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Esiste davvero la dipendenza da cannabis? Quali gli effetti?

Abuso e dipendenza da cannabis: tutti ne parlano, spesso a sproposito

Con l’incipiente ondata di legalizzazione ottenuta in diverse parti del mondo sorge spontaneo farsi qualche domanda sulla cannabis e sui risvolti che riguardano il suo consumo, soprattutto per chi non è abituato a utilizzarla e ha deciso di indagare sui pro e contro di questa sostanza.

In questo articolo cercheremo di chiarire l’argomento della dipendenza da cannabis, se esiste veramente o è una leggenda (risalente a tempi in cui il mondo era più bigotto) e in caso di risposta affermativa, quali sono le caratteristiche specifiche di questo fenomeno.

Cannabis: una dipendenza chimica mai dimostrata

Ci sono tanti studi che parlano della dipendenza da cannabis, la maggior parte sono decisamente datati (diciamo che se fossero persone sarebbero quasi tutti maggiorenni da un po’) e appaiono prevenuti nei confronti dell’utilizzo di cannabis ancora prima di trarre conclusioni. Fatto sta che nonostante la voglia di calcare la mano sugli effetti negativi della cannabis non è ancora stata dimostrata scientificamente la presenza di una reazione chimica che causi dipendenza. E questo è il primo step da tenere bene in considerazione: ad oggi non ci sono prove scientifiche che dimostrino che si possa diventare fisicamente dipendenti dai cannabinoidi (nonostante in tanti abbiano provato a sostenere questa tesi). Uno degli studi scientifici più completi sui possibili effetti negativi della cannabis è stato prodotto nel 1999 dalla National Academy of Sciences e, nonostante sia un po’ vecchiotto, analizza punto per punto tutte le possibili problematiche collegate all’abuso di cannabis e riporta chiaramente che “i sintomi dell’astinenza da Marijuana e THC sono leggeri e non pericolosi. Non paragonabili con le severe sindromi da astinenza da alcool e oppiacei”.

Ci teniamo però a specificare che la cannabis può essere correlata ad alcuni tipi di dipendenza che devono a nostro parere essere citati quando si parla di lati negativi del consumo di marijuana.

Cannabis: la dipendenza psicologica

Se esiste una vera e propria dipendenza da cannabis che può creare anche crisi di astinenza (di tipo comunque leggero) è una dipendenza psicologica. Non ci sono dati che provino l’innesco di una dipendenza di tipo fisico quando un consumatore cronico decide di smettere di assumere cannabis, ma il legame con questa abitudine (se protratta a lungo nel tempo) può sviluppare un certo attaccamento alla sostanza e al gesto in sé.

Come tutte le sostanze che offrono sollievo dall’ansia e rilassano il corpo e la mente anche la cannabis può provocare dipendenza, ma stiamo parlando di una dipendenza soggettiva correlata principalmente al benessere personale avvertito con il consumo di cannabis. Solitamente quando viene sospeso l’uso della sostanza i forti consumatori riferiscono nervosismo e fatica ad addormentarsi, perché appunto il sollievo offerto dal prodotto non li aiuta più a distendere i nervi e a rilassarsi. La Cannabis piuttosto che creare una vera e propria dipendenza diventa un rituale quotidiano benefico abbastanza difficile da interrompere. Chi ha problemi di ansia grave o altri problemi di stabilità emotiva potrebbe per questo sviluppare una serie di sintomi molto più pronunciati che ricordano quelli di una vera e propria crisi d’astinenza. D’altra parte non è facile per molte persone gestire in modo morigerato ed equilibrato l’assunzione di cibi, bevande o i comportamenti piacevoli. Che siano i social media, il caffè, i cibi ipercalorici, l’alcool… il sollievo momentaneo che percepisce il nostro cervello quando ne facciamo incetta può essere qualcosa a cui aggrapparsi in modo esagerato nei momenti bui, fino all’abuso. In ogni caso, se paragonata ad altre sostanze psicoattive non vietate come alcool e nicotina, la cannabis ha sempre meno probabilità di condizionare la vita di una persona e smettere risulta secondo la maggior parte degli studi solitamente molto più facile.

Di questa dipendenza abbiamo parlato approfonditamente in questo articolo.

Cannabis: la dipendenza secondaria

L’abitudine di fumare la cannabis ci espone ad un tipo di dipendenza più comune e reale, ovvero quella da nicotina, una sostanza presente nel tabacco che induce un alto livello di dipendenza. I problemi di salute associati al fumo di tabacco sono tanti e molto seri, a partire dalle malattie respiratorie come bronchite cronica fino all’insorgenza di modificazioni epiteliali (precursori di neoplasie maligne). Nonostante sia risaputo che il rischio di sviluppare eventi patologici associati ad uso cronico di tabacco sia concreto la dipendenza indotta da esso porta spesso a trascurarne la pericolosità. Sicuramente fumare cannabis associata a tabacco può portare a una dipendenza (potenzialmente nociva) da tabacco così come succede per il fumo di sigaretta e questa è quella che può essere chiamata una dipendenza secondaria.

 

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