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Di Maio e il Ministro della Salute a favore della Cannabis Legale

In questo ultimo periodo le dichiarazioni del Ministro degli Interni Matteo Salvini, “lo Stato non può essere spacciatore del popolo” e “farò chiudere uno ad uno questi negozi rivenditori di droga”, stanno innalzando un muro sempre più grande di divisione tra Lega e Movimento Cinque Stelle. Un pensiero totalmente incoerente con quello di Di Maio e la sua sostenitrice, l’attuale Ministro della Salute, Giulia Grillo, che appoggiano la legalizzazione della cannabis light, in quanto:

-non può essere considerata una droga per via dei limiti di THC imposti dalla legge del 2 dicembre 2016 n. 242 sui prodotti derivati dalla canapa,

-i negozi fanno calare gli incassi di oltre 170 milioni l’anno delle organizzazioni criminali di spaccio vero (a differenza di quello che succederebbe se si seguisse il pensiero pro-mafia di Salvini),

-è molto apprezzata dalla maggioranza degli italiani che la acquistano e permette loro di poter comprare in attività legali prodotti di qualità controllati da rigorosi esami.

Di Maio è molto chiaro sulla questione, e a gran voce dice che non intende assecondare il parere di Salvini, il quale da un po’ di tempo a questa parte si sta rivelando per quello che è veramente, sottolineando, ripete spesso il vice Premier, che la canapa non è la vera minaccia nel nostro paese.

Se n’è accorta anche Giulia Grillo, Ministro della Salute, che le proprietà curative per gli stati d’ansia, dolori, infiammazioni, nausee, eccetera, che ha la cannabis light, sia in sinergia con altre cure e non, hanno attirato una percentuale più alta di clienti adulti spesso oltre i 30 anni, a differenza di ciò che si poteva immaginare, ovvero una clientela di adolescenti dai 18 ai 25 in cerca di “nuove esperienze”. Ribadisce anche che i cannabis shop non sono distributori di droga, ma vendono dei prodotti di alta qualità ricchi di benefici per la salute mentale e del corpo.

L’attesa si fa sentire nel diverbio tra Lega e M5S

Purtroppo dovremmo aspettare la sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione del 30 maggio per sapere qualche cosa in più riguardo la discussione tra i due partiti di maggioranza.

Nell’attesa della decisione delle Sezioni Unite, il business della Canapa Legale, con un quantitativo di THC allo 0.2% ad un massimo dello 0.6% e ricca di CBD, continua, inesorabile, la sua crescita: effetto decisamente positivo per l’economia italiana.

Di Maio e il Ministro della Salute a favore della Cannabis Legale

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