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Correlazione tra cannabis e sonno: 9 cose da sapere

La cannabis costituisce un valido aiuto contro insonnia e disturbi del sonno, ragione per cui tanti consumatori la tengono a portata di mano sul proprio comodino.
Anche coloro che soffrono di insonnia cronica possono trovare giovamento dall’assunzione di una buona varietà indica. Ma le correlazioni tra marijuana e sonno sono molte di più di quanto la maggioranza possa immaginare.
Scopriamole insieme.

1. CBD e THC influenzano il sonno in modo diverso

Esistono diverse sottospecie di cannabis: alcune con alto THC e basso CBD, alcune con alto CBD e basso THC, e altre con percentuali dei due principi attivi praticamente uguali.
Ma quale tipologia è più indicata per favorire il sonno?
Uno studio condotto su 72 adulti con problemi di ansia e sonno disturbato ha evidenziato che i 2/3 dei partecipanti miglioravano notevolmente utilizzando le varietà con alto quantitativo di CBD.
Nonostante questo primo dato, è importante segnalare che ¼ dei casi studiati ha notato invece un peggioramento dei propri sintomi, pertanto la teoria non può essere considerata totalmente valida.

2. Non tutte le varietà sono uguali

Si tende spesso a generalizzare sostenendo che tutte le infiorescenze di sottospecie indica inducano una sensazione di sonnolenza profonda, mentre quelle sative sortiscano un effetto energizzante.
Questa teoria rispecchia spesso la realtà, ma è preferibile non prenderla come oro colato e considerare l’effetto riscontrato in prima persona nel momento della scelta della varietà ideale per favorire il sonno.

3. Alcuni rimedi naturali aiutano a massimizzare gli effetti sedativi della cannabis

In alcune erbe naturali come la camomilla, la lavanda e la valeriana sono presenti in altissime quantità alcuni terpeni rilevabili anche nella cannabis. Unendo quest’ultima con uno dei suddetti rimedi naturali è possibile aumentare notevolmente l’effetto calmante e favorire un sonno ancor più profondo.

4. La cannabis aiuta ad addormentarsi più velocemente

Oltre ad alleviare stress e ansia, la cannabis aiuta anche a prendere sonno in maniera molto più veloce. Può infatti rivelarsi un alleato prezioso per coloro che combattono contro dolori, insonnia, disturbo da stress post traumatico, sclerosi multipla e altre condizioni che interferiscono con un sonno regolare.
In questi casi sono particolarmente consigliati i prodotti alimentari a base di cannabis che, nonostante impieghino più tempo per essere assimilati, regalano un effetto più intenso e duraturo.

5. Consumare cannabis prima di dormire può causare una “sbornia”

Mai notato sintomi quali pesantezza, sonnolenza, disidratazione, scarsa capacità di concentrazione, dopo aver assunto cannabis prima di dormire? Non ha di certo gli stessi effetti disastrosi di una “sbronza” da alcool, ma anche la marijuana, specialmente se di scarsa qualità, può dare una serie di “side effects” la mattina seguente. Per evitarli, è consigliabile scegliere solo cannabis di provenienza certificata, bere molta acqua, mangiare cibo sano e ovviamente… non esagerare.

6. La cannabis inibisce la fase REM e i sogni

Una cosa che potreste aver riscontrato durante un periodo di assunzione regolare di cannabis è la mancanza di sogni. I sogni avvengono durante la fase finale del sonno, quella che viene chiamata fase REM. Assumere cannabis prima di dormire causa una diminuzione del tempo trascorso in fase REM, ciò significa che è molto più complicato sperimentare sogni vividi.

7. La cannabis aiuta a respirare meglio

Le apnee notturne si presentano come ostruzioni frequenti delle vie respiratorie, che possono durare da qualche secondo a diversi minuti. Inutile specificare che questa problematica sia inevitabilmente causa di numerosi risvegli durante la notte, ma anche di sonnolenza, mal di testa, sbalzi d’umore, difficoltà di concentrazione durante il giorno.
Uno studio del 2002 evidenziò come il THC abbia la capacità di ripristinare la stabilità respiratoria modulando la secrezione di serotonina.
Un’altra ricerca del 2013 invece, portò l’attenzione sul dronabinol, un cannabinoide esogeno che “imita” il THC, in quanto capace di migliorare notevolmente la condizione di 15 su 17 partecipanti alla sperimentazione.

8. Interrompere l’assunzione dopo un lungo periodo può peggiorare la situazione

Se vi è capitato di smettere completamente o di prendervi una breve pausa dopo un lungo periodo di consumo abituale, saprete di sicuro di cosa stiamo parlando.
Vi sarete spesso ritrovati a rigirarvi nel letto, svegliarvi di frequente e a non riuscire ad avere un sonno riposante.
Uno studio del 2008 confermò infatti che l’interruzione di un consumo regolare porta a un peggioramento del sonno, con fasi REM più corte e momenti di risveglio frequenti.

9. Consumare cannabis da giovanissimi può causare problemi del sonno

Fare uso di cannabis, specialmente prima dei 15 anni, potrebbe causare problemi del sonno durante l’età adulta. Lo afferma una ricerca condotta nel 2014 su 1811 partecipanti, che però non è stata in grado di determinare se la cannabis abbia effettivamente peggiorato il sonno, o se semplicemente coloro affetti da insonnia fossero più portati a consumare cannabis per i suoi effetti sedativi.
Sarebbero necessari approfondimenti per confermare o confutare questa teoria.

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