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Effetti della cannabis sulla memoria: la marijuana rende smemorati?

Non è un segreto, molti consumatori assidui di cannabis lo confermano, fumare molta marijuana rende smemorati. Non accade a tutti e generalmente non a chi si fa un paio di joint di CBD al giorno ma è una controindicazione che si manifesta soprattutto nei “grandi fumatori”. In questo articolo abbiamo cercato di valutare l’entità del problema e di capire come evitare che la memoria si indebolisca..

La cannabis è un’erba dai poteri intensi, interagisce con il corpo umano in profondità e quindi insieme a particolari benefici crea anche alcune problematiche, o meglio effetti avversi. Ne abbiamo parlato anche in questo articolo: è molto importante conoscere gli effetti collaterali del consumo di cannabis per un’assunzione consapevole e, anche se generalmente i cannabinoidi inducono reazioni positive nel nostro corpo, ci sono anche alcune possibilità che appaiano fenomeni negativi. Uno di questi è appunto una diminuzione della memoria a breve termine.

Memoria a breve termine e a lungo termine

Non ci sono molti studi in proposito ma alcuni professionisti hanno indagato sulla correlazione dell’assunzione di cannabinoidi e la perdita di memoria e queste sono alcune riflessioni che abbiamo estrapolato dal loro lavoro.

É importante prima di tutto distinguere tra memoria a lungo termine e a breve termine e capire come funziona la cognizione umana.

Quest’ultima può essere divisa in due sistemi: il primo è quello dell’inconscio, degli automatismi e degli istinti; il secondo è la coscienza, il sistema delle decisioni e azioni razionali (più complesso e molto affidabile). La memoria è parte integrante di entrambi i sistemi cognitivi ma i ricordi più complessi si trovano principalmente nel secondo sistema. I ricordi a breve termine sono quelli che riguardano eventi immediati che dopo un certo periodo vengono cancellati dal sistema; ottengono un’attenzione limitata dalla nostra memoria a meno che non vengano spostati nella categoria dei ricordi a lungo termine che rimangono impressi nella nostra mente per molto tempo.

Effetti positivi e negativi della cannabis sulla memoria

Le evidenze attuali mostrano che l’intossicazione da cannabis può alterare l’elaborazione della memoria a breve termine, l’azione sembra essere facilmente reversibile non una controindicazione a lunga durata. Qual è la causa di questa influenza negativa dei cannabinoidi? Pare che all’interno della cannabis ci siano sostanze in grado di interrompere la segnalazione neurale e innescare dei vuoti nel sistema della gestione delle memorie nel cervello. Detta così può sembrare una problematica importante, in parte però è anche parzialmente un’azione vantaggiosa in quanto il risultato di questa azione dei cannabinoidi è anche far apparire i problemi e le difficoltà momentaneamente meno grandi e dare sollievo da ansia e preoccupazioni, distraendoci un po’.

Di sicuro assumere tanti cannabinoidi può causare quindi problemi di concentrazione e farci scordare cosa abbiamo mangiato a pranzo ma difficilmente impatterà sulla memoria a lungo termine. Inoltre per quanto riguarda la perdita di memoria da stress la cannabis (specialmente ad alto tenore di CBD) può essere un vero e proprio aiuto a ritrovare equilibrio e migliorare quindi le attività cognitive e la concentrazione.

Parallelamente a questi effetti potrebbe avere anche un impatto di tipo positivo su alcune malattie che riguardano la sfera della cognizione e in particolare la gestione dei ricordi. Stiamo parlando delle malattie neurodegenerative che colpiscono la memoria, come l’Alzheimer e la corea di Huntington e alcune forme particolari di epilessia. Esistono studi che raccontano come i cannabinoidi e altri elementi presenti nella cannabis potrebbero rallentare l’avanzata di queste malattie, come vi abbiamo spiegato anche in questo articolo.

Queste due attività potrebbero sembrare una l’antitesi dell’altra ma in verità gli effetti della cannabis sulla memoria sono correlati soprattutto alle quantità consumate e alla qualità, ovvero la presenza di THC e CBD.

Non abbiamo trovato ricerche degne di nota su questo argomento ma la linea comune dei ricercatori in diversi studi preliminari sembra sostenere che cannabis ad alti livelli di THC e con quantità molto ridotte di CBD abbia un effetto generalmente negativo sulla memoria a breve termine (dato più evidente negli adolescenti) ma che questo tipo di problema non sia permanente. Ci sono davvero pochi riscontri relativi a perdita di memoria per quanto riguarda invece cannabis ad alti dosaggi di CBD. Sembra quindi essere la cannabis ricca di tetraidrocannabinolo ad avere rischi specifici riguardanti la sfera della memoria a breve termine.

Inoltre qualsiasi compromissione della memoria associata all’uso di marijuana pare possa essere invertita cessando o limitando il consumo, questo perché non si parla assolutamente di danni a neuroni e connessioni neuronali ma solo disturbi provvisori, piccoli malfunzionamenti. Inoltre queste manifestazioni sono scarsamente rilevate nella popolazione sopra i 50 anni (anche se c’è ancora carenza di ricerche riguardanti il consumo di cannabinoidi in questa fascia d’età).

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