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Concentrato di CBD, meglio diluirlo in olio d’oliva o di canapa?

L’olio ad alto contenuto di CBD è ormai un prodotto rinomato per le sue capacità di riequilibrare e donare benessere al nostro corpo. Negli ultimi anni sono spuntati tantissimi nuovi prodotti e anche l’olio al Cannabidiolo è diventato difficile da scegliere.
Meglio il CBD in olio d’oliva o di canapa? E cosa dire degli altri oli vettore? In questo articolo vi spiegheremo come scegliere il vostro concentrato in modo consapevole.

Quando vi accingete a comprare per la prima volta un olio concentrato di CBD fate attenzione all’etichetta. Abbiamo già parlato di quanto sia importante scegliere un prodotto di qualità, controllato e proveniente da coltivazione biologica; quello su cui vorremmo fare chiarezza in questo articolo è cosa comporta il fatto di essere miscelato in olio d’oliva, in olio di canapa o altri oli.

Questione di vettori

Per prima cosa dovete sapere che l’olio di Cannabidiolo che si trova in vendita ovunque è frutto di una diluizione in un olio vettore, in pratica i cannabinoidi vengono miscelati con una sostanza adatta ad accoglierli e a renderne facile la somministrazione e il dosaggio. È molto importante che questo tipo di sostanza non alteri in alcun modo le proprietà dell’estratto, oltre a questo è possibile scegliere tipologie di olio-vettore che implementino l’azione del CBD o che aggiungano altri effetti positivi per il corpo. Quindi in pratica il vettore può essere un semplice mezzo di diluizione o aggiungere benefici al composto.

Gli oli più utilizzati per miscele al CBD

Le scelte più comuni sul mercato per quanto riguarda l’olio al CBD sono relative all’olio di canapa e all’olio d’oliva. Perché tanta popolarità per questi due e meno per gli altri? I motivi sono molteplici ma soprattutto derivano dal fatto che sia l’uno che l’altro sono noti per essere sani, per poter essere puri e lavorati con attenzione e per contenere sostanze molto valide per la cura e l’equilibrio dell’organismo.

L’olio di canapa viene estratto dai semi di canapa e l’olio d’oliva, beh, si sa… dalle olive. Entrambi i prodotti sono molto comuni al giorno d’oggi e disponibili in quantità notevoli, questo fattore unito alla perfetta compatibilità chimica con l’estratto di Cannabidiolo ne fanno ottimi vettori.

Differenza tra olio di CBD con base ai semi di canapa o di oliva

La differenza tra questi due oli è notevole per quanto riguarda il gusto, la stabilità e la capacità di aggiungere sostanze benefiche al composto. Entrambi sono degli integratori naturali di acidi grassi saturi e polinsaturi (i famosi omega-6 e omega-3) che però sono presenti con rapporto molto diverso tra loro in questi due prodotti: quello medio per la canapa è solitamente 3:1, mentre l’olio d’oliva è 15:1 (omega-6:omega-3).

Che informazione ci dà questo dato? Calcolando che la distribuzione più benefica per l’organismo, quella più bilanciata, dovrebbe essere attorno a 3:1 capiamo come l’eccellenza in proporzioni venga raggiunta dall’olio di semi di canapa che si dimostra un ottimo integratore di acidi grassi. Considerando che una sovrabbondanza di omega-6 è spesso associata a patologie cardiovascolari, insorgenza di tumori e malattie infiammatorie è possibile dedurre che sia l’olio di semi di canapa il più adatto a veicolare, anche se questo non fa dell’olio d’oliva un “cattivo” vettore, solo uno meno prezioso. Per chi invece integra separatamente gli omega 3 con una dieta mirata o con altri integratori specifici il discorso si riequilibra e i due prodotti diventano ugualmente interessanti.

Una delle questioni da valutare con attenzione è invece la relativa instabilità dell’olio di semi di canapa che deve essere conservato lontano da fonti di luce e calore e consumato più velocemente mentre l’olio d’oliva ha bisogno di meno attenzioni e si conserva più a lungo.

Parlando del fattore sapore è importante menzionare il gusto particolare, quasi nocciolato, dell’olio estratto dalla canapa che può non piacere a tutti, mentre quello dell’olio d’oliva è decisamente più accettato e gradito. Certo, questi però sono fattori molto personali da valutare. Invece per quanto riguarda le allergie sono decisamente più frequenti quelle ai semi di canapa (che vanno di pari passo con quelle alle noci).

Altri oli vettore per il CBD

Se quelle di cui abbiamo parlato sono le scelte più comuni bisogna comunque sottolineare che le scelte disponibili sono diverse. Ci ad esempio molti prodotti a base di olio di avocado, di cocco frazionato e di semi d’uva. Se i primi due sono molto adatti ad essere miscelati con il cannabinoide è invece vero che l’ultimo non lo è, perché ricchissimo di grassi polinsaturi (mentre il CBD necessita di presenza di grassi saturi). Un’alternativa recentemente valutata e molto apprezzabile è l’olio di semi di cumino nero che è un ottimo analgesico, antiossidante, antinfiammatorio naturale che lavora in perfetta sinergia con il CBD.

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