Si chiamano Edibles e sono gli alimenti a base di cannabis
Uno dei modi più piacevoli di consumare cannabis è sicuramente quello di consumarla attraverso il cibo. Ovviamente in Italia è illegale essere in possesso di cannabis ad alto tenore di THC, ma nei paesi dove la legalizzazione completa è avvenuta, mangiare edible è subito diventato uno dei metodi più diffusi per consumare la propria scorta di marijuana.
Storicamente si parla di dolci, come biscotti, brownies o torte ma alla fine sono tanti i tipi di cibo che ben si sposano con la cannabis. L’importante è sapere che sicuramente consumare alimenti alla cannabis è più salutare che fumare una canna (per le problematiche correlate alla combustione) ma che l’effetto degli “edible” è sempre più forte e duraturo.
Magari ci metterà un po’ ad arrivare ma quando si presenta poi può risultare bello forte. Attenzione anche alla preparazione impropria, che potrebbe vanificare i vostri sforzi distruggendo quasi completamente i preziosi cannabinoidi.
Come fare quindi per regolare la potenza della nostra cannabis edibile ed essere certi di trattare con cura i nostri cannabinoidi? In questo articolo vi raccontiamo tutto quello che c’è da sapere quando si decide di assumere cannabis per via orale, per evitare gli errori più comuni (dal sovradosaggio alla cottura impropria).
Un metodo di assunzione estremamente efficace
Vi abbiamo detto che l’assunzione per via alimentare della cannabis è in proporzione molto più potente di quella classica attraverso le vie respiratorie. Il motivo è molto semplice: l’effetto dei cannabinoidi è amplificato nel passaggio attraverso l’apparato digerente, una zona ricchissima di recettori del sistema endocannabinoide (una rete appunto di recettori che si attivano con il passaggio delle molecole di THC e CBD) che vengono assimilati nei vari organi di passaggio e producono una vera e propria esplosione di attività.
È in particolare il passaggio attraverso il fegato a garantire una reazione maggiore, step che ovviamente non avviene quando si aspira il fumo prodotto dalla combustione che porta le molecole della cannabis direttamente al circolo sanguigno e al cervello attraverso i recettori presenti nelle vie aeree. La differenza di percezione tra le due tipologie di assunzione non è solo relativa all’intensità ma anche nel tempo di efficacia. Infatti l’inalazione e l’aspirazione hanno un’efficacia relativamente rapida (circa 10, 20 minuti) ma una durata relativamente breve (massimo 1 o 2 ore) mentre l’ingestione di cannabis inizia a far percepire i suoi effetti dopo 45 minuti/1 ora (il tempo che impiega il cibo ingerito a raggiungere le aree più ricettive per i cannabinoidi) e l’effetto permane anche per 5 o 6 ore.
Le controindicazioni dell’assunzione alimentare di cannabis
Questo effetto intenso e prolungato può essere molto piacevole se si è padroni della pratica ma se si ingerisce cannabis per la prima volta e non si è abili nel dosaggio o preparati all’effetto a lunga durata possono insorgere problemi anche importanti come stati ansiosi difficili da gestire. La maggior parte delle esperienze di panico e stato confusionale da cannabis sono infatti dovute da questo tipo di consumo, che può apparentemente sembrare più light ma che in verità ha una possibilità di resa molto maggiore. Quindi prestate attenzione a non consumare troppo prodotto tutto in una volta e lasciate il tempo ai cannabinoidi di fare il loro effetto per godere appieno dell’esperienza senza spiacevoli effetti collaterali.
Come cucinare la cannabis per ottenere i massimi effetti
Preparare cibi a base di cannabis ricchi di cannabinoidi è piuttosto facile ma prima di cimentarsi è necessario capire l’importanza del processo di decarbossilazione delle infiorescenze. La decarbossilazione è una speciale reazione chimica che avviene con il riscaldamento della cannabis a determinate temperature e che rende psicoattivo il THC: senza questo indispensabile passaggio i cannabinoidi non si attivano o si attivano solo in piccolissima quantità risultando inefficaci.
Vi state chiedendo come ottenere la decarbossilazione? Per ottenere questo processo vi basterà macinare la vostra cannabis in modo fine e stenderla uniformemente su una teglia con carta da forno. A questo punto preriscaldate il forno a 110°C e infornate per 45 minuti. Così otterrete la cannabis decarbossilata e pronta per essere utilizzata nei vostri alimenti.
L’ideale è mescolare la cannabis con cibi grassi (burro o olio) e poi utilizzarla nelle vostre ricette preferite. Ma non prima di aver operato le operazioni di cui sopra, senza le quali il risultato sarebbe deludente e avreste sprecato la vostra preziosa marijuana.