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Ohio: no alla cannabis medica per depressione, insonnia e abuso di oppiacei

Il consiglio medico dello stato di Ohio (USA) ha negato la prescrizione di marijuana medica nei casi di depressione, insonnia e disturbo da abuso di oppiacei, e ancora non si è espresso riguardo autismo e problemi di ansia.

Il consiglio ha infatti deciso di posticipare il voto per decretare se i disturbi dello spettro autistico e l’ansia possano o no rientrare tra le casistiche curabili con cannabis medica.

La legge del Buckeye State sulla cannabis medica, entrata in vigore nel 2016, consente ai residenti dell’Ohio di proporre annualmente nuovi problematiche da includere eventualmente nella lista delle aventi diritto al trattamento statale.
Lo scorso gennaio, in occasione della prima volta in cui i cittadini hanno avuto occasione di partecipare a questo processo, sono state ricevute dozzine di proposte.
La lista totale è stata poi ridotta a 5 nuove condizioni mediche, esaminate da una commissione di specialisti nel trattamento delle stesse con cannabis medica.

La commissione ha votato a favore dell’aggiunta di autismo e ansia tra i disturbi trattabili, rifiutando invece depressione, insonnia e abuso di oppiacei.
Pochi giorni fa è avvenuto il voto definitivo che ha negato la possibilità di aggiungere tali problematiche.

Ma invece di procedere a vele spiegate almeno per quanto riguarda le prime due casistiche, il presidente del consiglio medico, il Dr.Michael Schottenstein, ha suggerito di posticipare anche la suddetta decisione.
Per motivare tale scelta, ha spiegato che la commissione non ha avuto tempo sufficiente per valutare in maniera completa il rapporto di oltre 2000 pagine sulle patologie in discussione.

“Sto stringendo i denti per riuscire a considerare davvero la marijuana medica una soluzione per questi disturbi, visti i miei seri dubbi riguardo questa droga”, ha dichiarato Schottenstein secondo il “The Cincinnati Enquirer”.
“Quindi, se ho il tempo e la possibilità di documentarmi e avere pareri da diversi esperti, discutere la questione per consolidare la mia opinione o al contrario confutarla, ben venga” ha poi concluso.

Secondo Schottenstein non c’è fretta di approvare le nuove condizioni cliniche, ma i genitori dei bambini affetti da autismo non sono d’accordo.
Tante famiglie stanno aspettando la decisione con il fiato sospeso, confidiamo nel consiglio medico affinchè faccia la cosa giusta per i nostri bambini che soffrono ogni giorno” ha dichiarato all’Enquirer Tiffany Carwile, direttrice del Comitato delle Madri a Sostegno della Cannabis Medica per l’Autismo.

Tiffany Carwile, madre di un ragazzino affetto da autismo, ha personalmente firmato la petizione a favore dell’autismo come condizione clinica qualificata per ricevere i trattamenti.
“Speriamo che il consiglio tenga in considerazione le migliaia di vite che questa decisione andrà a condizionare, non solo per l’autismo e l’ansia ma per la moltitudine di persone che cercano e trovano sollievo nella cannabis terapeutica senza dover ricorrere a cocktail farmaceutici”.

Più di 30 000 persone sono attualmente iscritte al programma di marijuana medica statale, ma solo metà dei pazienti hanno acquistato cannabis nei dispensari appositi. Se il consiglio dovesse approvare entrambe le problematiche, ansia e autismo, il numero di pazienti che potrebbero richiedere marijuana medica salirebbe a oltre 1,6 milioni.

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