Le piante di cannabis funzionano per certi versi come le persone, ad esempio un calo di minerali debilita notevolmente l’intero apparato e, in particolare, se a mancare è il potassio le difficoltà potrebbero diventare piuttosto serie. Ecco come riconoscere, ma soprattutto prevenire una carenza di potassio nella vostra coltivazione di marijuana.
Il potassio, elemento chimico con numero atomico 19 e con simbolo K, è un metallo alcalino tenero, dal colore bianco-argentato che si trova in natura combinato con altri elementi, come l’acqua marina e molti minerali. Come mai è tanto importante nell’ambito contadino? Perché è indispensabile per garantire ai vegetali l’assorbimento e la dispersione dell’acqua, così come anche la fotosintesi. Non è affatto facile riconoscere questa carenza che si manifesta in modo molto simile ad altre problematiche: per questo motivo (anche questa volta) la prevenzione è la vostra migliore arma.
Detto questo, ecco alcune indicazioni per capire quando alla vostra pianta manca questo elemento.
Sintomi della carenza di potassio
Innanzitutto sono le foglie più vecchie a mostrare eventuali carenze: vi sembreranno poco brillanti, scolorite, pallide o macchiate ai margini come fossero bruciate (risultano solitamente gialle o marroni e poco fresche). Questo tipo di deficit si manifesta inizialmente in un punto all’estremità della foglia e si espande fino al fusto, le venature della foglia però rimangono verdi. Se poi le foglie cadono e vi ritrovate con ampi spazi tra i nodi, c’è una buona possibilità che alla vostra pianta manchi il potassio. Se non interverrete vi troverete come minimo con cime poco sviluppate e tempi di fioritura rallentatissimi.
Cause della carenza di potassio
Se avete notato una condizione simile delle vostre piantine, pensate bene… potrebbe essere una carenza di potassio? O potrebbero essere luci troppo forti o ambiente eccessivamente caldo che secca le foglie? Dopo aver eliminato questa possibilità dal vostro ventaglio, valutate bene come avete nutrito e gestito la cannabis, le azioni che possono aver innescato questa carenza sono la poca o la troppa cura. Quindi potreste aver scelto un suolo non ricco di potassio, non aver utilizzato un fertilizzante o un mix di nutrienti efficace oppure essere incappati in una situazione di blocco dei nutrienti (ovvero quando gli elementi che servono alla pianta sono presenti nella zona radicale, ma la pianta per vari motivi non riesce ad assorbirli). Il motivo del blocco, come abbiamo anticipato, può essere un eccesso di attenzioni che vi ha portato a saturare il terreno di coltura di fertilizzanti e ha fatto innalzare il livello di sali. Spesso i fertilizzanti chimici fanno accumulare sali minerali attorno alle radici, esattamente come per l’uomo questi eccessi disidratano la pianta, impedendole di assimilare i nutrienti vitali.
Anche un’irrigazione troppo importante può essere motivo di diluizione delle sostanze nutritive. In alternativa potreste avere un problema di pH (anche questo causerebbe un blocco di assorbimento), quindi controllate i livelli con uno strumento accurato e performante.
Come rimediare alla carenza di potassio e prevenire ricadute
Se avete appurato l’effettiva carenza, le cause della suddetta e siete determinati a rimediare, ecco come recuperare una pianta stressata. Per prima cosa accertatevi che il pH sia compreso tra 6,0 e 6,5 al suolo. Irrigate le piante con acqua pulita, non demineralizzata, fresca e con pH bilanciato e nei giusti quantitativi. Se invece sospettate un blocco di assorbimento, provvedete immediatamente con un risciacquo per diluire l’accumulo di sali e in seguito usate solo fertilizzanti organici (se necessari) perché riducono l’insorgenza di questa problematica.
Se avete riscontrato efficacia con il lavaggio allora consigliamo di calendarizzare altri momenti di risciacquo, almeno una a inizio e una a metà della fioritura, in questo articolo abbiamo parlato in modo molto specifico del perché attuare questa procedura e di come procedere correttamente.
in ogni caso (questo è da tenere sempre ben presente) non eccedete mai con il fertilizzante e limitate gli stress alla pianta, soprattutto i cambi improvvisi di illuminazione e nutrienti, che in natura non sono un’opzione contemplata e che scombussolano l’equilibrio dei vegetali.