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Coltivare di Cannabis Light biologica: come farla crescere?

L’accezione positiva della breve e incisiva sigla “bio” è ormai ben nota e riconosciuta in tutto il mondo. Nell’articolo di oggi approfondiremo il perché coltivare cannabis biologica sia un vantaggio enorme per ambiente, coltivatore e consumatore. 

Certo, come in ogni tipo di coltura bio anche la coltivazione di Cannabis Light comporta delle sfide: anzi, almeno apparentemente quello di chi sceglie di produrre raccolti senza utilizzare concimi, pesticidi e fungicidi chimici è un percorso più complesso. Ma oltre a preservare la propria terra e i consumatori finali dall’esposizione prolungata a sostanze potenzialmente tossiche, l’agricoltore bio ha anche maggiori possibilità di ottenere prodotti di migliore qualità in quanto sapore, aroma e apporti nutrizionali. Questo stesso principio vale anche per le piante di cannabis bio che saranno al 100% naturali, sicure e ricche di aromi speciali.  

È bene infatti considerare che introducendo sistematicamente nel nostro organismo sostanze chimiche la nostra salute potrebbe essere maggiormente incline a sviluppare intolleranze e patologie, inoltre anche a livello puramente percettivo non c’è dubbio che (come per frutta e verdura) il sapore della cannabis coltivata in modo biologico sia decisamente migliore rispetto a quello della cannabis coltivata con l’ausilio di prodotti chimici.

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La storia della coltivazione biologica di Canapa

La coltivazione biologica della cannabis ha una storia piuttosto recente. Infatti in passato in molti paesi del mondo, dove le colture illegali di cannabis dovevano essere nascoste agli occhi indiscreti, si ricorreva sistematicamente alle colture indoor che erano più problematiche per sviluppo di parassiti e funghi. Per questo motivo nelle colture di massa di cannabis indoor venivano spesso utilizzate abbondanti dosi di potenti pesticidi e inoltre per massimizzare la produzione in spazi ridotti venivano utilizzati fertilizzanti non naturali. Fino a qualche tempo fa infatti il consumatore abituale di cannabis non aveva troppe pretese in ambito di origine del prodotto e non c’era di certo l’attenzione di oggi sul controllo qualità della Cannabis! Oggi i consumatori sono sempre più orientati verso un consumo consapevole dei derivati della canapa, delle infiorescenze e dei semi. É sempre più ricercato un prodotto garantito dal coltivatore come sano, naturale e dall’aroma migliore.

Ecco perchè anche a livello di guadagno finale per chi produce e vende derivati della cannabis ormai è più conveniente puntare sulla qualità che sulla quantità, per avere clienti soddisfatti e coscienza pulita.

Il primo a teorizzare e mettere in pratica la coltivazione bio nel mondo della Cannabis è stato l’avvocato americano appassionato di produzione di Cannabis, Jeff Lowenfels che mise nero su bianco alcuni dei principali vantaggi della coltivazione biologica. In particolare sottolineò che la coltura biologica è la soluzione ideale per rendere proficuo e auto sostenibile l’intero ciclo di vita delle colture, in un’interazione continua tra la pianta il suolo e tutti i microrganismi che popolano questo ambiente e che contribuiscono a produrre sostanze nutritive elaborando i materiali presenti naturalmente nel sottosuolo. Questi provvidenziali aiutanti contribuiscono a concimare le piante, smaltendo allo stesso tempo i residui potenzialmente nocivi e stimolando in modo naturale la crescita della canapa. La coltura outdoor ha di per sé una gestione più biologicamente gestibile in quanto l’ambiente naturale di crescita delle piante è più ricco di fattori naturalmente positivi per la prevenzione di aggressione da parte di parassiti e funghi, come la luce solare, l’aria asciutta e alcuni predatori naturali in circolazione. Ma non per questo la coltivazione indoor deve essere meno biologica se utilizza concimi, compost e antiparassitari senza sostanze chimiche.

La preparazione dell’ambiente bio: il substrato e ciò che lo circonda

Il suolo di coltura è letteralmente terreno fertile per lo sviluppo di molteplici tipologie di microorganismi utili per lo sviluppo delle piante. Mentre la coltivazione con fertilizzanti e pesticidi chimici opera puntando all’estinzione della fauna microbiologica, la coltura biologica cerca proprio di fare il contrario, attivando la vita microbiologica del terreno e stimolando così la produzione di sostanze nutritive che rendono ricco il substrato in modo del tutto naturale. Per questo i migliori tipi di terreno biologico sono formati da miscele apparentemente disgustose come l’humus di lombrico, la polvere d’alghe, il compost di guano di pipistrello; tutti composti ad altissimo contenuto organico. Le miscele si possono fare in casa  o anche comprare già fatte, in ogni caso accertandosi che ogni componente sia indiscutibilmente naturale. La miscela di terriccio è certamente fondamentale ma, sia nelle crescite indoor che in quelle outdoor, è parimenti importante garantire un ambiente e un ecosistema assolutamente equilibrato per dare alla pianta in crescita tutto ciò di cui ha bisogno nelle varie fasi dello sviluppo.

Parliamo di gestione della temperatura, della luce, dei flussi d’aria e dell’umidità. Tutte queste attenzioni permetteranno una corretta attivazione della fauna naturale del sottosuolo che proteggerà e migliorerà la crescita. Questa attivazione è il nodo centrale della coltivazione biologica di Cannabis Light.

Parallelamente però, l’utilizzo di un suolo naturale è già di per sé una fonte di equilibrio in quanto con questa scelta non dovrete più riservare troppe attenzioni al PH dell’acqua di irrigazione o delle soluzioni concimanti, in quanto un suolo organico è più flessibile agli sbalzi di ogni tipo.

Utilizzo di concimi bio per coltivare Cannabis Light

Se tutto questo non dovesse essere sufficiente ottenere piante sane e prospere è possibile utilizzare alcune tipologie di concimi per l’agricoltura biologica, con cui stimolare la crescita delle piante. La maggior parte dei coltivatori di cannabis Bio usa i “compost tea”, una soluzione altamente nutriente e perfetta per prevenire lo sviluppo dei parassiti. Come fare il compost naturale per la coltivazione di Cannabis Light? Qui un approfondimento interessante.

Controllo biologico delle infestazioni

Quando si decide di optare per una tipologia di coltura completamente biologica della cannabis si deve mettere a punto una strategia naturale efficace per tenere lontani i parassiti. Senza dubbio la natura ci ha dato parecchi alleati in merito, come l’olio di neem, efficacissimo contro la maggior parte delle popolazioni di afidi oppure il pesticida naturale Bacillus Thuringiensis che tiene a bada lepidotteri e moscerini di vario tipo. Un alto utile strumento è adottare la tecnica della consociazione di differenti tipologie di piante che fungono da repellente grazie al loro innato aroma come basilico e calendula. Se avete problemi con parassiti particolari nella coltivazione della Cannabis Light non preoccupatevi e iniziate a fare qualche ricerca: in breve scoprirete che quasi per ognuno esiste una pianta aromatica capace di rendergli la vita difficile.

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