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Come prevenire e combattere la peronospora della cannabis

In questo articolo vogliamo parlarvi della peronospora: senza dubbio oltre ad avere un nome inquietante è anche uno dei peggiori incubi dei coltivatori di cannabis, infatti, cresce senza farsi notare all’interno delle piante e quando diventa visibile molto spesso il danno ormai è fatto. Vediamo come prevenire le infestazioni da peronospora e come scoprire precocemente le evidenze della presenza di questo microrganismo sulle piante per combatterlo prima che sia troppo tardi.

Si tratta di uno dei problemi più difficili da risolvere che possano colpire le coltivazioni di marijuana e rovinare un intero raccolto, vediamo insieme di cosa si tratta: cos’è la peronospora, come si riconosce, come si previene e come vi si pone rimedio (quando possibile).

Cos’è la peronospora?

Stiamo parlando di un microrganismo infido, nello specifico della specie Plasmopara viticola detta anche peronospora della vite che è stata notata e riconosciuta in Europa per la prima volta solo alla fine del 1800. Non è autoctona del nostro continente infatti pare sia stata introdotta dai francesi attraverso l’importazione di alcune varietà di vite dall’America. Questi agricoltori cercavano una vite capace di resistere ad un parassita chiamato filossera ma finirono per aprire la strada alla piaga della peronospora importando piante contaminate. Ebbene oltre a danneggiare le piante di vite questo pseudo-fungo crea grossi danni anche ad altre coltivazioni: quelle di patate, alle zucche, al tabacco e soprattutto alla nostra cannabis.

Questi fastidiosi esseri fanno parte della famiglia degli oomiceti, un gruppo di organismi che un tempo era incluso nel regno dei funghi (a causa del tipico sviluppo filamentoso e perché si alimentano di materia in decomposizione) che poi è stato classificato diversamente perché la parete cellulare degli oomiceti non è composta da chitina, come nei funghi e in più si tratta di organismi diploidi.

La peronospora si diffonde comunque come i funghi tramite spore, che proliferano in ambienti umidi e tiepidi. La malattia può svilupparsi sia durante il periodo vegetativo che nella fase di fioritura, di base si distingue la peronospora da funghi comuni (ad esempio l’oidio) perché questi ultimi crescono esternamente mentre la Plasmopara viticola distrugge la pianta dall’interno.

Come prevenire la peronospora

Umidità elevata, temperature alte, piante danneggiate, residui vegetali non rimossi: ecco il cocktail perfetto perché questa malattia prenda piede. I mesi caldi sono quelli più rischiosi, da questi momenti l’attacco della peronospora può rimanere latente oppure diventare manifesto in poco tempo.

La prevenzione consiste nel potare con accortezza, usando strumenti puliti e facendo tagli netti. Tutti gli scarti devono venire rimossi dal suolo (solo in caso di ambiente freddo o secco è ideale usarli per la pacciamatura del substrato ma con caldo umido possono diventare terreno di coltura per batteri e funghi). Se possibile è bene incentivare la ventilazione su tutte le parti della pianta e sempre evitare i ristagni o la fertilizzazione intensa. Esistono disinfettanti e deterrenti naturali che si possono usare contro questa malattia: uno è l’equiseto che è una pianta davvero ricca di silice.

Sintomi della presenza di peronospora

Il sintomo più precoce della peronospora è una decolorazione a macchia d’olio di foglie e steli, bianca o giallastra (non superficiale ma interna alla materia vegetale), successivamente si notano le foglie molto debilitate e le si vedono cadere. Ecco questo momento è indice di stato avanzato della malattia!

Come combattere la peronospora

Come abbiamo detto non è facile debellare la peronospora senza perdere la pianta infetta e quelle vicine perché la maggior parte delle volte ci si accorge solo troppo tardi del problema. Detto questo quando si notano le macchie incriminate ci sono alcune azioni che possono permettere di salvare capre e cavoli, ma bisogna agire con urgenza e precisione!

Per prima cosa consigliamo di recidere le parti di pianta palesemente infette, o (se non c’è nulla di salvabile) rimuovere l’intera pianta danneggiata per preservare il resto del raccolto. Poi è necessario fare pulizia al suolo rimuovendo e bruciando gli scarti vegetali. Gli strumenti usati per la potatura vanno puliti con sostanze disinfettanti e devono essere usate soluzioni di funghicidi biologici (fungicidi triazolici o a base di bacillus thuringiensis) da nebulizzare sulle piante e sul terreno.

Dopo tutto questo lavoro controllate le vostre piante e se non troverete più segni di discolorazione e foglie morte sospette… forse sarete riusciti nell’impresa!

Ma attenzione a non abbassare la guardia: la peronospora potrebbe solo essere latente ed aspettare il momento giusto per attaccare di nuovo!

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