Dopo mesi passati a curare le piante di cannabis vi troverete davanti ad una scelta difficile: raccogliere o non raccogliere? Questo è uno dei momenti più importanti di tutta la produzione, perché muoversi al momento sbagliato potrebbe significare ottenere un prodotto scadente. Cosa ci dice che è arrivato il momento di intervenire? Ecco quali sono i segnali che indicano che il momento della raccolta è arrivato!
Cesoie alla mano osservate le vostre piante e vi chiedete: starò facendo la cosa giusta? La verità è che non ci sono nozioni universali che definiscano il momento migliore per raccogliere le infiorescenze e predisporle per l’essiccazione e la concia. Molto dipende dalla tipologia della pianta stessa e dall’effetto che si vuole ottenere dalle proprie piante (una preponderanza di effetti sedativi o psicoattivi). Per la cannabis autofiorente i tempi di raccolta sono generalmente fedeli alle tempistiche indicate dal produttore dei semi, per le altre varietà il momento giusto può variare di diversi giorni.
La cosa più importante è non avere fretta e osservare.
Per sapere cosa cercare quando si va a caccia dei segni della pronta maturazione delle cime è necessario conoscere la propria pianta ed effettuare ogni giorno un’ispezione approfondita per essere sicuri che i fiori siano davvero pronti per essere raccolti e garantire una qualità ottimale del raccolto.
Cosa succede se si raccoglie la canapa troppo presto? Semplice, le vostre infiorescenze non saranno al loro massimo e potrebbero risultare molto blande, sia come aroma che come concentrazione di cannabinoidi.
Cosa succede se si raccoglie la cannabis troppo tardi? I cannabinoidi potrebbero essere soggetti a deterioramento e risultare egualmente poco efficaci, soprattutto il THC.
Per capire quando il momento della raccolta è effettivamente giunto dovrete riconoscere questi cambiamenti nelle vostre piante:
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Le foglie più grandi tendono a perdere lucentezza e ingialliscono
Osservate la parte esterna delle piante, le sue grandi foglie a ventaglio… notate qualcosa di strano? Quando le foglie a ventaglio cambiano colore (passando da un verde acceso al giallognolo) significa che la pianta sta dirottando tutte le sue energie (sotto forma di nutrienti) verso i fiori, che con tutta probabilità inizieranno ad essere belli grandi e vistosi. Questo è il primo segno che il giorno della raccolta è vicino. Attenzione perché se questo accade lontano dalla data prefissata per la raccolta potrebbe essere un chiaro indice di problematiche in corso come parassitosi, funghi o malnutrizione.
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I pistilli diventano ben visibili e cambiano colore
I pistilli sono piccolissimi filamenti che si trovano sulle cime di cannabis, una serie di peletti dritti che, quando arriva il momento giusto, diventano belli evidenti e si mettono in mostra spuntando prorompenti dai calici. Quando i pistilli non sono ancora maturi sono prevalentemente bianchi, nel momento in cui giungono a maturazione iniziano a cambiare colore passando da essere chiari ad assumere toni accesi come l’arancio, il marrone o il rosso. Più i fiori sono maturi e più i pistilli passano dal bianco al colorato. La fase di raccolta non dovrebbe essere fatta quando la maggioranza dei pistilli non ha virato colorazione, perché più pistilli sono andati incontro a questo cambiamento e più si è certi di aver ottenuto un livello di cannabinoidi accettabile. Diciamo che una percentuale adatta alla raccolta deve superare il 60% dei pistilli colorati. Detto questo è importante sapere che non sempre la variazione di colore dei pistilli è da considerare affidabile, perché spesso cambiamenti climatici (soprattutto di umidità) possono accelerare o rallentare il processo di colorazione senza che la pianta sia effettivamente pronta per la raccolta delle cime.
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I tricomi diventano da trasparenti a bianchi
Il dato un po’ più complesso da tenere in considerazione è la mutazione dei tricomi, ma è anche quello che meglio indica che si deve procedere alla raccolta. Ma vediamo prima cosa sono esattamente i tricomi: anche in questo caso parliamo di una serie di peletti (detta più scientificamente una struttura pilifera) invisibili a occhio nudo, microscopici e ricchissimi di aromi, THC e CBD. Bisogna fare attenzione a non confonderli con i pistilli (di cui abbiamo parlato prima) che sono altre strutture filamentose invece visibili ad occhio nudo come capelli sottili che si estendono a partire dai calici.
Come abbiamo detto i tricomi sono microscopici e non si vedono ad occhio nudo, per questo motivo per osservarne i cambiamenti è d’obbligo utilizzare una lente di ingrandimento o un microscopio. Guardandoli con la lente d’ingrandimento, ci si accorgerà che a un certo punto i tricomi passano da essere trasparenti a essere bianchi per poi virare su toni ambrati. La colorazione bianca indica che i cannabinoidi sono sviluppati ed è arrivato il momento di raccogliere le infiorescenze. Se i tricomi diventano in toto ambrati potrebbe essere passato il momento migliore per una raccolta di infiorescenze ricche di THC, mentre il livello di CBD potrebbe essere al suo massimo.