Mentre in Italia stiamo ancora a dibattere sulla leicità della Cannabis Legale, oltreoceano si fanno passi da gigante.
Negli Stati Uniti la Food and Drug Administration ha dato parere positivo sulla commercializzazione della prima formulazione farmaceutica a base di cannabidiolo. Quella dell’Epidiolex è stata la prima approvazione negli USA di un farmaco a base di cannabis e d’ora in poi il farmaco sarà (dopo anni di tentennamenti) legalmente utilizzato per il trattamento delle crisi epilettiche. L’Epidiolex è stato inquadrato dalla FDA (Food and Drug Administration) come uno dei farmaci d’elezione per il trattamento di particolari patologie con manifestazioni epilettiche e sarà disponibile a partire dal prossimo autunno per tutti queipazienti che non trovano aderenza ai trattamenti tradizionali mirati al controllo delle convulsioni.
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L’antiepilettico a base di cannabis, che ha soddisfatto i requisiti dell’ente governativo che si occupa della regolamentazione dei farmaci negli Stati Uniti, verrà utilizzato per il trattamento di due tipi di sindromi epilettiche molto gravi: la sindrome di Dravet, una malattia di tipo genetico che affligge il cervello e la sindrome di Gastaut, che colpisce principalmente bambini molto piccoli causando crisi convulsive continue.
Epidiolex, un antiepilettico di nuova generazione
Il farmaco recentemente approvato negli USA è il precursore di una nuova categoria di antiepilettici formulati grazie al principio attivo del CBD estratto dalla cannabis. É stato prodotto dalla GW Pharmaceuticals, una società biofarmaceutica con sede nel Regno Unito per fornire un’alternativa valida ai tanti pazienti che non rispondono ad altri tipi di cure proposte, ovvero circa un paziente su tre secondo la Epilepsy Foundation.
L’approvazione della FDA si basa sul risultato di non uno ma di tre studi clinici di Fase III, randomizzati e controllati, e di uno studio ancora aperto. Gli studi di Fase III sull’Epidiolex, pubblicati sulle riviste specialistiche The New England Journal of Medicine e The Lancet, hanno dimostrato che il principio attivo del CBD, combinato con altre terapie antiepilettiche, è in grado di diminuire per frequenza e intensità gli episodi epilettici in pazienti soggetti a queste patologie. Visto e considerato gli spiacevoli effetti collaterali dei farmaci di routine contro le crisi epilettiche, Epidiolex appare anche maggiormente tollerabile, con reazioni avverse limitate rispetto ai trattamenti utilizzati fino a oggi.
Un passo verso la cura di altre patologie con la Cannabis
Lo studio clinico ancora aperto sull’Epidiolex è stato attualmente esteso al potenziale utilizzo per un‘altra malattia molto grave e con poche possibilità di cura: la sclerosi tuberosa, una patologia dell’infanzia che provoca la formazione di numerosi tumori in tutto il corpo e l’irrigidimento progressivo degli arti.
Inoltre Epidiolex, una volta introdotto sul mercato negli Stati Uniti, potrebbe essere prescritto a discrezione dei medici per condizioni anche diverse da quelle per cui è stato approvato. Infatti il farmaco è stato inserito tra i farmaci off-label, ovvero quelli che possono essere impiegati per il trattamento di diversi disturbi non necessariamente indicati nel riassunto delle caratteristiche del prodotto. In Europa la European Medical Society sta valutando l’approvazione di Epidiolex per poter usufruire di questo farmaco tanto innovativo anche nel vecchio continente
Le conseguenze dell’approvazione del primo farmaco a base di Cannabis
L’approvazione di sempre più farmaci a base di cannabis negli Usa e anche in Europa (dove attualmente è riconosciuto solo il Sativex, un farmaco spray che contiene cannabinoidi ed è usato per combattere i sintomi della sclerosi multipla e la Cannabis medica) potrebbe finalmente portare alla cessazione del pregiudizio che rende tanto ostica la ricerca farmaceutica sulle possibilità curative dei derivati della canapa. Di certo le cose si stanno muovendo velocemente almeno in Canada, infatti pare che una società canadese di cannabis medica (Organigram di Moncton) abbia annunciato la sua intenzione di stanziare 7,6 milioni di dollari per un aumento della produzione di cannabis a scopo di ricerca, mentre sempre più studi clinici stanno portando avanti test e progetti interessanti che riguardano gli impieghi medici della Cannabis e dei suoi derivati. La nostra speranza è che anche l’Europa segua la scia di Canada e Stati uniti, e soprattutto che la ricerca in Italia non venga rallentata dal pregiudizio di chi ancora vede la nostra amata pianta come un pericolo e non come un’opportunità preziosa offerta dalla natura: aver permesso la vendita della Cannabis Legale non è un progresso sufficiente, soprattutto alla luce di quanto stanno facendo gli altri paesi.