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Effetto placebo: cosa dice la scienza in merito

Le endorfine, sostanze chimiche prodotte dal cervello, hanno un effetto simile alla morfina, ovvero alleviano il dolore, riducono lo stress e danno una sensazione generale di benessere intenso scatenando così l’effetto placebo.

In questo articolo spieghiamo alcuni esperimenti e conclusioni realizzati da dottori e specialisti.

Cosa dicono gIi esperiti

A seguito di alcune ricerche che sono state effettuate su pazienti affetti da Parkinson e pazienti con numerose ustioni, alcuni medici affermano che se si produce una quantità elevata di endorfine, è possibile avvertire un miglioramento generale sul proprio stato di salute.

Per esempio, nel caso dei pazienti con abrasioni cutanee da ustione, questi per un esperimento si sono trovati in una condizione climatica che allontanava loro l’idea di caldo (collegato alle abrasioni), questa esperienza ha provocato in loro un cambiamento nella percezione dell’intensità del dolore. Hanno percepito cioè un fastidio molto più lieve (un calo del dolore fino al 40%) rispetto a quello che avrebbero sentito in un luogo più mite.

Nel 1986, il Dott Joe Dispenza fece uno studio sull’effetto placebo: analizzò se stesso (a seguito di un incidente riportò gravi lesioni alle vertebre che lo portarono ad avere serie difficoltà a camminare) e 3.900 suoi pazienti affetti da diverse patologie (diabete, lupus, sclerosi multipla o cancro).

Condusse la minuziosa ricerca presso un’università situata negli Stati Uniti ed evidenziò che la connessione tra mente e cervello svolge un’azione importante sulla situazione psicofisica generale di un individuo, in quanto le onde cerebrali cambiano a seconda dell’attitudine, della predisposizione alla cura e alla disposizione personale a migliorare.

Anche le tesi della Dottoressa Alia Crum afferma che la nostra mente ha grandi poteri su tutto il nostro organismo. La dottoressa, tramite le sue ricerche, si concentrò sull’effetto della grelina. La grelina, o anche chiamata l’ormone della fame, agisce sull’ipotalamo, cioè quella parte del  cervello che regola la fame e l’appetito. Quando attiva il suo recettore comporta un’assunzione più elevata di cibo con la inevitabile conseguenza di immagazzinare del grasso extra.

In un suo particolare esperimento, che aveva come oggetto una bevanda, la stessa bevanda veniva somministrata in due bicchieri: in uno c’era scritto “poche calorie” e nell’altro “alti valori di grassi e zucchero”. I partecipanti dell’esperimento dovevano scegliere da quale dei due bicchieri poter bere.Chi optò per quello con alti contenuti di grassi ebbe una produzione di grelina 3 volte superiore agli altri, anche se la bevanda era la stessa.

Attraverso i risultati di questo test, la dott.ssa Crum volle sostenere che se un soggetto è convinto che un alimento lo possa fare ingrassare, allora automaticamente produrrà più grelina e il suo metabolismo si rallenterà di conseguenza, comportando un aumento di peso.

Persino la CIA in collaborazione con l’Istituto Monroe affermò, dopo le dettagliate ricerche ed esperimenti, che quando l’essere umano entra in una condizione particolare e profonda di meditazione o concentrazione è possibile compiere incredibili risultati.

In conclusione, un fitoterapico per eccellenza come il CBD abbinato ad pensiero positivo può di fatto dare risultati sorprendenti.

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