Coltivare Cannabis Light

Lana di roccia: vantaggi e svantaggi nell’utilizzo come substrato

Viene chiamata lana di roccia, lana minerale o anche rockwool, con questi nomi si intende sempre lo stesso tipo di substrato, uno dei più usati dai coltivatori di cannabis di tutto il mondo, soprattutto in idroponica. In questo articolo vi parleremo dei pro e dei contro di questo materiale che vi permetterà di ostacolare la proliferazione di batteri e funghi, migliorare l’irrigazione e supportare la pianta in fase di germinazione.

Predominante nel settore dell’idroponica è poi stata adottata per molte altre tecniche di coltivazione, ma la lana di roccia è un materiale molto particolare ed è molto importante conoscerlo bene per utilizzarlo al meglio delle potenzialità e senza fare danni.

Lana di roccia: cos’è e quali sono le sue caratteristiche

Questo substrato è composto prevalentemente da lana minerale e si narra che nacque osservando i risultati di una feroce un’eruzione vulcanica.

Per produrre la lana di roccia si devono utilizzare rocce di basalto insieme a scorie recuperate dall’industria siderurgica, che vengono trattate con movimenti rotatori molto veloci mentre vengono scaldate ad altissime temperature: in tutto e per tutto si riproduce un’atmosfera vulcanica all’interno di una fornace con temperature che possono superare i 1500°C. Poi viene simulato un forte vento che unito al movimento particolare del prodotto incandescente crea dei filamenti durante il brusco raffreddamento. In altri diversi step la lana di roccia viene poi compressa e confezionata in grossi fogli successivamente tagliati in cubi.

Preparazione e stabilizzazione del substrato per la cannabis

Una nozione importantissima: la lana di roccia non è un substrato pronto all’uso! Prima di ogni utilizzo la lana di roccia dev’essere stabilizzata, perché il suo pH è sempre troppo alcalino e questo non permetterebbe alla cannabis di crescere e proliferare poiché andrebbe a bloccare l’assimilazione di sostanze nutritive. Il trattamento necessario è un bagno in sostanze nutritive liquide con pH al 4,5 e con CE a 0,4–0,5. A bagno terminato (di solito bastano 24 ore) il pH della lana dovrebbe aggirarsi attorno al 5,5, perfetto per regalare nuova vita.

Vantaggi dell’uso della lana di roccia come substrato

Dopo la stabilizzazione i cubi di lana di roccia sono pronti per essere usati. Essendo fatti di materiale inorganico sottoposto ad alte temperature c’è la certezza che siano sterili (almeno lo saranno se acquisterete prodotti di buona qualità) e non saranno di certo un terreno fertile per agenti patogeni aggressivi.

I cubi di lana di roccia sono un ottimo substrato anche per la loro buona capacità di gestione dei liquidi, non permettono accumuli e assicurano un efficace drenaggio. In questo modo si protegge la pianta dall’insorgenza di muffe, funghi e microbi e si ottiene una ossigenazione massimizzata delle radici.

Durante le prime fasi di vita c’è poi un grande necessità: che il seme si sviluppi in un ambiente protettivo e per questo scopo la lana di roccia è davvero perfetta, come il terreno migliore offre sostegno (le radici si muovono liberamente tra le fibre non troppo fitte), riparo dalla luce solare, dagli sbalzi di temperatura con la corretta umidità. I cubi di lana di roccia non sono biodegradabili (e questo è uno svantaggio) ma possono essere compostati (come vi spieghiamo nel capitolo seguente) e diventare una buona aggiunta di minerali al vostro terreno fertile.

Svantaggi dell’uso della lana di roccia come substrato

Avrete già letto sopra che questo non è un materiale biologico ed ecosostenibile come altri tipi di substrato (ad esempio il supersoil della quale vi abbiamo parlato in questo articolo). Inoltre il processo di produzione dei cubi in lana di roccia ha un’impronta ambientale decisamente importante per la necessità di estrarre il basalto dal sottosuolo, di ottenere altissime temperature per la fornace e forte ventilazione per la produzione dei tipici filamenti simili a quelli della lana.

Questo substrato inoltre non dovrebbe essere lavato e riutilizzato, perché non essendo più sterile potrebbe essere vettore di patogeni e microorganismi non benvoluti (le fibre lanose sono davvero difficili da pulire al meglio). Detto questo come abbiamo anticipato è possibile compostare il prodotto usato e trasformarlo in nutrimento per le prossime colture (ma prima di metterlo nel vostro bidone del compost consigliamo di ridurlo in pezzi molto piccoli per velocizzare l’assorbimento dei minerali). Ultimo dato negativo (ma non in ordine di importanza) la lana di roccia è potenzialmente dannosa per la salute, non perché possa contaminare le piante con sostanze tossiche ma per chi ci lavora tutti i giorni (quindi chi la produce, la maneggia e la utilizza). Infatti i cubi di lana di roccia possono portare con sé un pulviscolo fine che se inalato può danneggiare i polmoni, infatti questi residui di produzione vengono considerati dall’EPA (Environmental Protection Agency) sostanze potenzialmente cancerogene per l’uomo.

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