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Cannabis e canapa: origini, differenze e similitudini

Spesso si parla di canapa, cannabis e marijuana a sproposito, usando indistintamente un termine e l’altro. A livello commerciale e legale (ma anche all’interno di una conversazione tra amici) è molto importante saper identificare le differenze tra canapa e cannabis, per non fare brutta figura e capirsi all’istante. Ecco dunque qualche specifica sull’argomento e qualche risposta a domande che da sempre vi siete fatti ma che magari non avete osato chiedere, del tipo: si può fumare la canapa?

Pianta di marijuana, di cannabis e di canapa

Partiamo da una premessa incrollabile: quando si parla di marijuana, cannabis o canapa si tratta sempre della stessa pianta: cannabis sativa, della famiglia botanica delle Cannabaceae (sottoinsieme dell’ordine delle piante Urticales).

Nel gergo quotidiano però è necessaria una distinzione tra la variante alimentare/industriale e quella per scopo curativo e ricreativo (le infiorescenze e i derivati ricchi di cannabinoidi), questa è data proprio dai termini canapa (per la prima categoria) e marijuana o cannabis (per la seconda, quella psicoattiva o ricca di CBD). Insomma parlare di canapa e riferirsi alla cannabis e viceversa non sarebbe poi tanto sbagliato a livello scientifico, ma ormai questa differenziazione puramente lessicale è nata negli anni ’30, è stata adottata in tutto il mondo (in inglese si parla di marijuana ed hemp), è entrata a far parte del nostro vocabolario ed è quindi giusto considerarla.

Cosa si intende per canapa

Con la parola canapa si intende la varietà di cannabis sativa coltivata per produrre alimenti, bio-carburante, tessuti, carta, materiali per bio-edilizia, prodotti cosmetici. Bisogna tenere conto che questi sono prodotti praticamente privi di THC, per questo motivo la canapa viene considerata non psicoattiva. La coltivazione di questo tipo di cannabis in Italia è assolutamente legale e ha anche una lunga tradizione (è stato per anni uno dei settori di punta del nostro paese che ne era il secondo produttore mondiale). Solitamente la pianta utilizzata in questi ambiti è quella di sesso maschile (anche se non sempre visto che esistono anche genetiche ermafrodite o femmine prive di THC coltivate per questi scopi).

Cosa si intende quando si parla di cannabis o marijuana

Con queste parole invece si identifica una variante di canapa (sempre facente parte della varietà cannabis sativa) ricca di THC e/o CBD.

Si tratta principalmente delle infiorescenze della pianta e di derivati dalla loro lavorazione, che possono avere effetto psicoattivo, oppure rilassante/curativo a seconda del cannabinoide presente in maggioranza. Per essere chiari, quando ci si fa un joint rilassante o si assume cannabis sativa su prescrizione medica si tratta di cannabis/marijuana, non si usa il termine canapa!

Cultivar di cannabis

A fare la differenza tra una e l’altra pianta di canapa sono le sottospecie oltre che il genere, che vengono detti cultivar della cannabis. Le cultivar sono incroci genetici di piante che rispondono a specifiche caratteristiche. I tre tipi di cultivar principali di cannabis sativa sono quelli per uso industriale (canapa), quelli per i semi e settore alimentare (quasi sempre canapa) quelli per scopi medicinali o ricreativi ricchi di cannabinoidi (cannabis).

Si può fumare la Canapa?

Ecco una domanda che a molti è passata per la testa, ma la canapa (che non contiene THC o CBD se non in piccolissime quantità)… si può fumare?

Beh, la risposta è assolutamente sì. Non si otterrà sballo o altre sensazioni/benefici ma il sapore rimane simile a quello della marijuana, il vero problema è che le piante di cannabis a scopo industriale o alimentare generalmente non producono infiorescenze (la parte più adatta ad essere fumata e più piacevole).

Differenza tra olio di CBD e olio di canapa

Altra domanda che ci è stata rivolta più e più volte: olio di canapa e olio di CBD sono la stessa cosa?

In questo caso la risposta è no, sono prodotti differenti con effetti differenti. L’olio di canapa (per uso alimentare o cosmetico) viene spremuto a freddo dai semi di cannabis, mentre l’olio di CBD (che è appunto ricco di questi cannabinoidi, un concentrato) viene sempre estratto dai fiori. È possibile avere però un concentrato di olio CBD diluito in olio di canapa, una soluzione molto benefica e ottimale che combina i benefici di entrambi i prodotti. Per avere altre informazioni preziose sull’olio di cannabis e quello di canapa leggete questo articolo chiarificatore, che è tra i più consultati sul nostro blog .

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