Sappiate che ci sono alcune accortezze che potrebbero salvare le vostre piantine di cannabis in crescita dal disastro. Parliamo di rimedi organici e naturali in grado di agire preventivamente sullo sviluppo di parassitosi, funghi e infezioni; il più noto da tutti i coltivatori e utilizzato è sicuramente l’olio di neem.
In questo articolo cerchiamo di capire come l’utilizzo di quest’olio naturale possa effettivamente aiutare a mantenere sane le proprie piante di cannabis e anche di come sia meglio utilizzarlo. Se cercate una “coperta di Linus” che vi rassicuri sulla crescita sana e forte dei vostri germogli sappiate che, senza ricorrere a pesticidi tossici, potrete fare affidamento su questo estratto naturale, atossico, organico e biodegradabile.
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Cos’è l’olio di neem
L’olio di neem viene ricavato dalla spremitura dei frutti e dei semi di azadirachta indica, una pianta appartenente alla famiglia delle Meliaceae. In particolare sono i semi di questa pianta che, venendo spremuti a freddo (per non perdere la maggior parte delle proprietà curative) permettono di ottenere un olio concentrato dal’odore molto intenso e dal sapore amaro. Per impedirne la degradazione, questo prodotto va conservato al riparo da fonti di luce e calore, ma è bene ricordare che tende a solidificare se esposto a temperature inferiori di 25°C (avvenimento che però non ne altera le proprietà intrinseche).
Olio di neem per la cura di persone e animali
La pianta, originaria dell’india e di alcune zone del sud-est asiatico, viene coltivata oggi in vari paesi tropicali nel Mondo perché largamente impiegata nell’industria farmaceutica e cosmetica. L’olio di neem infatti è conosciuto sin dall’antichità nella medicina tradizionale indiana come estratto dalle proprietà fortemente curative. È utilizzatissimo tuttora in molte preparazioni erboristiche e cosmetiche per la cura del corpo e della pelle, nonché per tenere lontane le zanzare, spesso miscelato con il geranio e la citronella. I principi attivi del neem sono considerati efficaci per trattare infiammazioni, infezioni, parassiti e funghi che aggrediscono il corpo umano a livello cutaneo. Inoltre anche per gli animali è stato riconosciuto come un prodotto sicuro per allontanare pulci, acari, zecche e altri insetti in modo naturale e privo di controindicazioni.
Olio di neem per la cura delle piante
Come per il corpo umano anche per le piante l’olio di neem può essere curativo: infatti è molto efficace e usato da tantissimi agricoltori e giardinieri per le sue capacità antiparassitaria, antibatterica e antifunginea. In particolare uno dei principi attivi più importanti che contiene (chiamato azadiractina) è molto efficacie nel bloccare la crescita delle larve di molti insetti infestanti. Il fatto che sia atossico per uccelli, api e coccinelle adulte e mammiferi lo rende perfetto per allontanare solo ospiti indesiderati.
Usi dell’olio di neem nella coltivazione di marijuana
Aanche per la cura delle piante di cannabis l’olio di neem può essere un grande alleato appunto nella gestione di parassiti e funghi. L’azadiractina impedisce lo sviluppo delle larve e per alcune specie di insetti che si nutrono della pianta ha anche azione killer su individui adulti. Può essere quindi incredibilmente efficace come trattamento preventivo e può aiutare in caso di infestazione in atto. In particolare è un noto repellente nei confronti dei parassiti più comuni della marijuana come le mosche bianche, gli acari, le cocciniglie, i ragnetti rossi, le locuste, i coleotteri. L’azione anti fungo è parimenti efficace perché copre una serie di ben 40 proliferazioni micotiche che possono aggredire i vegetali, comprese le comunissime oidio e botrytis.
Come utilizzare l’olio di neem in modo preventivo sulla cannabis
Per prima cosa è molto importante sapere che il neem va utilizzato solo durante il periodo vegetativo, perché se spruzzato sui fiori lascerebbe un forte sapore amaro capace di alterarne gli aromi naturali. Se proprio non volete farne a meno smettete di utilizzarlo nelle 3 settimane precedenti al raccolto per limitarne la concentrazione. Inoltre se usato non adeguatamente diluito e su piante esposte al sole intenso come tutti gli olii potrebbe portare alla bruciatura delle foglie. Quando si miscela l’olio di neem è opportuno usare acqua calda (non bollente!) e poi lasciarlo intiepidire prima dell’uso; inoltre è necessario utilizzare una sostanza tensioattiva per emulsionarlo con l’acqua (o non si scioglierà!). Potete usare poche gocce di detersivo naturale per piatti.
Solitamente la scelta è tra la tecnica di nebulizzazione e il trattamento per irrigazione. La nebulizzazione implica la preparazione di una miscela di acqua e olio di neem (secondo le direttive specifiche relative al singolo prodotto) che viene spruzzata sulle piante di notte (appunto per l’assenza di luce e temperature troppo alte) a cicli. Se invece si preferisce un trattamento di tipo continuo è possibile aggiungere l’olio all’acqua di irrigazione. Esistono anche polveri da utilizzare sul terreno che impediscono la proliferazione di insetti e funghi, ma spesso sono considerate meno efficaci dei primi due metodi che abbiamo citato.