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Chiusure nei festivi: ecommerce di Cannabis Light e distributori automatici

Pare proprio che oggi il mondo giri alla rovescia e che il peso che viene dato alla libertà di scelta sia davvero sempre più basso. A pochi giorni dalla riunione dei vertici della Lega, convocata al Viminale dal Ministro e Vicepremier Matteo Salvini per dare il via libera alla proposta per la chiusura domenicale dei negozi, sentiamo tante campane discordanti riguardo a questo intento e la maggior parte di queste si preoccupano dei danni economici che i limiti imposti agli esercenti potrebbero provocare.

Comprendiamo la motivazione che sta all’origine di questa proposta di legge: dare ai lavoratori degli esercizi commerciali la possibilità di passare i giorni festivi con la propria famiglia o i propri amici. Qualcuno poi suggerisce che i festivi sono appunto feste “comandate” da necessità religiose e che dovrebbero essere considerate per questo motivo intoccabili. Senza cadere in estremismi quasi ridicoli vogliamo capire che risvolti potrebbe avere questo passo nella nostra società e nel business della cannabis light.

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Quello dei negozi di cannabis light è prevalentemente un business voluto e gestito da giovani, che hanno avuto voglia e iniziativa di investire in un progetto avventuroso. Per molti questa scelta è stata la conseguenza di un periodo nero dell’economia che ha contribuito a dare forza a un salto nel buio, mentre per altri è stato il naturale evolvere di una passione di tutta una vita, resa finalmente legale dall’accettazione della cannabis light a livello legislativo. E dopo tante lotte, tanti investimenti economici e di energia sembra quasi una presa in giro il fatto che, in un momento nel quale è così difficile fare grandi numeri, si debbano imporre chiusure obbligatorie e limiti di apertura per la sola tutela di una (per altro limitata) fetta di lavoratori scontenti. Perché per nostra esperienza tenere aperti la domenica e i festivi in alcune grandi città o anche in provincia durante alcuni particolari periodi dell’anno è una grande opportunità. Non solo di guadagno ma anche per farsi conoscere da tantissimi clienti che per orari lavorativi e impegni familiari sono impossibilitati a recarsi nei nostri negozi tra settimana. É un’opportunità per i tanti commessi e commesse che lavorano nella nostra azienda, che sono giovani, e spesso vogliono  guadagnare qualcosa in più lavorando nei festivi. Perché non tutti considerano sacra la domenica: c’è anche chi ha piacere di lavorare e magari godersi la pace di un riposo infrasettimanale. C’è chi tra settimana frequenta l’università e che concentra le ore lavorative proprio nel week end per potersi guadagnare un piccolo stipendio nonostante lo studio. Questi sono solo piccoli esempi, limitati a situazioni che conosciamo e che pensiamo possano essere assolutamente applicabili alla maggior parte degli esercizi commerciali dove lavorano persone relativamente giovani.

E-commerce e distributori 24/7 di cannabis legale, la soluzione allo stop

Dove è finita quindi la libertà? Di potersi scegliere un lavoro che ti permetta di essere libero tra settimana, di poter arrotondare lo stipendio con qualche extra nel fine settimana o per un esercente di poter offrire ai propri clienti un servizio il più possibile comodo e continuativo per sostenere la propria azienda?

Forse questa libertà, almeno per il mercato della cannabis legale, è finita nei negozi online di cannabis legale (gli ecommerce in pratica) e nella possibilità di vendere il proprio prodotto nei distributori automatici.

Certo in Italia gli shop online in generale e di cannabis light in particolare hanno una fruizione ancora meno elevata che nel resto d’Europa e in altre parti del mondo. Ma le più recenti ricerche sulle reali dimensioni del mercato italiano online sostengono che l’e-commerce stia crescendo da un paio d’anni a questa parte a un ritmo del 15-17% annuo e che nel 2018 raggiungerà un valore di acquisti di 28 miliardi di euro. Di certo una manovra come quella dell’imposta chiusura dei negozi nei festivi farà impennare queste cifre verso l’alto. Ma l’importante è che chi ha voglia di offrire un servizio possa continuare a farlo, anche 24 ore su 24, che sia esso attraverso un negozio online di cannabis legale o nei sempre più presenti distributori automatici di prodotti derivati della canapa.

Per quanto riguarda il business della cannabis abbiamo la quasi certezza che lo sviluppo del commercio su internet viaggi di pari passo con quello dei nostri negozi fisici che, anche se saranno obbligati a chiusure extra, non perderanno la clientela curiosa e affezionata al prodotto.

Ma possono dire lo stesso le piccole librerie, i negozi dei centri commerciali, le botteghe del centro storico o tutti gli esercizi che gravitano attorno alla clientela portata dallo struscio della domenica?Abbiamo i nostri dubbi in proposito.

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