All’alba delle imminenti elezioni politiche di domenica 26 Maggio 2019, sono accesi più che mai i dibattiti tra le diverse fazioni.
Nella giornata di ieri, mercoledì 22 maggio, la leader del partito +Europa Emma Bonino, ospite nel programma televisivo Pomeriggio 5 condotto da Barbara D’Urso, ha rilasciato diverse dichiarazioni in merito alla situazione sociale e politica in cui versa attualmente il nostro Paese.
In video collegamento, la Bonino avanza alcune critiche verso i propri oppositori e le loro recenti dichiarazioni sul mondo della Cannabis Light.
Riferendosi alla “promessa” di Salvini di far chiudere tutte le attività che commercializzano il prodotto, dice: “Che facciano pure, ovviamente non mi trovo d’accordo .Sarebbe l’ennesimo regalo alle mafie e alla criminalità organizzata, che con il proibizionismo ci speculano e ci guadagnano da sempre.”
Aggiunge: “C’è una legge del 2016 che regolamenta molto bene l’attività di questi esercizi, le mafie hanno già abbastanza soldi derivanti da tanti altri traffici illeciti. Il problema non è solo questo, si andrebbe a colpire tutta la filiera: da chi la coltiva, a chi ci lavora.Se dovesse davvero passare in Parlamento, si farebbe un grande regalo alla mafia”.
Sì, perché se c’è una lezione che il XX secolo dovrebbe averci insegnato e ampiamente dimostrato, è che il proibizionismo, partendo dagli albori, non ha di certo stroncato o limitato l’uso e il consumo delle sostanze ritenute illecite dalle autorità, ma lo ha anzi incrementato, consegnandone i profitti direttamente nelle mani della criminalità organizzata.
La cosiddetta “guerra alla droga”, così come tutte gli altri accanimenti di natura politica, ideologica, religiosa, è un’idea che fallisce in partenza in quanto “Il miglior modo di ottenere l’osservanza di un divieto, è permettere le cose proibite”(J.B. Priestley).
Ci è storicamente stato provato che l’imposizione e la repressione portino in maniera del tutto inevitabile, inequivocabile e incontestabile al malcontento della popolazione, ad una situazione di malessere e stress generale, a un aumento delle attività criminali, delle organizzazioni clandestine, di traffici illeciti, all’istituzione di movimenti di protesta volti a sovvertire l’ordine, con conseguente implosione del sistema.
Abbiamo davvero bisogno di regredire ulteriormente al punto di ripetere per l’ennesima volta gli stessi sbagli che i nostri predecessori hanno pagato con il sudore, con il sangue, con la libertà, con la vita?
Cosa verrà detto di questo momento storico e politico del nostro Paese, dai nostri figli e nipoti?
Con l’augurio e la fervida speranza che (almeno) loro possano vivere in un’era che sia davvero progressista, in cui le differenze vengano valorizzate e non negate, in cui i diritti di ogni singolo componente della società vengano riconosciuti e tutelati, in cui leggi retrograde, svilenti e umilianti vengano viste come tali e non protette e attuate sulla base di ideologie vecchie di secoli, e in cui al popolo venga insegnato come pensare, e non cosa pensare.