Un problema che attanaglia moltissime persone in questa società che corre ai mille all’ora è lo stress lavorativo. Può scaturire da un ambiente poco accogliente, da un carico di lavoro eccessivo o semplicemente da ritmi troppo serrati che non concedono al corpo la possibilità di ricaricare e accumulare le giuste energie per affrontare i nostri doveri quotidiani. La novità del momento, che arriva dagli Stati Uniti in primis, è che una soluzione allo stress lavorativo esiste e funziona anche molto bene: la cannabis.
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Come può la cannabis incrementare le prestazioni lavorative? È presto detto: a volte il nostro cervello quando è sovraccarico di stimoli va letteralmente in tilt; pensare in modo lucido è difficile, concentrarsi richiede tantissime energie (che ci sembra di non avere) e la creatività cola letteralmente a picco. La cannabis può essere un grandissimo aiuto in questi momenti, perché grazie alle sue capacità rilassanti può dare alla nostra mente un momento di svago che permette di recuperare la concentrazione e ritornare ad essere operativi. Se nei paesi dove la marijuana è stata legalizzata (come per esempio in alcune zone degli USA) si possono apprezzare anche gli effetti stimolanti del cannabinoide THC, in Italia invece (dove ad essere legale è la cannabis light a basso tenore di THC) sono gli effetti rilassanti e distensivi del cannabinoide non psicoattivo CBD a dare ottimi risultati contro lo stress sul luogo di lavoro.
Come Cannabis Light e CBD migliorano le nostre prestazioni lavorative
Il CBD, conosciuto anche come cannabidiolo, è stato ampiamente studiato come sostanza naturale dalle proprietà ansiolitiche, miorilassanti e neuroprotettive. Il CBD ha la capacità di indurre un senso di calma lucida e proattiva in molti individui che ne fanno uso.
I cannabinoidi come il CBD agiscono tramite l’attivazione o deattivazione di recettori del sistema endocannabinoide, in particolare il CBD è un’agonista per il recettore 5-HT1A che è implicato nella neurotrasmissione di serotonina – un neurotrasmettitore che svolge un ruolo fondamentale nella regolazione dell’umore. L’effetto del CBD su questo recettore pare essere il responsabile primario degli effetti rilassanti del cannabinoide, dato che il recettore 5-HT1A svolge un ruolo mediatore nei comportamenti ansiosi e depressivi.
Inoltre il cannabidiolo ha anche un effetto positivo sulla neurogenesi ippocampale. L’ippocampo è una regione del cervello che svolge una parte importante nella memoria e nell’orientamento. In pratica secondo numerosi studi scientifici sembra che l’assunzione di CBD stimoli la formazione di nuovi neuroni nella zona dell’ippocampo offrendo al soggetto maggiori risorse alle quali ricorrere nella vita di tutti i giorni.
Aziende “cannabis friendly” per ottimi motivi!
Non ci stupisce quindi che moltissime aziende negli Stati Uniti si siano dichiarate cannabis friendly e abbiano deciso di incentivare il “marijuana break” dei propri dipendenti, creando apposite aree di utilizzo. Ma incredibilmente anche in Italia alcune realtà aziendali stanno iniziato ad apprezzare gli effetti rigeneranti della cannabis light. Ne è un esempio una nota azienda specializzata in marketing e comunicazione del riminese, la Black Marketing Guru. In questo covo di creativi per professione quest’anno il titolare ha deciso di includere come benefit per i propri 30 dipendenti anche qualche grammo di cannabis light antistress e di fornire una linea di prodotti da ristoro a base di canapa (come dolci e tisane), per rendere la permanenza nel luogo di lavoro più piacevole e stimolare il lato geniale dei propri collaboratori.
Che dipendenti fortunati eh?
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