Ad alcuni potrebbe sembrare un controsenso ma chi consuma abitualmente cannabis sa che in certe occasioni un joint ben fatto e dosato può aiutare a sgombrare la mente da pensieri inutili e ritrovare la concentrazione. Basta pensare che la marijuana sia solo per sballarsi!
La verità è che grazie ad essa molti si sentono più lucidi e motivati e quindi riescono a portare a termine un lavoro, o in questo caso a studiare, con risultati molto migliori. Scopriamo insieme perché la cannabis potrebbe aiutarti a studiare meglio.
L’utilizzo di cannabinoidi per migliorare la propria concentrazione ha dei pro e dei contro, non è una cosa per tutti, anzi… per alcune persone potrebbe portare all’effetto contrario e rilassare oltremodo il corpo e il cervello ma in generale se utilizzata con metodo la cannabis (e in particolare il CBD) può dare ottimi risultati.
In questo articolo andremo ad analizzare i pro e i contro dell’uso della cannabis durante lo studio e parleremo di quali sono le migliori varietà per migliorare la propria risposta cognitiva proprio come abbiamo fatto per il tema cannabis e rendimento lavorativo.
Storicamente molti studenti (specialmente negli USA) si affidano a farmaci per nulla leggeri allo scopo di rendere meglio nello studio, ad esempio l’Adderall (un mix anfetamina destroanfetamina ed anfetamina) oppure semplicemente si riempiono di caffè. Ma che dire dell’erba e dello studio? Recentemente la ricerca ha confermato quello che molti amanti della marijuana hanno già capito da decenni: la cannabis usata in un certo modo aiuta a concentrarsi, a memorizzare, stare vigili e può motivare a portare a termine un compito “intellettuale”.
L’erba facilita lo studio?
Diciamo che non è scontato e non è uguale per tutti, ma in generale è una buona opzione da tentare per avere un aiuto naturale e senza effetti collaterali. È però indispensabile trovare la propria strategia (non tutti reagiscono ugualmente ai cannabinoidi) e soprattutto sperimentare con dosaggi e varietà, per ottenere dei risultati affidabili.
Innanzi tutto valutate come reagite solitamente al consumo di cannabinoidi e partite con dosaggi leggeri prima di mettervi all’opera. Le prime volte è possibile che ci si ritrovi eccessivamente rilassati o che la cannabis ci porti a sviluppare ansia invece che sedarla. La prima cosa da fare è osservare sé stessi e capire le proprie reazioni, trovare quindi la propria via.
Vantaggi dell’assunzione di cannabis quando si studia
La cannabis potrebbe essere un aiuto durante una sessione di studio per vari motivi. Per prima cosa un basso dosaggio di THC è sufficiente ad innescare la produzione di dopamina, una sostanza chimica che rende più motivati e performanti. Ecco perché spesso la cannabis ci disinibisce e ci fa sentire più sicuri di noi stessi… e questo aiuta moltissimo nello studio!
Inoltre molte ricerche sostengono che un pizzico di THC possa anche renderci più predisposti ai processi creativi, cosa che nello studio di molte materie può essere positiva. Inoltre esistono cultivar di cannabis che aiutano a combattere il malumore e la depressione, di sicuro essere di buon umore aiuta quando si deve passare molto tempo sui libri.
Svantaggi dell’assunzione di cannabis quando si studia
Proviamo a valutare anche gli eventuali effetti negativi del connubio studio e marijuana. Per prima cosa è importante evitare di continuare ad accendere e spegnere joint, già questo potrebbe essere una distrazione.
Meglio quindi fumare prima di iniziare e stabilire alcune pause relax per ricaricare il livello di cannabinoidi e riposare il cervello. Ricordate inoltre che consumare un dosaggio eccessivo di cannabinoidi può peggiorare la concentrazione, mandare all’aria la motivazione e distruggere ogni possibilità di uscire vittoriosi da una seduta di studio intenso.
Trucchi per assumere marijuana per studiare meglio
Per migliorare il focus, controllare lo sballo e studiare al massimo delle proprie possibilità consigliamo di fare qualche test prima che si abbia la necessità vera e propria di mettersi a preparare un esame o un test. Per prima cosa è meglio assumere dosaggi molto bassi di cannabinoidi, piccole quantità distribuite nelle varie ore di studio per mantenere il sistema endocannabinoide attivo ma non perdere il controllo della situazione. Capirete dopo qualche prova qual è il limite che vi fa deragliare dal vostro proposito.
Secondo, meglio privilegiare varietà ricche di CBD e povere di THC, come ad esempio la cannabis legale italiana, per evitare sballo, ansia e agitazione. Ovviamente anche la via di somministrazione è importante, se normalmente apprezzate la potenza degli edible ricordate che il loro effetto è molto più duraturo e difficile da controllare. Meglio assumere cannabinoidi vaporizzando e facendosi un joint in modo da riprendersi più velocemente (mangiando qualcosa o bevendo una bella spremuta d’arancia) nel caso in cui gli effetti non siano quelli sperati.