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 Joint, spliff e blunt sono la stessa cosa o c’è differenza?

Per qualcuno sono tutti sinonimi, che in inglese raccontano la classica marijuana rollata e pronta per essere fumata.

In verità questi (e altri termini un po’ meno conosciuti) si riferiscono alla possibilità di fumare in modo differente usando tecniche di rollaggio particolari. Scopriamo insieme perché joint, blunt, spliff sono cose diverse tra loro, tre metodi vecchio stile per fumare le infiorescenze di cannabis e come riportare questi termini nel gergo comune italiano.

Oggi è possibile consumare cannabis in moltissimi modi grazie anche alle nuove tecnologie di vaporizzazione e riscaldamento, ma per chi ama le infiorescenze e le classiche cartine le possibilità sono bene o male le stesse di cinquant’anni fa. Queste “canne” all’antica sono sempre tra le più usate e sta al consumatore scegliere la tecnica migliore. “Joint, spliff e blunt” sono ancora quindi di gran moda, ma purtroppo specialmente dalle nuove generazioni vengono troppo spesso confusi tra loro o addirittura considerati procedimenti per rollare identici e intercambiabili. La verità è che ognuna di queste tecniche consente di ottenere prodotti differenti e con effetti psicoattivi più o meno importanti, per questo è meglio sapere come rollare e decidere la propria strategia anche in base al momento, al perché si fuma e alla voglia che si ha di sballarsi.

Joint

Joint è il termine più comune con la quale ci si riferisce ad una canna nei paesi di madrelingua inglese, se si dovesse scegliere un termine internazionale per parlare di infiorescenze di cannabis rollate da fumare probabilmente questo sarebbe quello migliore e nell’immaginario collettivo equivale ad una sigaretta fatta artigianalmente che contiene cannabinoidi in forma vegetale. L’erba essiccata viene ridotta in briciole, macinata (per farlo di solito si usa un grinder) e poi si rolla il tutto dentro una cartina, solitamente mettendo un filtro. La forma è simile a quella di una sigaretta canonica oppure (molto comune) un po’ più conica, con la parte più “gonfia” situata in opposizione al filtro. Le forme di un joint possono anche essere più complesse ma questa è la versione più canonica, fatta solo di infiorescenze, cartina e filtro e rollata a mano o con le macchinette apposite per il rollaggio automatico. La presenza di sola cannabis rende il joint bello intenso, purtroppo l’erba troppo secca o troppo umida potrebbe rendere difficile l’operazione.

Spliff

La somiglianza tra spliff e joint è evidente, ad occhio nudo si potrebbe anche non distinguere l’uno dall’altro… ma chi l’ha preparato e sa cosa c’è dentro è consapevole di una notevole differenza. Dentro alla cartina rollata attorno al filtro c’è un mix di tabacco e marijuana tritata. L’aggiunta di tabacco crea una mistura più facile da fumare, soprattutto se non si è in possesso delle infiorescenze perfette in quanto a consistenza. Il tabacco però ha ovviamente i suoi lati negativi, oltre a cambiare l’aromaticità è anche importante sapere che questo joint addizionato sarà un po’ meno potente e ovviamente molto meno sano (tutti conosciamo i risvolti negativi del fumare tabacco per la salute) anche se è senza ombra di dubbio il vostro spliff garantirà un fumo più vellutato e brucerà in modo più lento e omogeneo.

Blunt

La versione più particolare e più lontana dalla classica canna è quella che si ottiene rollando un blunt. Per prima cosa si deve sottolineare che questo è il prodotto più potente tra quelli che abbiamo citato, secondo per fare un blunt non si usano le classiche cartine ma accessori particolari per il rollaggio. Stiamo parlando di involucri realizzati con polpa o foglie di tabacco che danno un effetto molto simile ad un sigaro (anzi alcuni preparano i blunt proprio svuotando i sigari e riempiendoli di cannabis). Il tabacco da un effetto abbastanza energizzante al blunt, le cartine in questione sono un po’ più difficili da trovare ma si possono reperire in negozi Sali e Tabacchi molto forniti oppure online. Spesso sono disponibili nella versione aromatizzata, in generale hanno un sapore ed un fumo più intenso e amaro a causa della particolare cartina usata per crearli, se questo non è di vostro gradimento sappiate che è possibile anche ricavare un blunt da foglie essiccate e conciate di cannabis, un’opzione molto gradevole anche se piuttosto laboriosa… d’altronde il blunt è senza dubbio una soluzione adatta ai momenti speciali, un po’ più lussuosa, e anche un concentrato generoso di cannabinoidi da riservare a quando si cerca uno sballo davvero intenso e prolungato (durano molto di più perché bruciano più lentamente e di solito sono di dimensioni maggiori dei joint).

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