Milano. Dopo la manifestazione “4.20 Hemp Fest” svoltasi tra il 3 e il 5 maggio, sono notevolmente aumentate le vendite di cannabis light e le richieste di informazioni per entrare a far parte del business, oltre a essere nati diversi nuovi portali per la consegna a domicilio del prodotto.
La manifestazione aveva fatto parlare tanto di sé a causa dell’accanimento della destra politica che le ha provate proprio tutte per annullare e vietare lo svolgimento dell’evento.
Giorgia Meloni tuonava dal proprio account Facebook: “Bisogna fermare subito questa manifestazione e bloccare questa ignobile propaganda della droga libera”, seguita a ruota dalla Gelmini: “Siamo chiamati a un gesto di responsabilità: il Festival della cannabis deve essere vietato”.
La fiera, che ha coinvolto più di 150 espositori, e all’interno della quale è stato possibile assistere a spettacoli di musica dal vivo, interventi illustrativi su iniziative legate al mondo della cannabis, preparazione di ricette a base di canapa, si conferma la più importante del settore a Milano e tra le più rinomate a livello europeo.
Lo slogan pubblicitario del festival “Io non sono una droga” accompagnato dall’emblematica foglia di marijuana, che ha scatenato così tanta indignazione tra le forze politiche conservatrici, era in realtà un invito ad aprire gli occhi e vedere la cannabis per quella che è in realtà: una pianta.
Sfruttabile in innumerevoli ambiti, da quello agroalimentare, a quello tessile, a quello edile, a quello medico, la canapa in Italia viene ancora demonizzata nonostante da poco più di 2 anni sia possibile acquistarla direttamente in negozio.
Sì, perchè la cannabis commercializzata attualmente in Italia in shop specializzati, è totalmente legale grazie al bassissimo quantitativo di THC, il principio attivo che causa effetti psicotropi.
Al contrario, è ricca di un cannabinoide chiamato cannabidiolo, più comunemente conosciuto come CBD, che regala effetti miorilassanti, antinfiammatori, ansiolitici e antidepressivi, senza nessun tipo di effetto collaterale.
Il THC all’interno della cannabis legale non deve superare lo 0,6%, una soglia che non dà effetto drogante ma che è comunque sconsigliata per donne in gravidanza e potrebbe causare positività di fronte ai test antidroga.
Attenzione a non confondere la cannabis light con la cannabis medica, un tipo di pianta che supera i limiti di THC concessi per legge e che ha quindi bisogno di prescrizione medica per essere acquistata in farmacia.
Siamo comunque entusiasti del riscontro che la kermesse di Milano dello scorso maggio ha ottenuto, e speriamo che sempre più italiani decidano per lo meno di informarsi prima di puntare il dito contro una determinata materia, di qualsiasi ambito si tratti.