livello di THC tollerato legalmente fino all’1%.
A quanto pare il Movimento 5 Stelle ha colto la portata delle possibilità economiche e sociali che si aprirebbero per l’Italia scegliendo una legalizzazione più permissiva. D’altra parte sono talmente tanti i paesi e i governi che hanno scelto di accogliere di buon grado i vantaggi economici dell’apertura al business della cannabis da far dubitare che potesse essere ancora in auge per molto questo nostro insensato proibizionismo.
Mantero lo dice con parole chiare e decise: “consentire l’autoproduzione di cannabis come pure la regolamentare la produzione e la vendita di infiorescenze della cosiddetta “light” e consentirne l’utilizzo a scopo ricreativo costituirebbe un’importante tutela della salute pubblica, in quanto si sposterebbe il consumo di cannabis, dal mercato illegale di prodotti potenzialmente nocivi per la salute, a prodotti invece coltivati con rispetto per la salute dell’utilizzatore”. Il senatore sottolinea anche come l’esperienza di altri stati che hanno già legalizzato la marijuana dimostra che i consumatori effettivi non sono aumentati con la liberalizzazione e che l’impatto sull’ambiente sociale e su quello sanitario in questi paesi non stato in alcun modo negativo ma “a crescere sono stati solo il reddito legale e il gettito fiscale del mercato legalizzato”.
Noi aspettiamo a cantare vittoria, perché purtroppo la nostra Italia è piena di contraddizioni. Il disegno di legge è stato depositato, ma la reazione del parlamento potrebbe essere fortemente negativa. Il tema della cannabis infatti non è stato preventivamente inserito nel contratto di governo depositato e quindi la Lega e con lei gran parte del centro-destra potrebbe decidere di non dare a questa richiesta di intervento l’importanza che merita.
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