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Guida a come essiccare e conciare le infiorescenze di cannabis legale

Uno dei momenti cruciali per la riuscita di un buon raccolto è la fase dell’essiccazione e della concia delle cime di cannabis light. Dopo essersi impegnati a coltivare e raccogliere le infiorescenze perfette è importantissimo non sprecare un ottimo prodotto fresco rovinandolo con un’impropria preparazione alla conservazione e all’uso. Infatti la canapa per essere utilizzata (nella maggior parte dei casi) deve essere privata della sua naturale umidità (ovvero essiccata) perché quando contiene acqua non brucia correttamente e non permette il rilascio in modo efficace di THC e CBD. La concia invece è quella fase di lavorazione che permette di massimizzare la liberazione dei cannabinoidi e dei terpeni al momento del consumo, serve infatti a rendere il prodotto ancora più valido e potente.

Come molte altre fasi della coltivazione e preparazione delle cime anche questa necessita di tempo, tecnica e impegno. In questo articolo vi spieghiamo in cosa consistono queste due fasi e vi illustriamo quali sono le tecniche più sicure e comode per l’essiccazione e la concia della cannabis.

Essiccazione della cannabis legale: la guida

Come abbiamo anticipato essiccare le cime serve a privarle di quell’acqua che renderebbe difficile la combustione. Un buon lavoro di essiccazione fa si che le infiorescenze non sviluppino muffe e siano a lungo disponibili, conservando cannabinoidi e terpeni di qualità, senza marcire o diventare troppo secche.

Preparazione dell’ambiente

Le componenti da tenere in considerazione quando si procede all’essiccazione sono due: temperatura e umidità; più l’ambiente è caldo e asciutto e più l’essiccazione sarà rapida, ma per entrambi i parametri è sempre meglio non esagerare perché l’essiccazione non deve avvenire in modo troppo veloce o la qualità si abbasserà. Per prima cosa dovrete trovare la location giusta, una stanza con queste caratteristiche, temperatura non fredda e basso livello di umidità ma non ambiente troppo secco (circa 40-50% di umidità nell’aria). L’idea migliore è una temperatura controllata dove mantenere 20 gradi fissi, senza sbalzi termici ed eventualmente passati i primi 3 giorni è possibile abbassare di qualche grado. Poi è necessario provvedere ad una pulizia approfondita degli ambienti, infatti una disinfezione delle superfici può aiutare a evitare le aggressioni alla cannabis da parte di patogeni che possono portare alla formazione di muffe fastidiose, funghi e colonie batteriche o parassitarie. L’altra caratteristica necessaria è la presenza di ricircolo d’aria, sempre per evitare il ristagno di umidità e per velocizzare il processo e la mancanza di luce (le piante devono seccare senza luce).

Tempistiche di essiccazione

Un ambiente ideale permette di essiccare in tempi minori, uno dove l’umidità non è controllata necessita di tempi più lunghi e questo mette a rischio di contaminazione o insorgenza di muffe. Le tempistiche ideali per una cima di grandezza media e non troppo fitta conservata in ambiente temperato e asciutto sono come minimo di 5 giorni. Per le cime più grandi e fitte possono essere necessarie anche più di due settimane.

Strumenti utili

Se non avete naturalmente le condizioni ideali per l’essiccazione potrete creare la stanza perfetta utilizzando una serie di accessori: un sistema di condizionamento per regolare la temperatura, un ventilatore per far circolare l’aria, un deumidificatore per regolare l’umidità, un igrometro per misurarla, filtro dell’aria per limitare la potenza odorifera che nei primi giorni del processo sarà probabilmente molto forte. Spago e ganci per appendere i fiori a essiccare o reti di fili per appoggiare le infiorescenze su un piano arieggiato.

Come essiccare e capire quando l’essiccazione è ultimata

Appoggiate i fiori a distanza tra loro sul sostegno che avete preparato nella stanza buia e attendete il tempo che vi siete prefissati. Le cime sono pronte ad essere conciate quando diventano effettivamente secche al tatto ed è molto facile staccarle dal ramo, fate una prova con il gambo, se piegandolo si spezza in modo secco la pianta è essiccata, se si piega ma non si rompe c’è ancora umidità. Se la pianta diventa friabile al tocco leggero l’essiccazione è stata probabilmente troppo rapida.

Concia della cannabis light: la guida

Realizzare una corretta concia serve a garantire la migliore qualità possibile della vostra cannabis in termini di aromaticità e potenza di THC e CBD. La concia ha due obiettivi: far si che i batteri naturalmente presenti nella pianta degradino ogni residuo di clorofilla presente nelle parti vegetali e garantire all’infiorescenza il giusto livello di umidità per avere una conservazione longeva e qualitativa.

Tempistiche di concia

Minimo 3 settimane per un lavoro di concia essenziale e frettoloso su cime di piccole dimensioni molto ben pulite, 3 mesi per un lavoro sicuro e duraturo. Solitamente maggiore è il periodo di concia, meglio è.

Strumenti utili

Vasetti in vetro con tappo a vite sigillante (o con con guarnizione in gomma e chiusura ermetica) dal collo ampio o contenitori simili in acciaio. Non utilizzate altri materiali perché potrebbero rilasciare odori o non essere facili da sterilizzare.

Come conciare la cannabis

Sterilizzare i contenitori è assolutamente fondamentale, immergendoli in acqua bollente e facendoli asciugare all’aria perfettamente, poi riempire i contenitori con le cime per 3/4 senza pressare i prodotti vegetali all’interno. Chiudere i contenitori senza toccarli internamente e riporli in luogo temperato e buio (sempre circa 18/20°C). Se le cime sono ben essiccate basterà aprire i vasi per 2 minuti senza toccare l’interno 1 o 2 volte al giorno per garantire ricambio d’aria. Se le cime chiuse nel barattolo dovessero sprigionare umidità vorrà dire che non erano abbastanza secche e dovrete rimuoverle, ri-sterilizzare il barattolo, asciugarlo e riporre le cime all’interno lasciando il coperchio aperto per almeno un paio di giorni (sempre al buio e in ambiente asciutto) prima di ripetere il processo di concia. A ogni visita giornaliera controllate dal vetro che non ci siano muffe, che l’odore sia sano (che non emanino aroma di ammoniaca, segno di putrefazione) e muovete leggermente le cime al suo interno con leggere rotazioni.

Una volta che l’umidità interna ai vasi si è stabilizzata e il tempo che vi eravate prefissati è passato, la concia è finita ed è il momento di passare alla conservazione della quale abbiamo già parlato in questo articolo.

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