I ministri della Giustizia e della Salute del Governo del Lussemburgo hanno recentemente fatto visita in Canada per ricevere informazioni sulla regolamentazione della cannabis ricreativa vigente dallo scorso 15 ottobre.

Il tutto in vista del disegno di legge per la legalizzazione della cannabis che il Lussemburgo vorrebbe presentare entro l’autunno, per farla entrare in vigore nell’arco dei prossimi 4 anni.
Un passo avanti enorme che renderebbe lo stato il primo in Europa a legittimare il consumo di marijuana per gli adulti.

Nemmeno le perplessità delle nazioni confinanti distraggono il Lussemburgo dal proprio obiettivo, deciso più che mai a regolamentare una sostanza comune tra i cittadini e toglierla dal monopolio della criminalità organizzata, oltre a volerla finalmente dissociare da sostanze chimiche nettamente più pericolose, alle quali si fa purtroppo spesso riferimento per gettare in cattiva luce la pianta di cannabis.

Il focus è quello di creare programmi di prevenzione e recupero, e redirigere gli acquirenti verso un prodotto sicuro e di qualità.
Tra i punti chiave della proposta, che ancora non è stata resa nota in maniera dettagliata, dovrebbero esserci la depenalizzazione del possesso fino a 5g per i minori tra i 12 e i 17 anni e il consenso a detenere fino a 30g per uso personale per gli adulti, oltre che alla possibilità di coltivare la propria pianta. Tale regolamentazione comporterà un irrigidimento delle pene per il commercio di cannabis nel mercato nero.

Un’altra proposta è stata quella di limitare la percentuale di THC all’interno del prodotto legalizzato, anche se ancora non è stata confermata.
Oltre alla cannabis con THC, verranno regolamentati anche i prodotti a base di CBD, già attualmente in commercio in tutto il Lussemburgo.

A beneficiare delle nuove normative riguardanti la marijuana saranno comunque solo i residenti: ciò significa che i lavoratori provenienti dagli stati confinanti non potranno né acquistarla né tantomeno portarla con sé oltre la frontiera.

Proprio per approfondire e stilare al meglio la proposta di legge, i ministri Félix Braz e Etienne Schneider hanno deciso di chiedere un consulto al Canada per la sua visione avanguardista sulla tematica.