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Cannabis Light e CBD in Francia: aprono i primi negozi di cannabis legale

Tra aperture legali e vuoti normativi si apre la stagione francese della Cannabis Legale.

La Francia ha una relazione decisamente intensa con la cannabis. Da un lato, ha storicamente un tasso di utilizzo di prodotti a base di canapa tra i più alti tra tutte le nazioni europee. Dall’altro fino a pochissimo tempo fa quella francese era una delle legislature in merito alla cannabis più severe d’Europa. Recentemente sono cambiate molte cose anche in questo paese che, proprio come è successo in Italia negli ultimi anni, sta diventando sempre più Cannabis friendly (ma ancora senza esagerare). Questi cambiamenti lenti e cauti inducono a pensare che lo stato francese si stia finalmente ammorbidendo all’accettazione della Cannabis Light e si stia preparando ad aprirsi al business correlato che sta anche qui sbocciando in tutte le principali città grazie, diciamola tutta, a un vuoto normativo simile a quello italiano.

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La Francia ama la Cannabis, ma non vuole ammetterlo

Secondo stime molto affidabili in Francia si consuma storicamente tantissima cannabis. Circa 17 milioni di persone riferiscono di averla provata, mentre 1,4 milioni hanno dichiarato di consumarla regolarmente in modo illegale. Di questi utenti regolari, ben 700.000 hanno dichiarato agli intervistatori di consumare erba quotidianamente. Un recente sondaggio condotto da un ente francese ha dichiarato inoltre che il 51% degli intervistati sarebbe a favore di una legalizzazione limitata a prodotti a ragionevole livello di THC, seguendo molti trend internazionali che facilitano il commercio e il consumo di cannabis in tutto il mondo.

Pene più leggere per chi viene trovato in possesso di cannabis illegale

Un primo passo verso l’accettazione della cannabis l’hanno fatto le forze dell’ordine grazie a un nuovo piano adottato dai funzionari francesi nel 2017 per semplificare il processo di persecuzione dei consumatori illegali di cannabis. Secondo il nuovo piano i cittadini colti in flagrante dalla polizia in possesso di cannabis devono solamente sottostare al pagamento di una multa di importo limitato (solitamente attorno ai 200 euro). Una grandissima novità visto che precedentemente le implicazioni legali ed economiche per i possessori di cannabis erano tra le più rigide e severe di tutta Europa. I legislatori francesi hanno optato per questo cambiamento prevalentemente per liberare gli ufficiali di polizia e le corti di giustizia dai pesanti oneri burocratici di trattare con un gran numero di fumatori di cannabis che fondamentalmente non erano poi così pericolosi.
Certo i funzionari governativi hanno messo in chiaro sin da subito che questi cambiamenti non indicano alcuna volontà di muoversi verso una possibile legalizzazione e che il governo non ha interesse alcuno nel consentire l’uso ricreativo della cannabis.

La normativa francese sulla Cannabis Light

La legge francese è molto chiara sull’argomento: solo le fibre e i semi di canapa possono essere usati commercialmente o industrialmente. Infatti, i fiori sono esclusi dalla vendita e dalla lavorazione, rendendo impossibile, per esempio, sulla carta di estrarre il CBD (componente non psicoattiva ma rilassante della canapa) in Francia. Per questo motivo la maggior parte dei prodotti a base di CBD legalmente venduta in Francia viene dall’estero.

Ma questa restrizione francese crea un forte conflitto con la legislazione europea sulla canapa: infatti il diritto dell’Unione europea stabilisce norme comuni di mercato per determinati prodotti agricoli tra i quali è compresa anche la varietà di canapa Sativa, elencata tra specie agricole comuni in UE. La legislazione europea ammette quindi la produzione, la commercializzazione e l’uso industriale di questi prodotti con la condizione che il loro tenore di THC (sostanza psicoattiva presente naturalmente nelle infiorescenze della Cannabis) non superi lo 0,2%.

Ricapitolando la legge francese limita la produzione e l’uso industriale della canapa alle sue fibre e semi e consente solo 21 varietà vegetali. Queste condizioni sono decisamente molto più restrittive di quelle stabilite dalla legge europea che però dovrebbe avere la precedenza sul diritto nazionale.

I primi negozi di Cannabis Light in Francia

Il primo negozio che vende prodotti a base di cannabis light e CBD ha aperto le porte a inizio giugno nell’undicesimo arrondissement di Parigi basandosi proprio su queste premesse legali di stampo europeo Dopo pochissimo negozi specializzati sono comparsi in molte altre città dello stato francese ottenendo ovunque un largo successo tra i consumatori. Eppure anche in Francia i prodotti a base di cannabis con contenuto di THC limitato al dosaggio consentito dalla legge non possono essere fumati e i benefici per la salute che inducono non compaiono sulle etichette. Gran parte delle boutique francesi, come molte di quelle italiane, si riforniscono in Svizzera, dove la regolamentazione è più flessibile e i prodotti sono davvero validi grazie ad una produzione che vanta una grande esperienza.

In Francia, la legislazione rimane attualmente troppo vaga per chiarire il futuro del commercio di cannabis light legale ma di sicuro i primi passi sono stati fatti anche qui per puntare ad un sano e florido business della cannabis light.

Cosa succederà agli shop di cannabis light in Francia? Solo nei prossimi mesi avremo la risposta.

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