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Breve guida alla cannabis in Spagna: i turisti dei Cannabis Social Club

L’amore per la cannabis in Spagna ha dato importanti frutti negli ultimi decenni portando questo paese europeo a diventare uno tra i più liberali e innovativi per quanto riguarda l’accettazione della marijuana. In tutta la Spagna da diversi anni il governo ammette la presenza dei cosiddetti “Cannabis Social Club”, dei circoli privati che giuridicamente sono autorizzati ad accogliere i fumatori di cannabis purchè soci. Questo sistema potrebbe rendere i consumatori abituali di cannabis di passaggio in Spagna un po’ troppo disinibiti nei confronti della propria passione e dare vita a guai anche importanti con la legge. Perchè è importante sapere che nonostante una certa accettazione di questi prodotti il consumo, il possesso e la coltivazione di cannabis non sono legali in tutte le situazioni ed è quindi molto importante conoscere le leggi locali per evitare spiacevoli conseguenze.

Quindi no, in Spagna non potete fumare cannabis per strada come fareste con una sigaretta, approfondiremo in questi articoli la funzione dei “Cannabis Social Club” ma anche l’uso personale e le regole libertarie applicate in Catalogna sulla Cannabis.

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La legge sulla Cannabis in Spagna

Nonostante la legge spagnola consenta i CSC una certa libertà, circolare in possesso di cannabis di qualsiasi genere non è sempre legale in Spagna, lo spaccio è reato penale e, anche se le leggi per il traffico di marijuana sono decisamente molto più morbide di quelle italiane, sono previste anche pene di tipo detentivo per chi decidesse di compiere queste illegalità.

Nel paese il consumo di marijuana per uso personale è spesso tollerato dalle forze dell’ordine ma con certi limiti. Fumare marijuana in Spagna è concesso (cosa che ad esempio in Italia e in Francia è assolutamente vietata) ma è considerato una questione strettamente privata e personale che può avere luogo solo nella privacy della propria abitazione o in luoghi prefissati. Il possesso e il consumo di marijuana in pubblico è considerato reato sanzionabile a discrezione delle forze dell’ordine (con multe dai 300 euro in su). Sebbene solitamente i controlli non siano severi  è opportuno valutare bene come comportarsi. É di fatto tollerato il trasporto discreto solamente prodotti impacchettati e certificati dal produttore per quantitativi inferiori o uguali a 50 gr di prodotto. Ma la legge spagnola sulla cannabis è spesso diversa anche in base alla regione in cui ci si trova (se state visitando Barcellona sappiate che siete in Catalogna, uno dei luoghi più liberali di tutta la Spagna). Fumare in pubblico è sempre e comunque reato se non ci si trova in un club autorizzato.

I Cannabis Social Club ovvero i Coffee Shop di Spagna

A rendere la Spagna una vera avanguardia liberale è la vittoria dei Cannabis Social Club della Catalogna sul proibizionismo. Infatti queste associazioni private non a scopo di lucro hanno ottenuto per prime dopo una lunga lotta la possibilità di permettere ai propri soci di riunirsi e consumare prodotti a base di cannabis nonchè a portare avanti le proprie coltivazioni. Anche in questo caso per superare il pregiudizio c’è voluto un cavillo legale ma soprattutto è stata utile tanta perseveranza. Infatti questi luoghi di ritrovo hanno ottenuto il permesso di diventare veri e propri circoli per amanti di cannabis solo per il loro statuto di associazione privata limitata ai soci. Per questo i coffee shop spagnoli sono molto differenti da quelli di Amsterdam, perché richiedono un’iscrizione e non sono autorizzati a farsi troppa pubblicità, il che li rende poco facilmente fruibili per i turisti di passaggio.

L’avanguardia della Catalogna: il turismo della Cannabis

Ma attenzione perchè abbiamo parlato finora solitamente dei Cannabis Social Club della Catalogna, questo perchè solamente in questa regione dal 2017 è stato ampiamente normato e legalizzato questo sistema speciale che prevede la coltivazione ed il consumo di cannabis all’interno delle associazioni cannabiche con condizioni relativamente rilassate. Le associazioni catalane infatti possono coltivare fino a 150kg all’anno di cannabis da servire ai propri soci e membri. Se siete di passaggio sappiate che molti CSC permettono l’adesione solamente dopo 2 settimane dalla richiesta, ma specialmente nella turistica Barcellona sono molte le associazioni che offrono scappatoie a questo sistema per favorire il turismo mirato al consumo di Cannabis. Per associarsi non è necessario essere cittadini spagnoli ma spesso viene richiesto un indirizzo in Spagna: gli alberghi non valgono, ma gli appartamenti affittati con Airbnb sì! Le regole dei circoli impongono un acquisto massimo di 20 gr al mese per i soci di età compresa tra i 18 e i 21 anni mentre i maggiori di 21 possono essere riforniti fino a 60 gr al mese.

Certo la Catalogna è ciò che più si avvicina alla legalizzazione in Spagna ma ricordate bene che anche qui ci sono chiari limiti e una volta oltrepassati non avrete da parte delle forze dell’ordine troppa comprensione; soprattutto tenete ben presente che ciò che accade in Catalogna non vale ad oggi nel resto della Spagna dove si, esistono i CSC ma hanno regole molto più restrittive, soprattutto rispetto ai turisti.

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