Lo sapevate che la fibra di cocco è un’ottima alternativa alla coltivazione al suolo, quindi su terra? Siamo abituati a pensare ad un substrato di terriccio ma ci sono tante altre soluzioni interessanti che offrono molti vantaggi.
La fibra di cocco trattiene i liquidi, stimola la proliferazione microbica, garantisce ossigenazione.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi della coltivazione di piante di canapa in un substrato in fibra di cocco?
In questo articolo vi faremo innamorare della fibra di cocco, una soluzione comoda e naturale per il substrato.
Se state pianificando i futuri raccolti e volete provare qualcosa di nuovo sappiate che nel vostro elenco di valutazioni non dovrebbe mancare l’utilizzo di questo substrato come alternativa alle tecniche più convenzionali. Si adatta perfettamente alla coltura idroponica e a quella classica, è comodo da gestire, economico da organizzare e non necessita di troppa conoscenza o di strumenti specifici per essere utilizzato. Sicuramente è uno dei substrati alternativi più amati dai coltivatori esperti del settore, per tante ragioni che vi illustreremo in questo articolo. Ovviamente ha anche degli svantaggi, ma sono davvero minimi e facilmente contenibili con qualche piccolo intervento e alcune attenzioni particolari. Inoltre essendo una base davvero simile al suolo è facile da gestire e garantisce un ottimo sviluppo, stabile e vigoroso. Basterà conoscere e comprendere le caratteristiche del materiale per fare un ottimo lavoro con il propri o substrato naturale.
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Cos’è il substrato in fibra di cocco
Come immaginerete quello di cui stiamo parlando è un prodotto ottenuto dal materiale fibroso che si trova nella buccia del cocco. È assolutamente naturale, viene fatto con scarti che altrimenti sarebbero inutilizzati, cosa che ha anche un forte valore ecologico. La maggior parte di questo materiale proviene dai paesi che esportano e lavorano il cocco come l’India, la Thailandia, la Malesia e lo Sri Lanka. In questi paese la fibra di cocco veniva spesso ammassata e bruciata mentre negli ultimi decenni viene raccolta e destinata a vari utilizzi, uno dei quali è proprio quello agricolo. Utilizzare questo particolare materiale per coltivare le vostre piante di cannabis sarà una scelta perfetta specialmente se avete cannabis di particolare pregio che volete trattare come una principessa e vederla crescere sana e forte. Acquistare questa alternativa al terriccio è molto facile, si trova in tutti i negozi di giardinaggio e on line in pratici sacchi, in lastre o in mattoni pressati.
I vantaggi della fibra di cocco
Recentemente in molti hanno iniziato a coltivare cannabis (ma anche tanti altri vegetali) utilizzando miscele di terriccio e fibra di cocco, il motivo è presto detto, quando serve un substrato più soffice e areato questa fibra naturale garantisce ottimi risultati. La miscela con il terriccio non delude ed è molto adatta alla cannabis come a piante da frutto o da giardino, è una perfetta alternativa alle miscele con torba che risultano essere più pesanti e offrono minore areazione.
La delicatezza intrinseca di questo prodotto garantisce che le radici siano ben accolte e integrate nel substrato e che possano crescere e articolarsi senza fare troppa fatica o trovare ostacoli (cosa che garantisce una crescita rapida, florida e piante di maggiori dimensioni) acquistando una stabilità egregia e assorbendo gli alimenti in modo efficiente. Come abbiamo detto l’areazione è il punto forte di questo materiale e questa caratteristica assicura una buona resistenza ai funghi ma anche alle proliferazioni batteriche e di insetti o parassiti (che trovano ostile questo tipo di substrato rispetto al terriccio). Oltre ad essere fibra di riciclo ecologicamente valida (perché ottenuta da materiale di scarto) è anche riutilizzabile in seguito al raccolto, basterà sottoporlo ad un buon lavaggio intenso per riportarlo allo stato neutro.
Svantaggi della fibra di cocco
La fibra di cocco è un substrato inerte, il che significa che è praticamente priva di sostanze nutritive, che dovranno quindi essere apportate con minuzia dal coltivatore durante tutte le fasi di crescita della pianta. Questo può essere un vantaggio o uno svantaggio in base alla vostra preparazione e alla voglia di mettervi in gioco, l’importante è ricordare sempre che, se scegliete questo substrato, sarete voi a dover apportare tutto il nutrimento alle vostre piante e questo richiederà un lavoro maggiore rispetto ad altri tipi di crescita. In particolare dovrete calcare la mano con magnesio e calcio, due sostanze fondamentali per lo sviluppo della pianta che vengono solitamente integrate maggiormente in questo tipo di coltivazione.
Allo stesso tempo dovrete controllare la qualità dell’acqua misurando il PH e l’EC (concentrazione dei sali minerali disciolti nell’acqua), ma questa è un’operazione molto comune nelle colture di cannabis, una bona routine di controllo. Molti coltivatori aggiungono alla fibra di cocco perlite o argilla espansa per evitare ristagni di umidità, è una buona idea soprattutto se si acquista una fibra di cocco molto fine perché la gestione dell’acqua di questi prodotti può essere difficoltosa rispetto al normale terriccio (che ha generalmente migliori capacità di assorbimento dei liquidi). Come per altri substrati è molto importante valutare che il vostro acquisto sia di ottima qualità e che sia privo di sostanze tossiche. Essendo il cocco coltivato in paesi che non hanno le stesse normative italiane per l’utilizzo di pesticidi e altri prodotti chimici è importante affidarsi solo ad aziende importatrici che analizzano il proprio prodotto e garantiscono per la sua qualità o vi ritroverete con una cannabis dall’aroma alterato o peggio potenzialmente nociva per la salute.