Il mal di schiena è una delle algie più diffuse e che causano con più frequenza nella popolazione una diminuzione della qualità della vita portando spesso a problemi lavorativi e addirittura disabilità. Convivere con questo tipo di dolore è difficile, spesso si parla di un fenomeno cronico oppure che si riacutizza facilmente e con frequenza, ma secondo le statistiche deve farlo per un periodo della vita addirittura il 97% degli Italiani.
Si tratta di dolore cervicale, lombale, sacrale o anche che coinvolge la muscolatura delle spalle fino a scendere al nervo sciatico… in tutti questi casi il CBD può essere adatto a lenire il dolore e sfiammare, vediamo perché e come usarlo.
Perché abbiamo mal di schiena?
Generalmente un forte male alla zona dorsale è causato da un trauma oppure da un’abitudine/situazione che crea infiammazioni. Messo da parte il trauma le cause più comuni sono il mantenimento di posture scorrette per molto tempo, il sovrappeso, lo stress, un apparato muscolare non performante.
La vita sedentaria e il tempo passato da molti di noi al volate o al computer non aiutano affatto; allo stesso tempo anche un’attività fisica troppo intensa potrebbe causare disturbi a livello di tendini, muscoli e articolazioni scatenare il terribile mal di schiena anche per lungo tempo.
Cannabinoidi per combattere i dolori alla schiena
Molte persone che soffrivano cronicamente di mal di schiena hanno scelto di curarsi o di usare una terapia integrativa a base di marijuana. La cannabis consumata in ogni modalità ha potenzialmente effetti antinfiammatori e antidolorifici grazie alla presenza di composti chiamati appunto cannabinoidi che hanno questi effetti sul nostro corpo.
Le possibilità sono diverse, THC e CBD sono i composti con maggiori effetti antidolorifici e antinfiammatori che la marijuana ci regala ma anche altre molecole meno note come terpeni collaborano ad ottenere un miglioramento in questo tipo di condizioni.
CBD per la gestione del dolore e delle infiammazioni alla schiena
Il CBD (cannabidiolo), recentemente è stato molto studiato come alternativa agli antidolorifici e antinfiammatori tradizionali. In particolare il suo uso sta prendendo piede per il trattamento dei dolori cronici, compreso il mal di schiena.
I primi risultati di studi clinici e trial importanti suggeriscono che il CBD potrebbe essere un’opzione terapeutica molto promettente per la gestione del dolore e delle infiammazioni (come vi abbiamo raccontato in modo più approfondito in questo articolo)
In Europa, i cannabinoidi sintetici sono stati usati per molti anni, un importante lavoro di ricerca è stato fatto per dimostrare come agiscono limitando gli stimoli dolorifici e infiammatori e di come possano essere non solo un prodotto da assumere parallelamente ai farmaci convenzionali ma anche di come in tanti casi dovrebbero sostituirli, soprattutto per una buona efficacia a fronte di pochi effetti collaterali nel lungo periodo.
Ovviamente il mondo della scienza medica è ancora in fase iniziale nello studio di queste molecole, anche se ormai gli effetti positivi hanno troppe evidenze alle spalle per non parlare di certezze. In ogni caso anche se gli studi non hanno ancora evidenziato effetti collaterali gravi del CBD è comunque consigliabile parlare con il proprio medico prima di cominciare un trattamento, soprattutto perché il CBD può interagire con alcuni tipi di farmaci.
Possibili vantaggi rispetto all’utilizzo di farmaci oppiacei
Abbiamo anticipato che il cannabinoide CBD ha pochissimi effetti collaterali, è molto efficace su dolori e infiammazioni e ha pochi effetti collaterali, specialmente se paragonato agli oppiacei. Uno dei vantaggi evidenti dell’uso di CBD è che scegliendo i derivati della cannabis non vi è rischio di assuefazione.
Ci sono diversi altri motivi per limitare l’uso di oppioidi e incentivare quello di cannabinoidi curativi, un altro importantissimo è che gli oppioidi possono scatenare anche reazioni allergiche gravi e soprattutto depressione e insufficienza respiratoria, un fenomeno che può addirittura portare alla morte.
La depressione respiratoria invece non è una controindicazione dei cannabinoidi, nemmeno in caso di estremo sovraddosaggio. Insomma l’uso del CBD per il trattamento di dolori alla schiena anche di lunga durata ha un pericolo di effetti collaterali gravi teoricamente inesistente (secondo gli studi attualmente più credibili).
Come scegliere il CBD per il mal di schiena
Quando scegliete il prodotto per curare i dolori e l’infiammazione alla schiena la prima cosa da fare è cercare un prodotto derivato dalla cannabis coltivata biologicamente. Gli ingredienti biologici diminuiscono infatti la probabilità di assumere sostanze tossiche come pesticidi e riducono ulteriormente le reazioni avverse. Scegliere ovviamente un brand che abbia una buona filiera di controllo qualità è altrettanto importante.
Per un effetto longevo (soprattutto mal di schiena cronico) meglio optare per un olio concentrato da assumere (in gocce o capsule) che si assume per bocca ed è fonte di rilassamento e benessere per tutto il corpo, non agisce immediatamente ma la somministrazione quotidiana è spesso quella maggiormente consigliata per i dolori cronici… per un’azione localizzata e più immediata (anche se più blanda) si può valutare il CBD per uso topico, creme e lozioni da applicare nelle parti dolenti che danno sollievo e sono ottime per integrare l’assunzione di CBD via bocca anche in casi di dolore ricorrente.