Una differenza abissale tra la dichiarazione del 31 maggio delle Sezioni Unite della Cassazione, che ha mandato in crisi diverse attività nel settore della cannabis light in molte città italiane a causa di una normativa ancora meno chiara di prima e, quella del 28 maggio del Senato francese, il quale ha dato quasi un voto unanime sull’approvazione della sperimentazione sull’uso della marijuana terapeutica.
Infatti, tra poco più di un paio di settimane, in Francia verrà avviato un progetto inerente all’uso della cannabis terapeutica per un periodo di prova di circa 2 anni.
Il progetto sarà limitato esclusivamente a malattie come cancro, alcune tipologie di epilessia, sclerosi multipla, cure palliative e per i dolori cronici che con le cure di routine odierne non hanno dimostrato miglioramenti, anche se il senatore Esther Benbassa (Verdi) ha dichiarato che probabilmente la lista delle malattie ammesse per questo tipo di cura verrà allungata.
I francesi che potrebbero usufruire e trarre beneficio da questo nuovo progetto, acquistando legalmente e in sicurezza cannabis medica, ammontano circa a 1 milione di persone, dato divulgato dall’Associazione dei Pazienti francese.
Purtroppo, però, i medici non potranno prescrivere questa “nuova cura” come prima soluzione: dovranno prima proporre tutte le alternative possibili per i vari disturbi di medicina tradizionale, e, se tali soluzioni avessero un esito negativo, solo allora si potrà prescrivere la cannabis terapeutica. Questa prassi sarà controllata in un modo molto rigido.
Il 26 giugno una delegazione di esperti, incaricata dall’ANSM (l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza dei prodotti sanitari), diffonderà la relazione riguardante il giudizio dei protocolli per la distribuzione della marijuana medica.
Il professor Nicolas Authier, Farmacologo presso la clinica del dolore del centro ospedaliero di Clermont-Ferrand e a capo del comitato di esperti, ha fatto notare che, nel periodo di prova, i farmaci derivati dalla marijuana terapeutica dovranno essere importanti nel paese da Stati in cui è già legale, dato che durante questo “esperimento” non sarà possibile coltivare in Francia il quantitativo necessario di materia prima per tali prodotti.
Per ora bisogna rimanere in attesa dell’approvazione conclusiva del ministero della salute, ma è un altro grande passo avanti per la legalizzazione di questa pianta dai mille usi e benefici.