Il CBD è un prodotto sempre più usato come integratore naturale per contrastare diversi disequilibri dell’organismo. Questa sostanza infatti può dare davvero tanti benefici, uno di questi è il miglioramento della concentrazione e delle capacità mnemoniche.
Siete in cerca di un prodotto che vi aiuti a recuperare il focus sul lavoro o sullo studio in un momento no? Oppure vi sentite più smemorati del solito e volete dare una mano al vostro cervello a rimettersi in riga? Per queste necessità il CBD è un’ottima opzione, vediamo perché.
Cannabis e perdita di memoria
Lo abbiamo già detto in molti articoli sul nostro blog (come questo che tratta di cannabis e memoria), è un falso mito quello che vede tutti i consumatori di cannabinoidi come smemorati e incapaci di concentrarsi. Molti studi hanno dimostrato che solo la cannabis molto ricca di tetraidrocannabinolo può portare a leggere défaillance relative alla sfera della memoria a breve termine, e anche queste non sono vere compromissioni ma solo disturbi provvisori che cesseranno limitando il consumo o scegliendo prodotti meno ricchi di THC.
In questo ambito invece il CBD non sono non crea alcuna problematica ma viene indicato da molti esperti come una molecola capace di migliorare i funzionamenti neurologici, tanto da essere indicato come cura alternativa per chi soffre di disturbi da deficit dell’attenzione.
CBD come integratore per la concentrazione e la memoria
Alcuni studi suggeriscono che il consumo di CBD possa in alcuni casi migliorare il livello di concentrazione, in particolare quando siamo sottoposti a stress e il nostro cervello non riesce a centrare il focus e stare dove dovrebbe. Quando non siamo in uno stato di tranquillità la mente viaggia e portare a termine un lavoro è sempre piuttosto difficile. Per migliorare la memoria e la concentrazione durante le ore di studio o di lavoro potrebbe in questi casi essere molto positiva l’assunzione di CBD, questo perché la molecola derivata dalla cannabis è in grado di riequilibrare diversi processi fisiologici e cognitivi.
Il fatto è che la nostra soglia dell’attenzione è naturalmente piuttosto limitata e l’alternarsi continuo di stimoli ed impegni rende ancora più difficile concentrarsi esclusivamente sull’attività che si sta svolgendo. Portare a casa dei risultati quando la testa non collabora è senza dubbio difficile quindi teoricamente potrebbe essere utile concentrarsi nella ricerca di un prodotto che, in modo totalmente naturale, rilassi le nostre funzioni cognitive e limiti le risposte interne alle fonti di stress (quelle che ogni secondo ci tartassano). Allo stesso tempo è importante anche agire sul nostro corpo, se l’organismo lavora bene e vive una fase di armonia interna saremo naturalmente propensi a ottenere momenti di concentrazione e ad avere una memoria a breve termine migliore.
Il cannabidiolo è un cannabinoide noto per le sue doti riequilibranti, una sostanza naturale (si estrae dalle piante di cannabis!) dalle qualità davvero interessanti in molti versanti proprio per la sua tendenza a riequilibrare i processi fisiologici interni compresi quelli cognitivi. Assumere con costanza il CBD ha effetti molto evidenti sulla percezione del dolore cronico, sull’appetito, sul ritmo sonno-veglia e anche sulla lucidità e la memoria.
È stato dimostrato che i cannabinoidi estratti dalla pianta di canapa hanno la stessa composizione degli endocannabinoidi. Questi ultimi sono molecole prodotte dall’organismo con lo scopo di regolare varie risposte fisiologiche e riescono quindi ad incentivare il naturale lavoro di bilanciamento dei processi interni. Il CBD, lavorando sul sistema endocannabinoide può effettivamente a gire sulla memoria e stimolare la concentrazione, inoltre alcuni studi indicano che abbia anche proprietà neuroprotettive.
Studi riguardanti il CBD e la memoria
Come abbiamo detto la credenza popolare è che la cannabis danneggi la memoria, ma questo è vero solo in piccola parte e lo dimostrano anche studi scientifici di rilevante importanza, come racconta questo articolo pubblicato sul Sage Journal. Lo studio in questione dimostra un collegamento tra l’assunzione del CBD e un implemento dell’attenzione e della memoria. La ricerca parla anche di come THC e CBD agiscano molto diversamente sulla capacità di memorizzare e concentrarsi, in particolare il THC ad alti livelli può effettivamente causare dei disturbi momentanei di memoria, mentre il CBD li guarisce rendendo il cervello più pronto a focalizzarsi su un tema o un lavoro specifico.
Questo test in particolare si è svolto in questo modo: sono stati coinvolti trentadue consumatori regolari di cannabis che hanno consumato prodotti con diversi livelli di THC e CBD. Questi individui sono stati sottoposti a esami del sangue e a test di memoria di riconoscimento verbale, pre e post assunzione. Gli scienziati hanno notato che la risposta mnemonica è diminuita con l’aumentare del livello di THC assunto, mentre non ci sono state compromissioni con l’uso combinato di THC e CBD.
Altri studi confermano inoltre che in caso di disturbi cognitivi i processi di attenzione (riguardanti funzione esecutiva, memoria di lavoro e memoria episodica) il CBD può essere un trattamento idoneo e molto efficace soprattutto in caso di patologie anche gravi come nel caso di Alzheimer, encefalopatia, PTSD o disturbi dell’umore e della personalità. Questo perché il CBD aumenta il flusso sanguigno (e quindi la capacità funzionale) cerebrale nelle regioni coinvolte nell’elaborazione della memoria e in particolare nell’ippocampo zona dedita alla gestione della memoria da breve a lungo termine.
Bisogna sottolineare che il CBD agisce anche a livello dell’ipotalamo, zona cerebrale centrale nella modulazione della fase di sonno e veglia quindi, è plausibile che sia efficace anche nel garantire concentrazione quando necessaria e facilitare il sonno nel momento idoneo (e non quando dobbiamo stare assolutamente svegli!).