Coltivare Cannabis Light

Cosa fare con le piante di cannabis maschio: utilità, importanza, trattamento

Il mondo della cannabis potrebbe essere considerato idealmente un matriarcato di quelli tosti visto che nascere maschio per una pianta di marijuana porta spesso alla terminazione… in questo settore sono le femmine ad avere importanza e le piante maschili vengono invece snobbate. La verità è che anche con queste è possibile fare qualcosa di buono, ecco quali sono i nostri consigli per sfruttare al meglio anche le piante maschio di marijuana.

Ogni coltivatore di cannabis che si rispetti impara sin da subito a riconoscere le piante femminili da quelle maschili e sa che nel mondo della marijuana i due sessi devono necessariamente stare ben lontani, se si vuole evitare l’impollinazione e ottenere infiorescenze deliziose. Certo, i maschi di cannabis sono malvoluti, evitati e allontanati dai coltivatori professionisti ma, se fossimo veri amanti di questa pianta, dovremmo imparare a sfruttare anche questi malcapitati e capire che pure loro hanno qualche cosa da offrire.

I semi di cannabis femminizzati (ne abbiamo parlato in questo articolo) sono stati un grande traguardo per i coltivatori ma la verità è che i maschietti (se separati dalle femmine al momento giusto) non possono fare danni e si dimostrano utili in molti contesti. Inoltre, eliminare le piante maschio dalla circolazione potrebbe minare la biodiversità della cannabis e generare selezioni genetiche che tenderanno a indebolirsi o uniformarsi troppo nel tempo. Questo è accaduto già per tantissime altre colture e non vogliamo certo che accada anche nel nostro settore! I semi femminizzati sono parecchio utili, ma ci sono motivi anche per non eliminare le eventuali piante di sesso maschile con le quali vi troverete ad avere a che fare.

Perché non si fumano le piante maschili di cannabis?

Saprete tutti che le piante femmina non impollinate generano infiorescenze ricche di cannabinoidi e molto aromatiche. Anche le piante maschili generano infiorescenze, ma sempre poverissime di queste sostanze e quindi non utili a questo tipo di produzione.

É però certo che possono avere altri usi, quindi prima di eliminarle è bene conoscerli.

Produrre fibra di cannabis

Un tempo le colture di canapa erano prevalentemente dedicate alla produzione di fibre per la creazione di tessuti o altri oggetti derivati dalla massa vegetale di canapa, un materiale organico molto resistente, ad alta resa ed ecologico. La canapa maschile genera fibre più forti, resistenti e soprattutto più flessibili (quindi facili da lavorare per produrre materiali di alta qualità) rispetto a quella femminile. Ecco perché per molti agricoltori la linea genetica maschile di canapa è un bene prezioso!

Mangiare la cannabis maschile

Se avete per le mani un paio di piante maschio scappate al vostro controllo vi consigliamo, dopo averle allontanate dalle femmine, di farle crescere forti e sane per poi utilizzarle come alimento. Potete farci un succo, un infuso o un tè di cannabis che è un concentrato molto naturale che contiene comunque un po’ di cannabinoidi, ma anche altri elementi naturali importanti per la dieta. Se preferite potete provare a ricavare un olio concentrato o un burro alla cannabis, sarà leggero, ma sempre meglio di niente. Soprattutto ricordate che i semi sono commestibili e decisamente molto nutrienti tanto da essere considerati un super alimento ricchissimo di amminoacidi, vitamine, fibre e acidi grassi. Come ottenere semi di cannabis? Beh, le piante femmina producono semi solo quando entrano a contatto con il polline maschile dunque, se volete avere qualche seme (per scopi alimentari o per altri motivi), vi serviranno un paio di maschietti prolifici tra le vostre donzelle.

Usare le piante maschio in consociazione

Se volete preservare altre zone di coltura da invasioni di insetti e parassiti senza usare pesticidi potete decidere di piantare qualche cannabis di genere maschile! Queste hanno infatti ottime difese aromatiche contro molti insetti pericolosi di molte specie e vengono molto utilizzate come piante consociate. Ovviamente non dovete metterle nei pressi di una coltura di cannabis femmina o il vostro raccolto potrebbe risentire di un’impollinazione indesiderata.

Usare il materiale vegetale maschile per fare hashish

Abbiamo detto che le piante maschili non sono particolarmente ricche di cannabinoidi e sono generalmente poco aromatiche, ma possono essere usate come rinforzo di base vegetale per fare hashish e altri estratti molto gustosi. Questo metodo vi permetterà di ottenere prodotti molto validi con spese minori.

Piante maschio per la pacciamatura o per fare un compost

Se avete sfruttato al massimo le piante maschili e volete usare anche gli scarti in modo proficuo vi consigliamo di utilizzare i resti per creare un pacciame molto efficace, ricchissimo di sostanze nutritive, soprattutto di carbonio e azoto. In alternativa potete sfruttare queste doti organiche per creare un compost rinforzato che aiuterà le vostre piante femmina a crescere sane e a produrre infiorescenze speciali.

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